Atletica
Atletica, Italia in crisi nera: il 2016 per rialzarsi? Alle Olimpiadi con poche certezze, aspettando Schwazer
Come farà a rialzarsi l’Italia dell’atletica leggera dopo un 2015 da incubo? L’anno zero dell’intero movimento, culminato in un Mondiale vergognoso e inguardabile, privo del benché minimo risultato accettabile, ha aperto la crisi in seno allo sport base di qualsiasi attività.
L’Italia è in crisi da diverse stagioni e l’anno che volge al termine ha fatto esplodere il caso dopo che in passato la classica medaglietta aveva coperto tutte le magagne. Le Olimpiadi sono dietro l’angolo ma il nostro Paese vola a Rio con zero certezze, tanti dubbi, tante paure e la convinzione che fare bella figura sarà davvero molto difficile.
L’importante è non andare in vacanza premio come invece sembra si sia fatto a Pechino. Serve una spedizione non numerosa, composta solo da atleti che effettivamente possono far bene, senza portare un carrozzone per poi tornare a casa a mani vuote.
Le speranze sono davvero pochissime. Che molto dipenda anche da Alex Schwazer? L’altoatesino, la cui squalifica per doping sta per terminare, si sta allenando duramente per cercare di volare alle Olimpiadi. Dovrà prima passare dalla Coppa del Mondo di marcia che, se tutto andrà bene, si svolgerà a Roma. Proprio lì il Campione Olimpico 2008 deve strappare il minimo, provare a lasciare alle spalle i noti episodi di Londra 2012 e regalarsi un’ulteriore occasione, provando a redimersi.
Per i benpensanti non è il massimo rimanere aggrappati a un ex (si spera) dopato, per altri invece Schwazer ha subito lo stesso trattamento di altri dopati che sono poi tornati in gara, magari anche vincendo.
Sono poi pochissime le frecce all’arco di un’Italia spuntata e troppo indietro al resto del Mondo, sia in termini di preparazione che di talento puro. Senza tirare in ballo i ben noti 26 casi di whereabouts su cui si dovrà fare ancora chiarezza, le speranze di ben figurare a Rio sono davvero ridotte all’osso e i nomi sono sempre i soliti: Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti nel salto in alto, magari recuperando anche Silvano Chesani; Alessia Trost sempre nell’alto in attesa di quell’esplosione che tarda ad arrivare; Daniele Greco deve essere recuperato dai troppi infortuni che ne hanno tarpato le ali.
Difficile poi emergere in pista in un contesto ultra qualificato e competitivo (forse Del Buono, anch’ella infortunata nel 2015, potrebbe togliersi delle soddisfazioni). Bisognerà ripiegare sulla solita strada: la Maratona di Valeria Straneo, Anna Incerti, Daniele Meucci e Ruggero Pertile potrebbe essere una carta valida insieme alla marcia di Eleonora Giorgi, Elisa Rigaudo e Antonella Palmisano che al momento rappresentano le poche certezze del momento (nonostante le squalifiche patite ai Mondiali).