Calcio
Calcio femminile: lo striscione delle polemiche. Giocatrici di Verona e Brescia ammonite e multate
Parafrasando il titolo di un’opera di Edoardo De Filippo: “Gli esami non finiscono mai” potremmo dire, nel caso del calcio femminile italiano, le polemiche non finiscono mai. Il 1 Ottobre, la LND (Lega Nazionale Dilettanti) ha emanato un Comunicato Ufficiale in cui le 22 giocatrici protagoniste della finale di Supercoppa Italiana tra Agsm Verona e Brescia calcio femminile sono state multate e ammonite per l’esposizione di uno striscione con la scritta “Ci sono punti da conquistare, che valgono più di quelli in classifica”. Una rimostranza che è costata cara lasciando tutti basiti.
Un messaggio diretto alle istituzioni del calcio per far valere le esigenze del movimento in rosa ma secondo quanto viene riportato nel Comunicato citato il Giudice sportivo ha stabilito che: “Letto il supplemento dell’arbitro pervenuto in data 28.9.2015, nel quale si dichiarava che prima dell’inizio della gara, dopo l’esecuzione dell’inno, le calciatrici di entrambe le Società esponevano uno striscione a centrocampo con la seguente scritta “ci sono punti da conquistare, che valgono più di quelli in classifica”, senza che ne fosse stata chiesta la preventiva autorizzazione nè che la stessa fosse stata concessa dagli Organi di competenza. PQM dispone l’ammenda di Euro 50,00 per la Societa’ Brescia Femminile e Euro 50,00 per la Societa’ AGSM Verona CF, nonchè l’ammonizione per le seguenti calciatrici”:
AMMONIZIONE I INFR DIFFIDA
BONETTI TATIANA (AGSM VERONA CF)
CARISSIMI MARTA (AGSM VERONA CF)
DI CRISCIO FEDERICA (AGSM VERONA CF)
GABBIADINI MELANIA (AGSM VERONA CF)
MAENDLY SANDY (AGSM VERONA CF)
OHRSTROM STEPHANIE (AGSM VERONA CF)
PIRONE VALERIA (AGSM VERONA CF)
RAMERA NAILA (AGSM VERONA CF)
SALVAI CECILIA (AGSM VERONA CF)
SQUIZZATO CLAUDIA (AGSM VERONA CF)
LEDRI MICHELA (AGSM VERONE CF)
BONANSEA BARBARA (BRESCIA FEMMINILE)
CERNOIA VALENTINA (BRESCIA FEMMINILE)
D’ADDA ROBERTA (BRESCIA FEMMINILE)
EUSEBIO CHIARA (BRESCIA FEMMINILE)
GAMA SARA (BRESCIA FEMMINILE)
GIRELLI CRISTIANA (BRESCIA FEMMINILE)
LINARI ELENA (BRESCIA FEMMINILE)
MARCHITELLI CHIARA (BRESCIA FEMMINILE)
ROSUCCI MARTINA (BRESCIA FEMMINILE)
SABATINO DANIELA (BRESCIA FEMMINILE)
TARENZI STEFANIA (BRESCIA FEMMINILE)
SQUALIFICA PER UNA GARA PER RECIDIVA IN AMMONIZIONE (II INFR)
LEDRI MICHELA (AGSM VERONA CF)
BONANSEA BARBARA (BRESCIA FEMMINILE)
Le reazioni non si sono fatte attendere a cominciare dal presidente dell’AIC Damiano Tommasi che come riporta gazzetta.it dichiara: “È disarmante, questo è il modo in cui viene trattato il calcio femminile in Italia“. A rincarare la dose una delle sanzionate ovvero il difensore del Brescia Sara Gama: “A maggio, dopo le frasi di Belloli, ci fu una protesta simile nella finale di Coppa Italia (Brescia-Tavagnacco) e le squadre si rifiutarono di ricevere la premiazione ma nessuno fu punito. Ecco perché è giusto chiedersi il perché di questa decisione”.
Una multa che, a norma di regolamento, è ineccepibile ma che le regole andrebbero fatte rispettare sempre è altrettanto lapalissiano. Tuttavia, non cambia la sostanza delle cose. Come scritto anche in questo articolo, si continua a polemizzare su qualunque aspetto senza però trovare delle soluzioni concrete. Sembra che gli addetti ai lavori, più che avere a cuore le sorti del movimento al femminile, guardino esclusivamente al proprio orticello e le rivendicazioni di scioperi e continue proteste servano solo ad alzare la tensione.Come dice Patrizia Panico: “Le regole le conosciamo e la Lega le ha applicate alla lettera – chiarisce l’attaccante della Fiorentina a Rete Sport –. E’ giusto rivendicare, ma non sono molto d’accordo con lo sciopero, perché mi riporta alla classe operaia, ai lavoratori sotto cassa integrazione, mentre lo sport dovrebbe trasmettere altri tipi di valori come l’impegno, il sacrificio, la passione. Ma questo non vuol dire non protestare, la decisione del Giudice sportivo fa emergere che non stiamo andando tutti dalla stessa parte e questa è una grande sconfitta per tutti”
I problemi di comunicazione, pertanto, sono alla base di un sistema scarsamente efficiente e in cui il 13esimo posto nel ranking FIFA della nostra rappresentativa nazionale, per il marasma che stiamo vivendo, è una specie di miracolo che dovrebbe davvero far riflettere sulle potenzialità del movimento scarsamente valorizzate.
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Immagine: profilo FB Marta Carissimi
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