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MotoGP, GP Valencia 2015, le pagelle: Valentino Rossi il migliore in tutti i sensi. Lorenzo e Marquez a lezione da Perdosa…

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Oggi è davvero difficile trovare le parole giuste per giudicare i protagonisti della MotoGP. O almeno alcuni di loro…
Lorenzo ha vinto GP e Mondiale, onore al merito, Pedrosa ha confermato la sua professionalità, la sua integrità morale, Marquez… troppi dubbi sulla sua condotta di gara per etichettare così, a caldo, la performance odierna del Campione del Mondo 2014. Di certo, almeno, c’è che un signore di nome Valentino Rossi ha pagato oltremodo un’ingenuità, un raptus figlio della foga agonistica ed oggi ha battuto platonicamente tutti, per coraggio, intelligenza, forza di volontà, classe. Non resterà traccia negli albi d’oro, purtroppo, di questa disperata battaglia (contro i mulini a vento di Spagna) per la conquista della decima corona iridata di una carriera comunque sfolgorante. Le pagelle.

Rossi: 10 e lode. Quattordicesimo dopo il primo giro, nono al terzo, sesto al decimo, quarto dal tredicesimo a fine gara. Resistenze o meno da parte di qualche collega (sarebbe la “vergogna” minore…), ha dimostrato a tutto il mondo che resta il migliore. In tutti i sensi. Ha pagato carissimo la leggerezza di Sepang, come preventivato, speriamo rimanga solo un'”auto-lezione” da cui ripartire per raggiungere il decimo, probabilmente ultimo gradino della scala che lo porterà dritto dritto verso il Gotha dello sport mondiale.

Pedrosa: 7,5. Salvo future rivelazioni, l’atteggiamento di Dani è stato ancora una volta esemplare. Peccato perda subito contatto con il tandem di testa, almeno avremmo potuto vedere il comportamento dei due compañeros in presenza del più anziano “moderatore”. La remuntadina finale ha entusiasmato gli italiani sparsi in ogni angolo del globo, oltre che lo sportivissimo pubblico presente; rimarrà per sempre il rimpianto di non averlo visto in bagarre (?) con i due connazionali.

Lorenzo: 6. La sua gara in sé sarebbe da 10, così come la pole stampata ieri, ma non la si può valutare serenamente e obiettivamente perché la scorta permanente garantitagli dal cerveriano inficia tutto… Squalo martillo, senz’altro, oggi anche caudillo, però, agli occhi di un “dimesso” Marquez.

Marquez: Non Classificabile. Non esiste una cifra in grado di racchiudere la pantomima sciorinata da Marc nel GP di Valencia. I dubbi della vigilia, via via alimentatisi durante la gara, sono stati addirittura confermati implicitamente (mica poi tanto…) da Lorenzo a fine gara. In moto è un demonio, un predestinato a vincere tanto e collezionare record su record, ma per diventare Campione a 360 gradi dovrà riuscire a lavare la macchie accumulate sulla sua immagine nelle ultime due settimane.

Gli altri 22 piloti in gara: Senza Voto. Non ce ne vogliano i vari Iannone, Dovizioso, Petrucci, Smith, Crutchlow, eccetera, ma oggi dovevano esserci solo 4 primi attori, tutti gli altri erano comparse designate. Bravi ragazzi con la funzione di non fare danni, di non essere gli involontari arbitri della contesa del decennio (o, forse, più). Una postilla solo per Andrea Iannone: la sua prematura caduta (terzo giro) ha scombussolato qualche piano anti-spagnolo, chissà cosa sarebbe potuto succedere con una Ducati in più in gruppo…

Il pubblico di Valencia: 10. Ha capito perfettamente il “giochetto”, per dirla alla Rossi. I fischi a Lorenzo e Marquez, al momento della premiazione, sono stati eloquenti. Più di qualsiasi altro commento.

 

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giuseppe.urbano@oasport.it

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