Nuoto
Nuoto, Europei vasca corta Netanya 2015: le stelle straniere della manifestazione. Risposte all’Australia?
Mercoledì cominceranno a Netanya (Israele) gli Europei di nuoto in vasca corta 2015, in programma fino a domenica 6 dicembre e con 36 italiani convocati. Dopo aver analizzato a lungo formazione e speranze di medaglie azzurre, oggi è il giorno dei principali atleti stranieri, chiamati a rispondere alle super prestazioni fornite dalle stelle australiane durante i campionati nazionali dell’ultimo fine settimana.
Presto inizieranno a fare sul serio verso Rio 2016 anche gli statunitensi (Michael Phelps e Missy Franklin saranno in prima fila nelle gare di Washington del weekend, in contemporanea con gli Europei, e tra due settimane c’è l’atteso Duel in the Pool tra Usa ed Europa), ma anche il Vecchio Continente ha le sue punte in vista dell’Olimpiade. E, soprattutto per quanto riguarda il settore femminile, in Israele lo spettacolo sarà garantito.
I nomi grossi, infatti, ci sono tutti. Dall’ungherese Katinka Hosszu, eclettica specialista della vasca corta con 13 medaglie iridate e 9 continentali, alla svedese Sarah Sjoestroem, che pur detenendo il record del mondo dei 200 stile libero non dovrebbe prendere parte alla gara (al momento non risulta nella start list) concentrandosi sul delfino veloce e, perché no, sui 100 sl in cui Cate Campbell ha da poco abbattuto il muro dei 51”. In mezzo, vietato dimenticarsi le olandesi Femke Heemskerk e Ranomi Kromowidjodo. La prima avrebbe tutto per dominare, ma la limita ancora la tenuta mentale e Philippe Lucas la sta aiutando proprio in questo. La seconda, olimpionica della velocità pura, è reduce da qualche stagione in chiaroscuro e ora non può più perdere tempo verso Rio 2016.
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A movimentare le gare ci saranno anche la danese Jeanette Ottesen, rientrata in grande stile a Kazan con due argenti nonostante una vile aggressione stradale subita a fine giugno che le aveva procurato un infortunio alle dita, e la britannica Francesca Halsall, sempre presente quando c’è da vincere qualcosa. Inge Dekker sarà una rivale in più nella (difficile) corsa di Ilaria Bianchi al podio dei 100 farfalla, di cui è anche stata campionessa del mondo nel 2012, mentre il mezzofondo dovrebbe essere terreno di caccia di un’altra inglese, Jazmin Carlin. Ma Sharon Van Rouwendaal, olandese delle acque libere seguita da Lucas, si vuole testare anche in vasca. E ha tempi di tutto rispetto.
Assente di lusso sarà invece la spagnola Mireia Belmonte Garcia, che in corta detiene i primati mondiali dei 400, 800 e 1500 stile libero, dei 200 farfalla e dei 400 misti. Dopo il forfait di luglio a Kazan per non peggiorare la situazione della spalla, l’iberica è tornata a gareggiare in casa, conquistando a Gjion sette titoli nazionali comprese le staffette. La sua rincorsa verso il Brasile passerà, nel weekend del 10-13 dicembre, dal meeting di Amsterdam, già in vasca lunga.
Tra gli uomini la concorrenza maggiore si vedrà molto probabilmente nella rana, con un po’ di amarezza per quel Fabio Scozzoli che cerca a tutti i costi una medaglia per dire ufficialmente ‘sono tornato’. Il britannico Adam Peaty non ha bisogno di presentazioni: brilla più in lunga, vero, ma ha rivoluzionato la disciplina più tecnica del nuoto, rendendola sempre più potente. Il tedesco Marco Koch e l’eterno ungherese Daniel Gyurta completano il lotto delle star. A stile libero, assenti i francesi, i principali avversari di Marco Orsi arriveranno dalla Russia (Sergei Fesikov ed Evgeny Sedov), ma attenzione al polacco Konrad Czerniak che ha nuotato i 100 sl in 46”76 ai campionati spagnoli.
Due colossi come Paul Biedermann (Germania) e Laszlo Cseh (Ungheria) non passano mai inosservati: hanno scritto la storia del nuoto nel primo decennio di questo secolo, quando molti degli atleti in gara adesso erano poco più che dei bambini. Nel dorso c’è il polacco Radoslaw Kawecki, iridato in carica nei 200. Infine, per chi ama le promesse giovanili, citiamo due nomi su tutti, entrambi in rosa. La dorsista Daria Ustinova (Russia) e la ranista Viktoria Gunes (Turchia, ma nata in Ucraina: qui la sua storia segnata dalla guerra) sono nate nel 1998 e hanno dominato le recenti competizioni di categoria: sono pronte al grande salto?
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia