Tuffi
Storia delle Olimpiadi: Tania Cagnotto e le lacrime di Londra 2012
Guardare al passato per esorcizzarlo, pensare alle lacrime per chiudere con il sorriso, lavorare quattro anni per una rivincita con il destino che, tra pochi mesi, vivrà il suo attimo decisivo. Sarà breve ma intenso, come tutte le emozioni che Tania Cagnotto ha regalato all’Italia nella sua lunghissima e brillante carriera, e nessuno ancora sa come andrà a finire.
Per ora si mischiano sogni e illusioni, realtà e conti matematici, ma la verità – come sempre – è racchiusa nelle parole della fuoriclasse bolzanina. “Vivrò Rio 2016 senza pressioni, sarà la mia ultima gara della carriera e voglio divertirmi“, ripete ormai da qualche stagione Tania. Senza pressioni come ai Mondiali di Barcellona 2013, due argenti. Come agli Europei di Berlino 2014, due ori e un argento. Come agli Europei di Rostock 2015, tre ori. Come ai Mondiali di Kazan 2015, un oro e due bronzi.
https://www.youtube.com/watch?v=_fM8-omGQRI
Dopo le cocenti delusioni di Londra 2012, infatti, si è vista sul trampolino una nuova Tania Cagnotto, Più matura, rilassata e vincente. I numeri parlano chiaro: 14 medaglie su 16 nei grandi appuntamenti recenti, 17 su 31 tra il 2005 e quella maledetta estate inglese, in cui tutto sembrava dover finire con due quarti posti a un’inezia dal sogno di una vita.
Il 29 luglio è il giorno del sincro 3 metri con Francesca Dallapè, gara in cui le due azzurre sono regine d’Europa ininterrotte da Torino 2009 e per la quale – per volare a Rio – dovranno qualificarsi attraverso la Coppa del Mondo del prossimo febbraio al Maria Lenk Aquatic Center. A Londra la Cina di He Zi e Wu Minxia non ha rivali e domina con 346.20 punti: nemmeno un voto sotto il 7.5. Alle spalle delle asiatiche impazza la lotta per gli altri due posti sul podio: l’Italia c’è, termina a 104.40 gli obbligatori ma sporca il doppio e mezzo avanti con un avvitamento (63.90) nella penultima rotazione.
Le statunitensi Kelci Bryant e Abigail Johnston sono costanti e brave a sfruttare gli errori altrui. Con 321.90 è medaglia d’argento per due atlete che non hanno raccolto altre gioie in carriera. Tutto si decide in volata con il Canada di Jennifer Abel, talento in rampa di lancio che ora è una splendida certezza, e Emilie Heymans, veterana che ha poi appeso il costume al chiodo. Anche l’avvitamento delle nordamericane non è pulito, ma con uno score finale di 316.80 sono davanti alle azzurre per 2.70 punti. Una prima mazzata nel momento più alto della carriera di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, fisicamente al top rispettivamente a 27 e 26 anni.
https://www.youtube.com/watch?v=9TYyHvEW5Y0
Il 5 agosto è la sera in cui Usain Bolt vince il suo secondo oro nei 100 metri ed è anche la sera più triste della storia recente dei tuffi italiani. Tutti ricordano il verdetto, pochi hanno il coraggio di riguardare una gara che Tania inizia alla grande, con 76.50 punti con il doppio e mezzo indietro carpiato. Anche qui Wu Minxia e He Zi scappano fin da subito: l’oro tocca addirittura quota 414, c’è pure un 10 nell’ultimo tuffo, mentre l’argento è a 379.20. Jennifer Abel sbaglia il rovesciato ed esce di scena per le medaglie. Zitta zitta compare Laura Sanchez, da poco diventata mamma. Pure i 3 metri individuali diventano una questione di pochi punti. La bolzanina si gioca per ultimo il suo amato doppio e mezzo rovesciato carpiato, per la rimonta servono i 9. Ne arrivano due, ma purtroppo non basta. Con 362.20 punti finali il bronzo è messicano per venti centesimi.
Lo psicodramma che ne consegue non necessita parole. Dicono già tutto l’abbraccio di papà Giorgio, che con il tempo ha saputo spezzare la routine d’allenamento accettando la richiesta di Tania di farsi seguire anche da Oscar Bertone (e la scelta la pagando assai), e le lacrime della campionessa azzurra nell’intervista a Sky in cui sembra paventare il ritiro. L’ennesimo atto di umanità di una storia che per fortuna non si è fermata quel 5 agosto, ma che ha deciso di sfidare gli acciacchi dell’età e lo stress dell’agonismo per altri quattro anni ancora.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia