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Formula 1

F1, GP Stati Uniti 2015, gara: doppia festa Hamilton grazie al solito Rosberg… Vettel (3°) fenomenale

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Uno spettacolo stupendo, attori d’eccezione. Il rodeo andato in scena ad Austin ha visto doppiamente trionfare Lewis Hamilton, ma per arrivare a questo epilogo ne è passata acqua sotto i ponti (ogni riferimento al meteo texano e allo spauracchio Patricia è del tutto casuale…). Un film già visto con finale a tinte iridate: Hamilton si “mangia” psicologicamente e fisicamente il compagno di squadra, lo sorpassa, rimonta di strategia quando il podio sembra ormai un miraggio e lo costringe all’errore grazie ad un carico di pressione che, ad oggi, appare impossibile da sopportare per il tenero Nico.

Pronti-via e Hamilton dà l’ennesima lezione di partenza aggressiva al compagno di squadra Rosberg, portandosi subito al comando; il tedesco, spinto legalmente appena fuori dalla pista, viene superato anche da Kvyat. Ottima la partenza delle Ferrari con Vettel improvvisamente settimo e Raikkonen decimo. Nelle retrovie, contatti e carambole a go go (coinvolti Massa, Alonso, Nasr, Ericsson e Bottas): i detriti seminati sull’asfalto da questi mini-incidenti saranno decisivi nelle prime fasi di gara.

Tutte le vetture sono partite con le intemedie ma Bottas, nel frattempo già rientrato ai box causa incidente iniziale, con un grande azzardo monta le slick. Risultato: ritiro definitivo dopo pochi chilometri. Grosjean lo imita ed esce di scena a sua volta.

Al quinto giro, show time Ferrari che si portano in sesta e settima posizione sopravanzando entrambe Hulkenberg. A partire dal giro successivo, reiterata virtual safety car per la rimozione dei famosi detriti in pista…

15° giro. Un indemoniato Ricciardo sorpassa di prepotenza Hamilton che si ritrova – per sua somma gioia – a “giocare” con il compagno di squadra come fanno i cuccioli di tigre in gabbia. Il veloce deterioramento delle intermedie, le condizioni ibride della pista e la roulette cambio-gomme infiammano la contesa.

20° giro. Errore di Raikkonen che finisce oltre la ghiaia e rompe l’ala anteriore contro le barriere. Riesce a ripartire e tornare ai box, ma dopo sette giri alzerà bandiera bianca. Il ritiro del finlandese fa evidentemente emozionare la Sauber dell’altro scandinavo Ericsson che si pianta all’inizio del lungo rettilineo: safety car (stavolta reale) e tutto da rifare. E via al classico walzer dei pit stop per chi spera di tirare fino al termine della gara.

A metà GP, e nemmeno un’ora di gara, si ha la piacevole percezione di aver assistito ad un appassionante film d’azione di durata almeno doppia…

Esce la safety car, rientra prepotentemente in scena SuperVettel, che completa il suo personalissimo capolavoro e raggiunge il podio virtuale a 22 giri dal termine. Ma Hulkenberg decide di attaccare Ricciardo in uno spazio simile a quello dei microvicoli dei Quartieri Spagnoli, l’australiano lo chiude e il tedesco ha la peggio perché i due si toccano e l’ala anteriore della Force India si danneggia. Seconda virtual safety car della gara.

Hamilton, fortemente penalizzato dalla ripartenza post-safety non avendo effettuato il pit stop, sembra ormai tagliato fuori dai giochi per il podio, tuttavia, i campioni hanno sette vite come i gatti e quella fortuna che sorride solo agli audaci; dopo pochissimo, infatti, la seconda safety car reale di giornata, lanciata in pista da un incidente di Kvyat (brutta botta con auto k.o. e  pilota fortunatamente incolume), serve ad Hamilton un assist troppo invitante per essere “rifiutato”. Il britannico si ferma ai box, si riprende il maltolto e vola verso il terzo titolo in carriera. Il suo ritmo è infatti irresistibile per Rosberg, la gara si stabilizza nelle retrovie con appena dodici vetture al traguardo e l’inevitabile apoteosi iridata viene condivisa parzialmente solo da un altro enorme protagonista: un certo Sebastian Vettel da Heppenheim, di Rosso vestito, sul podio dopo essere partito dalla tredicesima casella in griglia.

 

L’ORDINE D’ARRIVO COMPLETO

POS. DRIVER COUNTRY TEAM TIME POINTS
1 LEWIS HAMILTON GBR MERCEDES 1:50:52.703 25
2 NICO ROSBERG GER MERCEDES +2.850s 18
3 SEBASTIAN VETTEL GER FERRARI +3.381s 15
4 MAX VERSTAPPEN NED TORO ROSSO +22.359s 12
5 SERGIO PEREZ MEX FORCE INDIA +24.413s 10
6 JENSON BUTTON GBR MCLAREN +28.058s 8
7 CARLOS SAINZ ESP TORO ROSSO +30.619s 6
8 PASTOR MALDONADO VEN LOTUS +32.273s 4
9 FELIPE NASR BRA SAUBER +40.257s 2
10 DANIEL RICCIARDO AUS RED BULL RACING +53.371s 1
11 FERNANDO ALONSO ESP MCLAREN +54.816s 0
12 ALEXANDER ROSSI USA MARUSSIA +75.277s 0
NC DANIIL KVYAT RUS RED BULL RACING DNF 0
NC NICO HULKENBERG GER FORCE INDIA DNF 0
NC MARCUS ERICSSON SWE SAUBER DNF 0
NC KIMI RÄIKKÖNEN FIN FERRARI DNF 0
NC FELIPE MASSA BRA WILLIAMS DNF 0
NC ROMAIN GROSJEAN FRA LOTUS DNF 0
NC VALTTERI BOTTAS FIN WILLIAMS DNF 0
NC WILL STEVENS GBR MARUSSIA DNF 0

 

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giuseppe.urbano@oasport.it

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