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Formula 1

F1: l’ipotesi di abbandono della Red Bull. Alla Ferrari conviene fornirle i motori?

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Con il Mondiale di F1 che sta prendendo sempre più di la via di Stoccarda(“Domicilio Lewis Hamilton”), tiene banco il caso “Red Bull” sulla fornitura dei motori per il 2016. Come ormai è noto agli appassionati ed addetti ai lavori, il team di Dietrich Mateschitz è alla ricerca disperata di propulsori per la stagione prossima e dopo il “No” secco di Mercedes, nel weekend di Monza c’era stato un avvicinamento tra la scuderia di Milton Keynes e la Ferrari. Un accordo che, leggendo le dichiarazioni degli interessati, non si è mai raggiunto per le richieste dei “bibitari” di disporre delle power unit 2016 e la risposta di Maranello per la concessione di quest’anno.

Un atteggiamento fortemente criticato da Helmut Marko, ex pilota austriaco ed eminenza grigia del motorsport Red Bull (scopritore di Sebastian Vettel) dalla cui bocca sono arrivate chiare accuse alla Rossa: “La Ferrari sta giocando con noi, ma noi non abbiamo voglia di giocare e la possibilità di lasciare la F1 è sempre più concretaha attaccato Marko è davvero un insulto che ci vengano offerte le PU del 2015 quando Sauber ed Haas avranno i motori 2016.  Concetto ribadito anche dal Team Principal Chris Horner: “Dietrich Mateschitz è stato molto chiaro. Noi vogliamo motori di prima categoria”. 

La domanda sorge spontanea: conviene alla Ferrari fornire i motori ad una rivale che dispone, probabilmente, della vettura con l’aerodinamica più prestazionale? 

La risposta può essere sia affermativa che negativa. Un eventuale “Si” sarebbe funzionale ad una logica di immagine del Cavallino Rampante e di costi. L’idea di concedere i motori 2016 sarebbe un beneficio per tutta la F1 di avere in griglia un team che ha vinto pur sempre dei Mondiali e come tale dà lustro a tutto il Circus. In più il fatto che da Maranello si siano dimostrati così disponibili nei confronti di squadre come Haas e Sauber mette la Ferrari in una posizione un po’ contraddittoria. Parlavamo anche dei costi. La fornitura dei propulsori non è certo gratis e incamerare milioni di euro può essere un vantaggio per continuare ad investire nel progetto e la gestione sportiva, avvicinando le prestazioni della Mercedes, così dominante.

Lo svantaggio, ovviamente, è che la RB dispone di un tecnico geniale come Adrian Newey che ha un curriculum ragguardevole, con diversi titoli iridati in bacheca, ed è chiaro che come Mercedes,  Ferrari tema le prestazioni delle monoposto anglo-austriache con le p.u. aggiornate.  Un accordo con le frecce d’argento di cui era a conoscenza anche il patron Bernie Ecclestone, probabilmente l’unico che vorrebbe evitare il ritiro del team anglo-austriaco per motivazioni meramente economiche, che ha dichiarato: “Lauda e Mateschitz avevano un accordo per la fornitura delle power unit e da quanto so c’è stata anche una stretta di mano da parte di Niki. Lui stesso mi aveva confermato la buona riuscita della trattativa tra Mercedes e Red Bull. Non capisco cosa sia andato storto. Esiste comunque una trattativa tra Red Bull e Ferrari, ma da quanto so hanno offerto le unità di quest’anno e non quelle che a Maranello schiereranno nel 2016. E’ una situazione molto complessa e non di facile lettura.”

Ebbene ci sentiamo di condividere il parere di Ecclestone, nel definire la situazione di difficile soluzione, senza appunto escludere l’ipotesi sempre più concreta di un abbandono dei “bibitari”. Le prossime settimane sapranno darci una risposta preciso in merito.

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