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Editoriali

‘Italia, come stai?’: sollevamento pesi e vela, occasioni perse e approcci sbagliati

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Discorso pressoché identico in campo maschile. Mirco Scarantino e Nino Pizzolato sono grandi amici. Uno solo tra i due, tuttavia, volerà a Rio e potrebbe nascere una grande rivalità. Scarantino (-56 kg), dopo un Mondiale 2014 da dimenticare, si è riscattato parzialmente con una 13ma piazza che non lo soddisfa pienamente, pur se con una misura (257 kg) vicinissima ai limiti stagionali (259 kg agli Europei che valsero il bronzo). Il 20enne nisseno, tuttavia, è consapevole di valere molto di più. Il primato personale (ed italiano) di 270 kg sarebbe valso all’azzurro un quinto posto. Peccato che sinora il giovane siciliano non sia ancora riuscito a sfoderare queste misure in campo internazionale. Chi invece è stato capace di superarsi ed andare oltre i propri limiti è Antonino Pizzolato, addirittura settimo al mondo con tanto di record nazionale migliorato di 11 kg nella categoria dei -84 kg. Il podio virtuale è lontano 17 lunghezze: non sono poche, ma nemmeno così tante. A 19 anni, inoltre, il siculo era di gran lunga l’atleta più giovane in gara, dunque con ampi margini di miglioramento. Al momento, con il podio non così distante, il favorito per andare a Rio è Pizzolato.

Non è andata bene neppure ai velisti italiani impegnati a Takapuna nella classe Finn. Non è bastato il 24° posto finale di Giorgio Poggi per conquistare uno dei quattro pass olimpici in palio (l’azzurro è stato il primo degli esclusi). E dire che il Bel Paese si presentava in Nuova Zelanda con fondate ambizioni di puntare alla top10 non solo con lo stesso Poggi, ma anche con Michele Paoletti, Filippo Baldassarri ed Enrico Voltolini. Invece tutti i nostri portacolori, malgrado la buona stagione disputata, sono venuti meno proprio nell’evento clou del 2015. Resta una sola occasione per qualificarsi a Rio tramite il Trofeo ‘Princesa Sofia’ del 2016, con un posto in palio (anche se andrà vagliata una possibile ipotesi di ripescaggio). Preoccupa, però. questa tendenza italiana ad evaporare proprio quando occorrerebbe al contrario mostrare orgoglio, motivazioni e forza caratteriale. Pagliaro e velisti, due campanelli d’allarme da non sottovalutare in vista delle Olimpiadi, evento dove il corretto approccio mentale degli atleti rappresenterà la condicio sine qua non per sperare di ottenere un bottino soddisfacente.

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federico.militello@oasport.it

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