Editoriali
‘Italia, come stai?’: avvio folgorante. De Fabiani impressiona, Fischnaller sulla strada giusta. Bene lo sci alpino
Un fine settimana denso di soddisfazioni per l’Italia degli sport invernali. Andiamo ad analizzare nello specifico le singole discipline.
SCI ALPINO
Il podio di Federica Brignone nel gigante di Aspen va inquadrato come una conferma fondamentale nel prosieguo di una stagione che potrebbe vedere l’azzurra lottare fino in fondo per la ‘coppetta’ di specialità. A differenza di Soelden, la 25enne ha commesso qualche errore di troppo, soprattutto nel corso della seconda manche; ciò nonostante, ha chiuso terza. Sul podio in una giornata poco brillante: decisamente un bel segnale, come lo sono gli 80 punti di vantaggio sull’extraterrestre Mikaela Shiffrin. Siamo di fronte probabilmente ad un’atleta che cambierà per sempre la storia dello sci. Una fuoriclasse straordinaria, dotata di una tecnica e di una naturalezza fuori dal comune. La scivolata in gigante ha rappresentato un evento per l’americana, una sciatrice che sbaglia raramente grazie ad uno stile che, apparentemente, le fa affrontare qualsiasi gara di gara di gigante e slalom in assoluta sicurezza. A 20 anni ha già vinto due ori Mondiali, uno olimpico e 17 gare in Coppa del Mondo. Il prossimo obiettivo sarà la sfera di cristallo assoluta, per la quale è pronta a cimentarsi anche in superG. Proprio la velocità rappresenta l’unica grande incognita per questa formidabile Signora delle Nevi: se riuscirà ad evitare gravi infortuni, esistono tutti i presupposti per riscrivere ogni record di questo sport. Ecco perché, per Federica Brignone, si prospetta una sfida titanica nella rincorsa al trofeo di specialità di gigante: 80 punti di vantaggio sulla statunitense, tuttavia, rappresentano un bottino interessante e da far fruttare al meglio.
Dopo due anni è tornato a ruggire anche Peter Fill, splendido secondo nella discesa di Lake Louise, beffato di un solo centesimo dal fuoriclasse norvegese Aksel Lund Svindal. A 33 anni, in una disciplina dove l’esperienza gioca sempre più un ruolo cruciale (pensiamo in passato al grande Didier Cuche, capace di vincere fino alla soglia delle 38 primavere), l’altoatesino può ancora togliersi diverse soddisfazioni, a patto di ritrovare quella continuità di risultati che gli è mancata nella passata stagione. Il terzo posto in superG, in questo senso, rappresenta un importante viatico.
Avvio incoraggiante anche per Dominik Paris, vicino al podio in entrambe le giornate: la sensazione è che l’altoatesino sia all’80% e raggiungerà il top della forma tra qualche settimana, magari proprio in prossimità delle tappe italiane della Val Gardena e di Santa Caterina. Se in discesa si erano visti sprazzi del vero Christof Innerhofer, l’azzurro ha compiuto un brusco passo indietro in superG; Lake Louise, tuttavia, non è di certo la sua pista preferita e servirà attenderlo su tracciati ben più impegnativi, a partire da quello di Beaver Creek. Speriamo che il 15° posto di Mattia Casse in superG possa sbloccare mentalmente un ragazzo dotato di un grandissimo talento, ma sinora rimasto nel limbo degli incompiuti: a 25 anni, ora o mai più.
Non giungono, infine, buone notizie dallo slalom femminile: resta l’unico punto debole di un’Italia altrimenti competitiva in tutte le discipline dello sci alpino.
Foto: Alessandro Trovati Pentaphoto
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ale sandro
30 Novembre 2015 at 12:18
Un bel week-end di avvio stagione sicuramente per gli sport invernali nel complesso, che erano impegnati in questo fine settimana. Come più volte detto giustamente da tutti, la parola d’ordine sarà proprio la continuità che atleti come ad esempio Brignone, De Fabiani, Fischnaller devono perseguire sempre, ma per quanto mi riguarda queste sono già ampiamente delle certezze dello sport invernale azzurro , che prima o poi sapranno piazzare la grande impresa della carriera nella gara secca che conta di più (la Brignone in questo senso ci è già parzialmente riuscita con l’argento mondiale, ma può ottenere davvero di più), perchè ritengo abbiano già tutto per riuscirci.
Intanto si prospetta una stagione molto interessante, sono curioso per Lake Placid e Park City nello slittino, dove la pista potrebbe “aiutare” Dominik a ripetere ancora una grande prestazione.
Anche il week-end prossimo del fondo ,a Lillehammer , con la skiathlon e la staffetta mista, sarà molto indicativo sulla condizione degli azzurri come squadra in prove di distanza, e si potranno immagino vedere all’opera anche altri atleti non presenti qui per il numero massimo previsto per questo minitour di Ruka. Stesso discorso per le ragazze, ritengo sia importante coinvolgere anche le cinque del gruppo nazionale rimaste fuori in Finlandia, su tutte la Agreiter e la Baudin, senza dimenticare le tre sprinter. Proprio perchè la strada è in salita e siamo ormai alla quinta stagione dall’anno zero del fondo femminile, bisogna far fare maggiore esperienza di Coppa del Mondo a queste atlete, e non basta più l’Alpen Cup o le Fis, quando ovviamente sia possibile schierarle come numero in CdM.
Nella speranza che la Wierer e Hofer stiano meglio e possano gareggiare per le prossime gare di biathlon, cresce la curiosità per Pittin nella combinata nordica. Potrebbe essere una stagione fondamentale per lui e per la sua disciplina sportiva, anche in virtù di ritiri eccellenti.
Due parole sullo slalom femminile: mi è sembrata in casa azzurra una sequela di occasioni mancate, nel senso che a turno sia Curtoni che Costazza, Moelgg e Brignone, abbiano nella due giorni , fatto gara a metà. Sarà che son troppo fiducioso, ma penso che ci sia molta meno distanza reale, come valori in campo dalle loro avversarie (marziana a parte…alla Vreni Schneider), rispetto a ciò che è stato raccolto. Un applauso a Bertazzo nel bob, che deve fare quasi “le nozze coi fichi secchi”.
E naturalmente un grandissimo a Peter Fill, al quale auguro di cuore una stagione anche migliore del 2006-07, perchè si merita davvero un sacco di soddisfazioni che spero possa ottenere al più presto.