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Ginnastica, Mondiali 2015 – Komova e “accuse” di doping: cosa prevede il regolamento?

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Dopo la spettacolare Finale a Squadre ai Mondiali 2015 di ginnastica artistica che ha certificato ancora una volta il dominio degli USA, Viktoria Komova ha sostanzialmente accusato le americane di fare uso di doping (clicca qui per leggere le dichiarazioni della vicecampionessa olimpica) salvo poi scusarsi.

Ma cosa prevede il regolamento? Come sono i controlli antidoping nella ginnastica? Quante atlete sono state pizzicate negli ultimi anni? Proviamo a rispondere alla vigilia dell’incoronazione della “nuova” Campionessa del Mondo (le virgolette sono d’obbligo visto che, salvo cataclismi, sarà Simone Biles a prendere il terzo scettro consecutivo).

 

Nella ginnastica artistica, al termine delle gare, vengono analizzati i campioni di urina di alcune atlete, determinate in base ai risultati ottenuti e/o in base al sorteggio. I controlli sanguigni sono sempre ridottissimi.

I dati in merito al 2013 (quelli sul 2014 devono ancora essere diffusi a fine anno) parlano di 2142 controlli da parte della WADA (agenzia mondiale antidoping), un numero davvero molto ridotto in confronto ad altri sport. Solo 10 sono risultati positivi (lo 0,5%). A questi, naturalmente, devono aggiungersi i vari controlli effettuati dai singoli comitati nazionali (ad esempio il CONI li effettua sul territorio italiano).

 

Lo scorso anno, tra l’altro, la Federazione Internazionale di Ginnastica ha discusso sulla possibilità di introdurre il passaporto biologico, presente in molti sport tra cui atletica leggera, ciclismo e tennis.

Cos’è il passaporto biologico? Un vero e proprio documento in cui sono contenuti tutti i valori ematici, dna, eventuali medicinali assunti, indici corporei, caratteristiche psico-fisiche e altre informazioni su un atleta.

Inoltre ogni sportivo dovrà sempre aggiornare gli organi preposti per l’antidoping riguardo ai propri spostamenti in ogni giorno dell’anno (se va in vacanza, se rimane a casa, se esce etc.) perché può essere soggetto a dei controlli a sorpresa (possibili a qualsiasi ora, in qualsiasi giorno, in qualsiasi località).

 

I dati che emergeranno da qualsiasi controllo antidoping a cui verrà sottoposto un atleta verranno analizzati. Oltre a verificare se manifestano l’assunzione di sostanze illecite, verranno confrontati anche con i dati del passaporto (cioè quelli “naturalmente fisiologici” dell’atleta): se sussisteranno delle alterazioni sospette si procederà ad ulteriori controlli.

Dunque i ginnasti non saranno sottoposti a controlli soltanto al termine delle gare, ma anche in qualsiasi altro momento dell’anno. Cosa assolutamente giusta in una disciplina in cui, effettivamente non si gareggia moltissimo e in cui ci sono parecchi periodi morti.

 

I casi più celebri? Sempre alle Olimpiadi: clamoroso e discusso quello di Andreea Raducan che trionfò a Sydney 2000, destò meno scalpore quello dell’uzbeka Luiza Galiulina a Londra 2012.

 

(la foto è ovviamente casuale ed è una semplice immagine generale di ginnastica: non si avanza alcuna illazione sulle atlete ivi ritratte)

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