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Storia delle Olimpiadi: volley, quell’oro maledetto

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Quattro titoli mondiali tra settore maschile e settore femminile testimoniano la notevole tradizione dell’Italia nel volley più di tanti altri successi e di talenti straordinari già consacrati nella storia di questo sport. Eppure, le Olimpiadi restano una bestia nera o, quantomeno, non hanno ancora regalato il metallo più pregiato.

Strano destino quello della nazionale azzurra, in particolare per quei ragazzi che, negli anni Novanta, non avevano rivali a livello globale. Tre titoli iridati consecutivi, dal 1990 al 1998: la firma indelebile di Julio Velasco su due di quelle vittorie, pilastro portante della cosiddetta generazione di fenomeni nei quali si annoveravano Luca Cantagalli, Andrea Lucchetta, Samuele Papi, Andrea Gardini, Vigor Bovolenta, Andrea Giani e chi più ne ha più ne metta, senza far torto a nessuno.

Il mago argentino li guidò ad un decennio memorabile, eppure alle Olimpiadi il punto più alto fu l’argento di Atlanta, poi bissato nel ciclo successivo ad Atene 2004. No, i Giochi a cinque cerchi non erano nelle corde di Julio dalle Pampas, allenatore vincente ovunque, dalla provincia alle massime nazionali. Fu l’Olanda la bestia nera di Velasco e della miglior squadra del secolo: a Barcellona 92 i Tulipani passano ai quarti di finale per tre set a due, dopo il vantaggio di misura dell’Italia. Inspiegabile ancora oggi il passaggio a vuoto del quarto set, concluso addirittura 15-2 per gli avversari: combattuto, mozzafiato e da lacrime amare il 17-16 del decisivo parziale successivo.

Ad Atalanta il tabù sembra abbattuto, perché nel girone eliminatorio la felice armata di Julio demolisce con un 3-0 senza appello gli Orange chiudendo quella fase a punteggio pieno: né l’Argentina né la Jugoslavia possono poi fermare l’italica corsa, ma in finale ci sono ancora loro, ci sono ancora i tulipani. Un 3-2 letteralmente doloroso, soprattutto a fronte del nitido predominio espresso nei due parziali vinti. Forse sono tre muri nel terzo set a simboleggiare meglio di ogni altro passaggio quella finale, quell’assalto disperato e convinto che si schianta contro la resistenza dei ragazzi di Joop Alberda. Argento, argento amaro: e le Olimpiadi restano stregate. Come lo sono ancora oggi.

Storia delle Olimpiadi, prima puntata: Dorando Pietri
Storia delle Olimpiadi, seconda puntata: Ondina Valla
Storia delle Olimpiadi, terza puntata: Gian Giorgio Trissino
Storia delle Olimpiadi, quarta puntata: Pietro Mennea
Storia delle Olimpiadi, quinta puntata: Abebe Bikila
Storia delle Olimpiadi, sesta puntata: il massacro di Monaco 1972
Storia delle Olimpiadi, settima puntata: Jesse Owens
Storia delle Olimpiadi, ottava puntata: Mauro Checcoli
Storia delle Olimpiadi, nona puntata: Antonella Bellutti
Storia delle Olimpiadi, decima puntata: Paola Pezzo
Storia delle Olimpiadi, undicesima puntata: Nino Benvenuti
Storia delle Olimpiadi, dodicesima puntata: Vincenzo Maenza

 

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