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Ciclismo su pista, Europei 2015: buona Italia, GB e Olanda superpotenze

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Un oro e due argenti: l’Italia torna da Grenchen con l’ottavo posto nel medagliere degli Europei dominato dalla Gran Bretagna (sei ori e tre bronzi) che deve però spartirsi il ruolo di superpotenza con un’Olanda che fa man bassa di sprint e keirin, raccogliendo ben cinque ori, due argenti e due bronzi.

Dal punto di vista prettamente numerico, l’europeo azzurro fa registrare un -2 rispetto a quanto fatto in Guadalupa un anno fa, quando le medaglie furono cinque. Dal punto di vista qualitativo, tuttavia, le prestazioni sfornate dagli atleti agli ordini di Marco Villa e Dino Salvoldi non possono non essere definite positive, a conferma di un movimento che ha ormai pienamente recuperato solidità e ha intenzione di giocarsi sino in fondo tutte le proprie carte per la qualificazione olimpica a Rio de Janeiro.

La più importante di queste carte ha regalato la conferma più bella: Elia Viviani è ancora una volta campione d’Europa dell’omnium, nonostante una stagione tanto vincente quanto impegnativa su strada. Il veronese della Sky rappresenta una vera garanzia di regolarità e stabilità in tutte le sei prove della disciplina più completa dove, tra un anno, sarà uno dei favoriti d’obbligo per il podio olimpico. Accanto a lui cresce bene Simone Consonni: al primo, vero impatto con massima categoria il ventunenne bergamasco porta a casa l’argento nell’eliminazione (“C’è sempre un francese di troppo“, ha ironicamente commentato riferendosi anche a quanto fatto agli Europei su strada) e sfiorando il podio, insieme a Viviani, nell’americana finale. A proposito di giovani: positive le sensazioni relative a Filippo Ganna sia nell’inseguimento individuale, sia in quello a squadre.

Già, il trenino: in una specialità sempre più equilibrata, i ragazzi chiudono al settimo posto, mentre le ragazze non confermano la medaglia di un anno fa ma ottengono comunque un’onorevolissima top five. Se quest’ultimo piazzamento può risultare decisivo in chiave qualificazione olimpica, per il quartetto di Marco Villa la missione era e resta complicata, nonostante un piazzamento incoraggiante rispetto ad alcune controprestazioni dei mesi scorsi.

Nel settore femminile, il guizzo di Annalisa Cucinotta nell’eliminazione permette a Salvoldi di tornare a casa con una medaglia anche in questa rassegna: la friulana è un’atleta veloce e completa, adatta a innumerevoli specialità dei velodromi tra cui sicuramente l’omnium, dove però Simona Frapporti è sempre più una realtà di livello internazionale come testimonia il sesto posto conseguito a Grenchen, risultato che le fa compiere un deciso passo verso il Brasile.

Capitolo velocità: non è (ancora) tempo per noi, per citare Ligabue. Francesco e Luca Ceci si fermano ai ripescaggi nel keirin: sebbene il più celebre dei due ascolani possa ancora giocarsi la qualificazione olimpica, il passaggio al turno successivo gli avrebbe portato in dote un risultato (e un punteggio) ben più importante. Nel femminile, incoraggianti segnali da Maila Andreotti nella medesima disciplina: tuttavia, già dall’anno prossimo dovremmo avere il debutto di Elena Bissolati e Miriam Vece, plurivincitrici a livello giovanile, che potrebbero garantire un deciso cambio di passo in tutto il comparto sprint + keirin.

foto: Fabio Pizzuto

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