Boxe
Boxe: Tyson Fury perde il titolo IBF e viene accusato di omofobia
Il pugile britannico Tyson Fury continua a far parlare di sé stesso: dopo la vittoria a sorpresa contro l’ucraino Wladimir Klitschko, che gli ha permesso di conquistare le cinture WBA, WBO e IBF dei pesi massimi, il ventisettenne si è infatti rifiutato di combattere contro l’altro ucraino Vyachesav Glazkov, sfidante ufficiale IBF, per cui questa federazione non ha potuto far altro che destituire il campione del mondo da questo titolo. La cintura verrà dunque considerata vacante e probabilmente assegnata nel match tra Glazkov ed il ventinovenne statunitense Charles Martin, in corso di organizzazione. Fury, che conserva i titoli WBA e WBO, ha fatto sapere, dal canto suo, che tornerà sul ring solamente per incrociare nuovamente i guantoni con Klitschko, dopo che l’ucraino ha chiesto la rivincita.
Ma non finisce qui: Fury, infatti, ha subito in questi giorni una denuncia presso la polizia Manchester per le sue dichiarazioni omofobe in un’intervista rilasciata al settimanale Mail on Sunday. Secondo il discusso pugile, la legalizzazione dell’omosessualità sarebbe infatti una delle tre cause della fine del mondo, assieme alla legalizzazione dell’aborto e della pedofilia: “Qui avrebbe pensato negli anni ’50 e ’60 che le prime due sarebbero state legalizzate“, ha dichiarato. Fervente credente, Fury si è difeso dicendo di fare riferimento alla Bibbia, ma già in passato le sue dichiarazioni avevano lasciato non poca perplessità: di recente, il britannico si è espresso a favore della legalizzazione del doping nello sport, mentre in passato aveva affermato che “la posizione della donna è in cucina e sulla schiena“. Intanto oltre centomila persone hanno già fermato una petizione per chiedere alla BBC di cancellare il suo nome dai candidati al titolo di sportivo britannico dell’anno.
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Immagine: Tyson Fury (Facebook)
giulio.chinappi@oasport.IT