MotoGP
Anche i ciechi hanno aperto gli occhi: il marchio dell’infamia su Marquez e Lorenzo. Rossi leggenda immortale
Dopo intrighi, veleni, alleanze vere o presunte e in parte dichiarate apertamente: cosa resta del Mondiale 2015 di MotoGP?
A nostro parere, il vero vincitore di una pessima pagina di sport è Valentino Rossi. Non si tratta di semplice retorica o nazionalismo estremizzato. Tutt’altro. I fatti testimoniano come la figura del Dottore abbia valicato il muro del campanilismo, facendo breccia nei veri amanti del motociclismo e dello sport in generale. Pensiamo a come è stato accolto il Dottore ai box, tra due ali di folla inneggiante. E, da contraltare, ai fischi ricevuti sul podio da Jorge Lorenzo e Marc Marquez da parte dei loro stessi connazionali.
Non c’è bandiera che tenga. Il ‘giochetto’ iberico ha lasciato disgustati. Ha ucciso il Motomondiale. Rinunciare a vincere, o anche solo a provarci, per favorire un altro pilota. Decidere arbitrariamente chi avrebbe dovuto vincere il titolo e chi invece doveva limitarsi ad assistere. Quasi un comportamento da gangster della pista per Marquez, ritenutosi probabilmente padrone ed onnipotente a tal punto da poter condizionare in maniera decisiva i destini altrui.
Il mondo ha capito, anche i ciechi hanno aperto gli occhi. Il 22enne catalano non ha mai attaccato il connazionale, preoccupandosi anche di proteggerlo dalla prepotente rimonta di Daniel Pedrosa. Lorenzo lo ha addirittura ammesso candidamente: “Marquez e Pedrosa mi hanno rispettato, il Mondiale è rimasto in Spagna“. Per poi denigrare Rossi con delle dichiarazioni insensate e fuori luogo: “E’ frustrato. Ha capito che non è veloce quanto me e Marc. Questa era la sua ultima occasione per vincere il titolo“. Difficilmente Lorenzo riuscirà a scrollarsi di dosso l’etichetta di ‘colui che ha vinto grazie all’aiutino’. E che dire di Marquez, un campione del mondo uscente che gareggia per perdere. I tifosi, ma anche gli stessi colleghi o addetti ai lavori, non dimenticano. No, non sarà semplice per Lorenzo e Marquez cancellare il marchio dell’infamia che accompagnerà le rispettive carriere.
Da questa vicenda, invece, Valentino Rossi ha visto ulteriormente rafforzarsi quell’alone mistico che ne ha fatto un’icona planetaria del motociclismo. Se possibile, il Dottore è stato celebrato e glorificato ancor più di quanto non sarebbe accaduto in caso di vittoria della Decima. E’ il più classico degli eroi sconfitti. Negli occhi e nel cuore resterà quella rabbiosa e storica rimonta dalla ventiseiesima alla quarta posizione. Un cavallo selvaggio e indomabile, che ha combattuto con orgoglio fino alla fine, senza arrendersi. Per batterlo, gli spagnoli hanno dovuto ricorrere al gioco sporco, in sostanza accerchiandolo. In questo modo non hanno fatto che rendere ancor più lucente una leggenda già impressa in eterno nel mondo delle due ruote.
Pensi a Valentino Rossi e ti viene in mente un pilota che ha commesso un errore di reazione (allargando la traiettoria a Sepang e non tirando un calcio, come hanno ammesso gli stessi giudici di gara), lo ha ammesso e ha scontato forse con una pena spropositata. Pensi a Lorenzo e Marquez e vedi solo un addensarsi oscuro di ombre. Quel che rimane di un Mondiale dove forse, mai come questa volta, il vinto è il vero vincitore.
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federico.militello@oasport.it
FOTOCATTAGNI
Luca46
9 Novembre 2015 at 21:10
Tutto giusto ma è inutile continuare a rimuginare. È il secondo mondiale che gli rubano a Valencia. Quindi niente di nuovo. Speravo gli lasciassero la buona uscita e invece … ecco qua. Meglio voltare pagina e darsi ad altri sport. Meglio un giorno da Rossi che 1000 da Marquez.