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Formula 1
F1, GP Russia 2015: Ferrari per il quarto sigillo stagionale, Mercedes preoccupata dalle gomme
E’ tempo di Russia per il Mondiale di F1. Il quindicesimo appuntamento della stagione 2015 è ormai alle porte e siamo tutti lì in attesa di vedere che cosa la pista saprà dirci guardando essenzialmente a due fattori: le caratteristiche del tracciato e la gestione delle gomme Pirelli.
Siamo reduci dal round di Suzuka (Giappone) nel quale le Mercedes hanno imposto, dopo “l’incidente di percorso” di Singapore. la loro legge. Lewis Hamilton e Nico Rosberg hanno ripreso a volare a bordo della W06, relegando al ruolo di seconda forza del campionato la Ferrari e Sebastian Vettel. Una condizione di classifica che vede Hamilton sempre più vicino al suo secondo iride consecutivo, il terzo della carriera, potendo contare su 48 lunghezze di vantaggio sul compagno di squadra e 59 su Seb. In casa Ferrari, dopo la “sbornia” di Marina Bay, sono tornati sulla terra, anche se il decimo podio stagionale di Vettel è stato accolto con il sorriso dagli uomini in Rosso. Il tracciato nipponico, secondo le previsioni di Arrivabene e soci, era alquanto indigesto alla SF15-T, valutando anche l’abbinamento con gomme troppo hard.
Dicevamo delle peculiarità del circuito di Sochi disegnato dal buon Hermann Tilke. Ebbene il circuito progettato dall’architetto tedesco non è certo uno di quelli da stropicciarsi gli occhi, dal punto di vista tecnico, perchè, pur alternando parti veloci ad altre più lente, non si è dimostrato, nel corso della stagione passata, particolarmente funzionale allo spettacolo. Indubbiamente, a questo, avrà contributo anche il netto strapotere di Mercedes, tuttavia non è difficile attendersi una gara sulla falsariga di quelle precedenti sui cosiddetti “Tilkodromi”.
Entrando nel dettaglio, l’asfalto di Sochi sarà una bella gatta da pelare per i team, alla ricerca del set-up migliore sugli pneumatici per evitare un eccessivo degrado nel corso della gara. Pirelli, infatti, come ha reso noto il direttore Paul Hembery ha portato delle mescole più morbide rispetto a quelle di 12 mesi fa: “ Lo scorso anno, trattandosi di un circuito completamente nuovo, affrontammo molte incognite. Oggi, con dati reali a disposizione, abbiamo potuto optare per una combinazione più morbida, che ci consentirà di rientrare nella finestra dei 2/3 pit stop: nostro obiettivo per tutte le gare. Tuttavia, tanto noi quanto i team impariamo di volta in volta dai circuiti, nonostante lo stato di avanzamento delle tecnologie di simulazione. La pista presenta una gran varietà di curve, e questo la rende un buon test per le gomme, con i piloti che potranno sfruttare i vantaggi competitivi offerti dalla velocità delle supersoft”.
Si preannuncia dunque un GP che potrebbe essere simile a Singapore e in cui, da questo punto di vista, la Rossa potrebbe essere la favorita. La monoposto di Maranello, infatti, si è dimostrata quella che meglio riesce ad assorbire il consumo delle mescole, riuscendo a “salvarle” in special modo quando parliamo di una carcassa soft. Uno dei fattori determinanti dei 3 successi stagionali, firmati Vettel, risiede proprio in questo dato, cosa che, raccogliendo le dichiarazioni della vigilia, non fa stare molto tranquilli gli uomini Mercedes, memori delle disavventure di Singapore. L’asfalto abrasivo e con poco grip del circuito di Sochi preoccupa, infatti, Niki Lauda, presidente non esecutivo della Mercedes: “Il campionato non è ancora chiuso – ha dichiarato Lauda – e a me preoccupa la gara di Sochi. L’asfalto è molto simile a quello di Singapore, dove abbiamo sofferto tanto. Non sarà un GP facile, dovremo lavorare molto per essere competitivi”.
Sulla stessa lunghezza onda di Lauda anche il direttore tecnico delle frecce d’argento, Paddy Lowe: “Quest’anno abbiamo le mescole sono leggermente più morbide e avremo un asfalto che risentirà del tempo trascorso. Questo ci costringe ad arrivare in Russia preparati a più eventualità, bisogna prestare la massima attenzione”.
Pertanto, anche in questo round, le gomme avranno un ruolo determinante in relazione all’ormai famosa modifica delle pressioni delle stesse che potrebbe rappresentare una variabile non da sottovalutare.
ALLA SCOPERTA DEL TRACCIATO DI SOCHI
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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