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Ginnastica, Mondiali 2015 – Che Italia torna da Glasgow? Si vola alle Olimpiadi! Successo azzurro…a metà

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L’Italia si è qualificata alle Olimpiadi 2016 con la squadra femminile. È questa la notizia più importante che la nostra Nazionale porta a casa dai Mondiali 2015 di ginnastica artistica.

Era l’obiettivo del triennio, quello mirato già da Tokyo 2011 quando il nono posto ci costrinse a passare dal Test Event. Quattro stagioni dopo le azzurre non volevano rivivere quella delusione e da Glasgow sono arrivate solo tante lacrime di gioia per una missione che sulla carta non era impossibile ma che si era complicata considerando gli infortuni e soprattutto l’ottimo livello dimostrato dalle altre compagini (Romania esclusa). Per la quarta volta nella storia contemporanea (ultimi 40 anni) ci qualifichiamo alle Olimpiadi direttamente attraverso i Mondiali (1976, 2000, 2008 i precedenti).

Le ragazze di Enrico Casella si sono esaltate in un venerdì sera che ha regalato una delle più belle gare degli ultimi anni per i nostri colori e hanno staccato un meritatissimo pass per Rio. Nel momento più importante, quando davvero contava essere perfette e tirare fuori il meglio di sì, Vanessa Ferrari e compagne non hanno deluso regalandoci un meraviglioso quinto posto (stesso risultato di Nanning 2014 ma con due punti in più in classifica) che vale il viaggio per il Brasile senza dover ricorrere ai ripescaggi della prossima primavera.

 

Le Olimpiadi 2016 sono state conquistate con una perfezione quasi estrema e con un crescendo di prestazioni da applausi, in maniera quasi sciolta e tranquilla. La frattura da stress alle tibie di Erika Fasana, i problemi al tendine d’Achille di Vanessa Ferrari, l’assenza di Martina Rizzelli non hanno influenzato una squadra coriacea, unita, ben messa in campo, sicura dei propri mezzi nonostante un’elevata (e giustificata) pressione di cui erano caricate.

Contava “solo” quel dannato pass. Il resto sarebbe stato tutto un di più, come ripetuto più volte. La Finale a Squadre, disputata con una rivisitazione di formazione che ha previsto anche la sostituzione di Vanessa Ferrari con Enus Mariani, ha prodotto un settimo posto causa due cadute alla trave senza le quali si sarebbe tranquillamente confermata la quinta piazza (e per un decimo di punto non è arrivato comunque il sesto posto).

 

Poco importa perché negli annali entrerà questa formazione: Erika Fasana, Carlotta Ferlito, Vanessa Ferrari, Enus Mariani, Elisa Meneghini, Lara Mori, Tea Ugrin.

Erika capace di conquistare la seconda finale consecutiva al corpo libero (Italia ammessa a una Finale di Specialità per il nono anno consecutivo, numero 19 della nostra storia) a cui però purtroppo non ha partecipato per dolori al gomito patiti durante l’atto conclusivo del team event. Con delle ottime parallele e un volteggio da over 15…

Carlotta combattiva come non mai, protagonista assoluta e autentica trascinatrice, capace anche del 12esimo posto nell’all-around (a 25 millesimi dalla prestigiosa top ten) e di sfiorare la Finale di Specialità alla trave (mancata solo per la regola del parimerito in favore dell’olandese Thorsdottir, sarebbe stata la seconda in carriera dopo la quinta piazza del 2013).

Vanessa, capitana vera alla sua seconda qualificazione olimpica dopo il quarto posto di Stoccarda 2007, che ha stretto i denti per onorare l’impegno e che ha lasciato il proprio posto a Enus Mariani per la finale a squadre (grande risposta con delle super parallele) e a Tea Ugrin per la finale all-around (nove esercizi immacolati conditi dalla tanto attesa continuità che le si chiedeva).

Elisa Meneghini che ha portato punti pesanti tra corpo libero e volteggio (suo il match-point per Rio) dimenticando la caduta dalla trave. Lara Mori che ha sostituito Erika al volo sulle parallele in finale, riscattando la caduta della qualifica dove la sua trave è stata determinante in un momento caldo.

 

Ora un attimo di stacco poi via con la preparazione per le Olimpiadi dove si ritorna per la terza volta consecutiva con l’obiettivo di ben figurare (sicuramente si vorrà ripetere la Finale a Squadre) e di togliersi sicuramente delle soddisfazioni individuali. Sarà l’ultima recita di Vanessa Ferrari…

 

Al maschile, invece, i numeri sono impietosi e parlano di un deludente 19esimo posto che esclude la Nazionale dalle Olimpiadi senza neanche la speranza del Test Event. L’obiettivo minimo era la 16esima piazza, traguardo tutt’altro che impossibile: la squadra non è riuscita a conquistarlo al termine di una gara infarcita di errori.

Ora bisognerà avere il coraggio di analizzare seriamente quanto fatto, sia da parte degli atleti (perché in pedana ci vanno loro) sia da parte di allenatori, Direttori Tecnici, piani alti perché i problemi partono da dietro e si ingigantiscono sul palcoscenico che conta.

Bisognerà anche avere la capacità e l’oggettività di riconoscere che il risultato conseguito è stato pessimo, senza nascondersi troppo, e soprattutto bisognerà accettare anche delle critiche se si vorrà ricostruire un settore che purtroppo è in crisi come dimostrano i fatti. Le strenue difese e gli alibi difficilmente portano lontano, lo sport italiano ha un’infinità di precedenti.

Il ricambio generazionale si sta rivelando problematico. Alberto Busnari ed Enrico Pozzo sono stati lasciati a casa per scelta tecnica, Matteo Morandi si è dovuto operare al menisco, i giovani pur promettendo del talento non sono riusciti a ben figurare e anche i veterani rischiano di non avere l’occasione dell’ultima passerella a cinque cerchi (sicuramente non ci sarà per tutti, avremo solo un posto a disposizione).

È necessaria una programmazione tecnica, un quadro da ridisegnare, una rivalutazione e una stesura chiara degli obiettivi che vanno raggiunti passo per passo. Il Test Event sarà una tappa di passaggio (un nostro all-arounder non avrà problemi a staccare il pass per Rio 2016), già da ora bisogna lavorare per Tokyo 2020 ben sapendo che la squadra, esclusi gli Europei di Berna 2016, non si rivedrà in competizioni di prima fascia fino alla rassegna continentale del 2018 quando, ironia della sorte, si tornerà proprio a Glasgow nel nuovo formato che prevede la competizione in contemporanea con gli Europei di altri sport.

 

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1 Commento

1 Commento

  1. Gaiacave

    2 Novembre 2015 at 12:24

    Ottima, veramente ottima, la squadra femminile….. nonostante tutti i problemi, nonostante tutte le assenze….
    Ora si possono preparare i Giochi nella tranquillità più assoluta, cercando di arrivare al prossimo appuntamento che conta nelle migliori condizioni possibili e al top della forma.
    Io la butto li…. ma questa squadra, al top della forma e senza assenze, puo’ puntare ad un clamoroso podio a Rio, con anche un po’ di fortuna?
    In fondo 5° e 7° posto con una Ferrari a mezzo servizio, una Fasana non al 100% e senza Rizzelli…..
    Inoltre certe atlete, soprattutto Tea Urgin, hanno potenzialmente ancora margini di crescita…..
    E’ difficile, ma sognare non costa nulla…..
    Che pensate???

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