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Volley, SuperLega – Ottava giornata: le pagelle. Juanto non basta, Ngapeth e Vettori volano, Djuric c’è
Nel weekend si è disputata l’ottava giornata di SuperLega, il massimo campionato italiano di volley maschile (clicca qui per cronaca, risultati e classifica). Di seguito le nostre consuete pagelle con i migliori e i peggiori del turno.
EARVIN NGAPETH e LUCA VETTORI: 10. Modena firma l’impresa, espugna il campo di Macerata e torna al comando della SuperLega in coabitazione proprio con i cucinieri. In un match intenso e spettacolare i canarini sono ancora troppo nervosi ma riescono ad avere la meglio in un tie-break palpitante dove sale in cattedra proprio Luca Vettori: l’opposto mura il set-point di Juantorena (tanta roba considerando che Osmany è stato stoppato solo due volte in tutto l’incontro) ed è assoluto protagonista del set decisivo, lo schiacciatore dinamitardo autore di 24 punti e autore di un colpo d’autore sul 13-11 avversario.
OSMANY JUANTORENA: 9. L’emblema dell’uomo franchigia, colui che si carica sulle spalle l’intero peso di tutta la squadra. La Pantera si prende per mano la sua Macerata, rimonta dallo 0-2 nel big match contro Modena, e sembra a un passo dall’impresa ma è proprio lui a sbagliare il pallone decisivo al termine di una serata stellare: sul 14-13 ci pensa un granitico Vettori a stopparlo (solo 2 muri subiti su 41 attacchi…) e a fermare la rincorsa al successo, impreziosita comunque da 28 stellari punti col 63% in attacco. Suoi i servizi che cambiano il terzo set (botte iniziali e ace del 24), firma 9 punti (80% in attacco) nel quarto set: fantascientifico, anche se non è bastato.
MITAR DJURIC: 8,5. L’opposto è costante per tutto l’incontro e conduce con autorità la sua Trento alla bella vittoria su una Latina troppo spenta: 15 punti e 61% in attacco, ma vanno apprezzate le azioni di Lanza e Antonov decisivi nei pochi momenti caldi mentre si rivede in campo l’attesissimo Tine Urnaut, proprio contro la sua ex squadra.
ALEKSANDAR ATANASIJEVIC: 8. Doveva essere una partita complicata per Perugia ma il bomber serbo non si fa problemi e demolisce una spenta Molfetta, squadra diametralmente opposta a quella che ha sconfitto Trento in settimana. L’opposto andrà a referto con 17 punti (59% in attacco), ma è il suo ruolino di marcia a strappare gli applausi: 6 punti nel primo set (55%, decisivo nel creare la forbice sul 21-18), 9 punti nella seconda frazione (69% in fase offensiva, due attacchi consecutivi per il 21-19 e il block out finale del successo), nel terzo set illumina ma poi va su tutte le furie per una contestata decisione arbitrale (si era sul 23-13, poteva far finta di nulla) e si prende un giallo-rosso che decreta la fine della sua partita. Gli umbri infilano così la terza vittoria consecutiva, si confermano al terzo posto in classifica e ora le capoliste sono distanti solo due punti.
UROS KOVACEVIC: 7,5. Segna 14 punti col 76% in attacco, tra i protagonisti più importanti del successo di Verona su Milano. Con lui gli attacchi pesanti di Starovic e i muri di Zingel/Anzani (4 a testa proprio come lo schiacciatore serbo).
MOLFETTA: 5. Totalmente spaesata, brutta copia della squadra che mercoledì sera ha sconfitto i Campioni d’Italia. I pugliesi non riescono mai a impensierire Perugia, affondando nei troppi errori e in un attacco spuntato che è dipeso esclusivamente da Hernandez. Un brutto passo indietro e un inizio poco confortante per coach Montagnani.
LATINA: 5. Presa a pallate da Trento, gioca solo il primo parziale e poi si eclissa. I ragazzi di Camillo Placì faticano a passare il muro dolomitico, non incidono in attacco e non riescono a brillare in ricezione. Fatica anche Hirsch, Maruotti impalpabile e così è tutto più difficile.
STEFANO GIANNOTTI: 4,5. Chi avrebbe mai detto che Padova avrebbe vinto senza il suo uomo simbolo. Contro Ravenna esce dal primo set con imbarazzante 0 su 6 in attacco (2 errori e 2 murate), sarà sostituito da Milan e non rivedrà più il campo.
MILANO: 4. Troppo Cenerentola per questa SuperLega: ottava sconfitta consecutiva, solo due punti all’attivo, unica squadra al palo. A Verona si rivede Skrimov, Russomanno non dispiace ma il club di Monti è davvero in altomare.