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Rugby, Mondiali 2015: l’Irlanda ai raggi X. Una corazzata con un tabù da sfatare

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Il terzo ostacolo sulla strada dell’Italia dei Mondiali 2015 è anche quello più duro in assoluto del girone. All’Olympic Stadium di Londra, gli azzurri affronteranno la grande favorita del raggruppamento e una delle candidate alla Webb Ellis Cup, l’Irlanda. Scopriamo nel dettaglio i prossimi avversari dell’Italrugby.

STORIA: quella irlandese è una delle nazionali più gloriose nel panorama rugbistico mondiale, nonché una delle quattro nazioni a fondare l’Home Nations Championship, che sarebbe poi evoluto nell’attuale Sei Nazioni. I Verdi hanno trionfato per tredici volte nel torneo, di cui sono i detentori avendo vinto le ultime due edizioni con grande autorevolezza. Anche gli irlandesi, però, persiste da anni un tabù nella Coppa del Mondo, dove non sono mai riusciti ad andare oltre i quarti di finale. In sette edizioni giocate, l’Irlanda non è mai entrata in semifinale e nel 2007 si è addirittura fermata nei gironi, preceduta da Argentina e Francia. Quest’anno, però, le cose potrebbero cambiare.

SQUADRA: da quando è arrivato sulla panchina irlandese, a giugno 2013, Joe Schmidt ha saputo costruire anche in tempi piuttosto rapidi un percorso solido e soprattutto vincente, che lo ha portato a vincere due Sei Nazioni consecutivi ma anche a prendere gli scalpi di Sudafrica e Australia, senza dimenticare la clamorosa sconfitta maturata all’ultimo minuto contro gli All Blacks. Il ct neozelandese, insomma, si sta confermando uno tra i migliori al mondo (se non il migliore), per come è riuscito a plasmare quest’Irlanda e a renderla una seria candidata al titolo mondiale. Anche perché in campo, poi, vanno alcuni giocatori niente male, a partire dalla linea di trequarti dove ad estremo c’è la grinta e la qualità di Rob Kearney e tra centri e ali dove si aggirano talenti come Jared Payne, Simon Zebo, Tommy Bowe e Keith Earls. Il fiore all’occhiello, tuttavia, è la mediana, dove Jonathan Sexton si sta confermando l’apertura più forte d’Europa e Conor Murray è straordinariamente efficace nell’eseguire alla perfezione il gameplan di Schmidt senza commettere errori. Brian O’Driscoll non c’è ormai da più di un anno, ma francamente quasi nessuno se n’è accorto. In mischia, invece, c’è ancora Paul O’Connell, comandante di un pack che prevede una terza linea stellare con Sean O’Brien, Jamie Heaslip e Peter O’Mahony. Una squadra completa in quasi ogni reparto, dalle individualità senza dubbio importanti ma che fa leva soprattutto su un collettivo eccezionale.

PRECEDENTI CON L’ITALIA: Irlanda e Italia si sono affrontate ventiquattro volte nella storia dal 1988 ad oggi. Il bilancio è nettamente a favore dei Verdi con venti vittorie contro le sole quattro azzurre, di cui l’ultima nel 2013 in una delle migliori partite della gestione Brunel all’Olimpico di Roma, finita 23-15 per Parisse&co. Gli altri tre successi sono arrivati in una clamorosa striscia di vittorie consecutive tra il maggio 1995 e il dicembre 1997, quando l’Italia fu capace di sconfiggere gli irlandesi a Treviso, a Dublino e a Bologna. Tre vittorie forse decisive per convincere gli organizzatori ad allargare il Cinque Nazioni negli anni seguenti.

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daniele.pansardi@oasport.it

Credit FotosportIT/FIR

1 Commento

1 Commento

  1. Giorgio Brera

    2 Ottobre 2015 at 17:15

    Analisi IMHO assolutamete corretta, pregevole Pansardi. Se devo cercare il pelo nell’uovo, devo solo dire che quel “fiore all’occhiello” per la mediana lo sposterei proprio alla terza linea perché è davvero stellare. L’Irlanda ha, forse come solo gli All Blacks, un gruppo di terze linee e di centri praticamente interscambiabili, in una forma di gioco e di sostanza modernissimo. Sarà che adoro Sean O’Brien… E’anche vero che, per tornare alla mediana, la riserva di Sexton è Ian Madigan… Niente male. Poi non c’è il solo O’Driscoll tra quelli che se ne sono andati senza lasciare evidenti buchi. Ci sono anche D’Arcy, O’Gara e altri… Ma, appunto, sostituiti più che degnamente 🙂 Una continuità impressionante. L’Irlanda ha davvero fatto fruttare il Pro12, torneo dove nelle sue 4 franchige ha macinato e fatto crescere centinaia di giocatori e fornito un serbatoio inesauribile per la nazionale. Se vinciamo questa partita vado in pellegrinaggio a San Romedio scalzo…

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