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Golf, Dubai World Championship: McIlroy e Willett si sfidano per il trono dell’European Tour, presente Molinari

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Il gran finale. L’European Tour chiude la sua annata con il classico appuntamento che dal 2009 fa calare il sipario sulla stagione, il Dubai World Championship (montepremi $ 8.000.000). Allo Jumeirah Golf Estates si decide la corsa al trono dell’ordine di merito, differentemente da quanto era accaduto lo scorso anno; allora Rory McIlroy aveva già chiuso i giochi grazie ad un’estate stupefacente, mentre questa volta il nordirlandese dovrà sudare fino all’ultimo torneo per sperare di trionfare ancora in terra arabica.

L’ultimo torneo delle Final Series (aperto soltanto ai primi sessanta giocatori della Race to Dubai) sarà quindi anche il teatro dello scontro decisivo tra McIlroy e Danny Willett, divisi da soltanto 1.613 punti in classifica (3.393.923 per il 26enne, 3.392.310 per l’inglese). Quest’ultimo ha perso una ghiotta chance di superare il rivale in vetta alla money list nel recente BMW Masters, concluso in Cina domenica dal 28enne di Sheffield soltanto al 27esimo quando sarebbe bastata un’abbordabile Top 25. Il treno non è ancora passato del tutto e per Willett basterebbe comunque piazzarsi appena davanti a McIlroy in graduatoria, ma battere un leone come il nordirlandese sarà tutt’altro che scontato. Il numero tre al mondo non ha ancora espresso il suo miglior golf dal momento del suo rientro dall’infortunio di luglio, ma è pur vero che il quattro volte vincitore di Major ha sempre trovato grande affinità con percorso arabico, tanto da trionfare nel 2012 (con l’accoppiata ordine di merito) e arrivare secondo nella scorsa stagione. La lotta, insomma, sarà fino all’ultimo putt.

Il discorso money list non è circoscritto soltanto al binomio McIlroy-Willett, ma il divario accumulato dai primi due sugli immediati inseguitori appare comunque troppo ampio per poter pensare ad un totale ribaltone. La matematica concede ancora una possibilità a Justin Rose (forse il più accreditato), terzo seppur a 649.386 punti di distanza dal connazionale. All’inglese non potrebbe bastare neanche una vittoria, discorso che vale anche per l’irlandese Shane Lowry, per i sudafricani Louis Oosthuizen e Branden Grace e per il sudcoreano An Byeong-hun, come Rose aritmeticamente sempre in corso per lo scettro di vincitore dell’ordine di merito.

Non hanno alcuna chance di scavalcare McIlroy, ma grandi possibilità di inserirsi nella corsa al titolo, i vari Patrick Reed (battuto al playoff una settimana fa), il bi-campione in carica Henrik Stenson, il francese Victor Dubuisson, i thailandesi Thongchai Jaidee e Kiradech Aphibarnrat, il giovane talento inglese Matthew Fitzpatrick e proprio il vincitore del BMW Masters, il sorprendente svedese Kristoffer Broberg.

Tra lle sessanta stelle impegnate a Dubai ci sarà anche Francesco Molinari, apparso in buone condizioni a Shanghai nonostante il calo nel weekend. Il torinese proverà a chiudere degnamente un’annata soddisfacente soprattutto nei primi sei mesi, come capita ormai regolarmente da diverse stagioni. Un piazzamento importante, inoltre, significherebbe fieno in cascina in ottica money list della Ryder Cup 2016.

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Credit Valerio Origo

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