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Judo: l’Italia nell’era del post Maddaloni. Romano allena anche gli uomini

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Le vicende che hanno preceduto lo svolgimento dei Campionati Mondiali di Astana 2015 hanno inevitabilmente lasciato una ferita aperta nella squadra azzurra, con l’uscita di scena definitiva da parte di Pino Maddaloni. Il campione olimpico di Sydney 2000, infatti, non ha accettato il comportamento da parte dei vertici federali e, anche dopo il tentativo di riconciliazione avvenuto in seguito all’appuntamento iridato, ha preferito fare le valigie. Una scelta che abbiamo già commentato in precedenza e che continuiamo a giudicare corretta per la coerenza dimostrata da Maddaloni, ma che certamente lascia un vuoto importante nel judo italiano.

Da parte sua, la federazione non ha potuto far altro che correre ai ripari, nominando, poco prima dei Mondiali, Francesco Bruyere come allenatore provvisorio della squadra maschile per Astana 2015. Solamente alla fine del mese di settembre, invece, gli stessi vertici federali hanno ufficializzato il nuovo assetto delle squadre nazionali: sotto la guida del Direttore Tecnico Nazionale, il giapponese Kiyoshi Murakami, sarà Dario Romano a ricoprire il ruolo di capo allenatore delle squadre seniores, dunque sia di quella maschile che di quella femminile. Il tre volte campione italiano, dunque, continuerà ad allenare la nazionale femminile, ed a questo compito dovrà affiancare anche quello di seguire gli uomini. Con i risultati degli ultimi tempi, tra i quali spiccano la medaglia di bronzo a squadre di Baku 2015 e la vittoria di Edwige Gwend al Grand Prix di Tashkent, Romano ha certamente dimostrato di essere un’ottima guida per le Azzurre: ora non ci resta che capire come farà a conciliare i due compiti e valutare i prossimi risultati per dare un giudizio più accurato sulla scelta della federazione.

Quanto a Bruyere, dopo l’avventura iridata tornerà a far parte della schiera dei “collaboratori federali”, tra i quali figurano anche Paolo Bianchessi e Roberto Meloni. Da segnalare che Murakami è stato nominato anche responsabile del Progetto Tokyo 2020, dedicato ai giovani talenti che puntano alle Olimpiadi giapponesi.

I judoka, intanto, saranno come sempre i veri protagonisti: la federazione, infatti, ha richiesto ai propri atleti di ottenere risultati importanti nei tornei dei prossimi mesi, in quanto, dopo il Grand Slam di Tokyo, verrà effettuato un taglio nella lista di coloro che potranno partecipare ai tornei più importanti e puntare al pass olimpico: il criterio richiesto è la presenza tra i migliori 35 del ranking olimpico per gli uomini e le migliori venticinque per le donne, al netto dei “doppioni” delle altre squadre nazionali. Insomma, i tornei che si svolgeranno in questo scorcio finale del 2015 potrebbero risultare cruciali per l’avvenire di molti judoka azzurri.

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giulio.chinappi@oasport.it

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