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Formula 1
F1, GP Brasile 2015, le pagelle: onore a Rosberg, le Ferrari soffrono di solitudine. Massa non regala emozioni alla ‘torcida’
Hamilton: 6,5. E così il Brasile resta un tabù per il britannico, al pari di Messico e Austria. Nel weekend del Circus ad Interlagos sono venuti in mente gli infiniti festeggiamenti carnascialeschi della non lontana Rio de Janeiro che, a quanto pare, il viveur Lewis ha anticipatamente esportato in Europa e altrove. Dopo la conquista del terzo titolo avrà passato più tempo fra discoteche, club e Toto (Wolff, il boss Mercedes) solo sa dove altro, che in abitacoli e box argentei, dopo lo “strano” l’incidente di Montecarlo è stato messo persino in discussione il suo ruolo di testimonial FIA per la sicurezza stradale ma, statene certi, non è volato – in ritardo – in Sudamerica per applaudire gli altri sul podio… Rosberg ha fatto 13 (GP conquistati in carriera) e lui, che può vantare trenta vittorie parziali e tre finali in più, non gli ha mica fatto le sue congratulazioni nel post-gara. Nel giorno in cui avrebbe voluto onorare il mito di sempre Senna a casa sua, ha sicuramente staccato i collegamenti utili per i team radio cercando in tutti i modi di far svegliare Nico dal suo personalissimo sogno di un filotto di fine stagione.
Bottas: 6,5. Bravo al via, aggressivo al punto giusto, però perde la terza battaglia della guerra civile finlandese con Raikkonen, il quale gli chiude la porta in faccia in partenza come farebbe il vecchio maestro intransigente con il giovane allievo irriverente. Da pilota Williams, riesce a rubare la scena all’idolo di casa Massa aggiudicandosi anche la palma (edificante?) di miglior driver fra i doppiati… Ad un GP dalla fine, Valtteri conserva ancora un punto di vantaggio su Kimi nella lotta per la quarta piazza finale del Campionato.