Calcio
Calcio, qualificazioni Euro 2016: Antonio Conte e i dubbi offensivi dell’Italia
Iera sera Antonio Conte ha diramato l’elenco dei convocati dell’Italia per le ultime due gare di qualificazione a Euro 2016, partite che si apprestano a diventare poco più che una formalità contro Azerbaijan e Norvegia e a soli due punti di distanza dal pass aritmetico. Gli incontri, tuttavia, saranno fondamentali per il ct al fine di chiarirsi sempre di più le idee riguardo il gruppo da portare in Francia la prossima estate.
Con questo, infatti, si spiega l’elevato numero di attaccanti convocati, tra cui ancora manca Mario Balotelli (ma ha l’alibi dell’infortunio) e tra i quali invece torna Sebastian Giovinco, in grande spolvero nella Major League Soccer americana con la maglia dei canadesi del Toronto. In 29 partite giocate la Formica Atomica ha messo a segno ben 21 reti, conquistando tutti con un talento fuori dal comune – per gli standard del luogo – e con giocate d’alta classe. Il ritorno in Europa sarà traumatico? Conte apprezza l’ex bianconero, che però in Serie A non si è mai rivelato leader da grande squadra. Fenomeno al Parma, comprimario alla Juventus: un po’ poco per ambire a cambiare il volto della Nazionale. Ci proverà, giusto comunque dargli una chance.
Chance che, finalmente, si è conquistato anche il 21enne Domenico Berardi, perno dell’under 21 già da due stagioni e sempre in doppia cifra nella sua carriera nel massimo campionato italiano. Vero, calcia molti rigori e soprattutto ha il difetto di non essere sempre costante durante tutta la partita (per non parlare della testa calda che gli ha procurato parecchie espulsioni), ma senza dubbio è uno dei principali talenti del calcio italiano. Corretto dunque iniziare a puntare anche su di lui, soprattutto perché molto utile nel probabile 4-3-3 che Conte ha già adottato a settembre con Malta e Bulgaria.
Il numero dei giocatori offensivi convocati sfiora però la doppia cifra. Oltre ai citati Giovinco e Berardi, le due principali novità, ci sono infatti le conferme di Antonio Candreva (l’ala laziale è pienamente recuperata dopo l’infortunio), Eder (in testa alla classifica marcatori), Stephan El Shaarawy (schierato da titolare nell’ultima gara dell’Italia e apparso molto motivato a mantenere il posto), Lorenzo Insigne (ormai proiettato verso la definitiva consacrazione grazie a Maurizio Sarri) e Graziano Pellè (idolo dei tifosi del Southampton e decisivo ieri nell’impresa di Stamford Bridge con un assist e un gran gol nel 3-1 esterno sul Chelsea).
Completano il reparto, infine, Fabio Quagliarellla e Simone Zaza. Il granata torna a furor di popolo: nel super avvio di stagione del Torino c’è soprattutto il suo zampino e, scavalcati i 30 anni, l’ex girovago della Serie A ha finalmente trovato la sua giusta dimensione sotto la Mole. Mole che abbraccia anche l’ex Sassuolo, che dopo qualche panchina si è fatto trovare pronto quando Massimiliano Allegri ha avuto bisogno di lui. Due gol e tanta buona volontà. In azzurro ritrova il suo amico Berardi e, soprattutto, quel ct che lo lanciò da titolare solo un anno fa in coppia con Ciro Immobile, tristemente finito nel dimenticatoio in quel di Siviglia. Uno in meno nella difficile margherita che Conte è chiamato a sfogliare nei prossimi mesi.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: profilo Twitter Four Four Two