Editoriali
Cantami Italia: l’orgoglio nazionale, il brivido del ricordo e la riscoperta di valori smarriti
“Un giornalista per raccontare.
Un poeta per glorificare.
Il grande libro sportivo che ogni italiano dovrebbe leggere”
Queste le frasi che accompagnano la copertina de libro ‘Cantami Italia, Le Leggende dello Sport Azzurro’.
“Il grande libro sportivo che ogni italiano dovrebbe leggere”: procedendo nella lettura di questo libro sempre più ci si convince come tale affermazione sia vera.
Anche se non si è amanti dello sport.
Ma si è amanti di ogni vita vissuta con passione.
Come la propria.
Con i propri ricordi e le proprie ambizioni.
Sì.
Perché di questo parla il libro: delle ambizioni di atleti, di persone, che volevano dimostrare a se stessi e agli altri che si poteva andare più veloce, più in alto, più forte.
E questo libro ce lo sa raccontare.
Troverete, leggendolo, un forte coinvolgimento emotivo per via dei ricordi inarrestabili che suscita in ognuno di noi la memoria di questo o di quell’altro avvenimento sportivo, il ricordo di quegli atleti protesi a dare il massimo.
Per averli visti o per averli sentiti raccontare.
Sì. Raccontare.
Perché così come certe imprese epiche, quali l’Iliade e l’Odissea, sono divenute grandiose e memorabili perché un poeta, Omero, ha saputo narrarli, così le imprese sportive divengono tali quando qualcuno sa celebrarle, sa far nascere l’emozione ineguagliabile di assistere ad un evento unico.
E’ successo così quando Giampiero Galeazzi (“Bisteccone”) ha saputo rendere indimenticabile la vittoria dei fratelli Abbagnale nella gara di canotaggio alle Olimpiadi di Seul del 1988.
Scrive, infatti, Federico Militello nel capitolo dedicato a questa impresa:
“(…) Le gesta restano marchiate a fuoco nell’immaginario collettivo nel momento in cui a raccontarle è un cantore di prim’ordine. Avrebbero forse attraversato i secoli le peripezie di Achille ed Odisseo, se a raccontarle non fosse stato il magnifico Omero? La fortuna dei fratelli Abbagnale , oltre a naturalmente un talento sconfinato, aveva un nome e un cognome ben definiti: Giampiero Galeazzi. (…) fiero, orgoglioso di essere italiano e ,con lui, una Nazione intera ammirata (…).”
Emerge così un’altra caratteristica di questo libro: viene messo in evidenza come sia lo sport prima di ogni altra cosa a far emergere un senso di orgoglio e di appartenenza alla Nazione, all’Italia, sino ad influenzare il modo stesso di parlare degli italiani:
“ (…) Quella del 2000 [ Luna Rossa che conquista la Luis Vitton Cup, n.d.r.] tuttavia, resta una vera e propria impresa popolare, in grado di unire gli italiani come solo il calcio e il ciclismo sanno fare. In quei giorni, tutti parlavamo con il gergo velistico ed espressioni come “strambare” e “cazzare la randa” affioravano con puntualità nei discorsi di tutti i giorni.
A modo nostro ci sentivamo tutti marinai di Luna Rossa”
A seguire la poesia di Salvatore Napolitano che spiega, chiarisce ed illumina questi sentimenti:
“(…) E la più bella di esse, vinta da cetra si donerà
a creare eterna infinita armonia.
Vindice un figlio
si leverà un giorno da partenopeo scoglio
per reclamare da collerici dei il regno dei venti e del
mare.
E saranno gloriose folate a descrivere al mondo
l’ingegno e la forza di quella piccola lama di legno
illuminata da una timida luna”.
Sport e Poesia: ecco la forza vincente ed appassionante di ‘Cantami Italia’. Leggendolo capiremo meglio lo Sport così come capiremo meglio la forza della Poesia perché ricordando e riconoscendo svariati di quegli avvenimenti avvincenti ricorderemo sicuramente le emozioni che ci hanno procurato: le Poesie di Salvatore Napolitano ci faranno inorgoglire dei nostri ricordi e di queste nostre emozioni che comprendiamo ora essere state alte e le sue poesie ci renderanno orgogliosi di leggere e capire “la poesia” come forse non ci è mai successo, ne comprenderemo altre e altre ancora ne vorremo conoscere.
‘Cantami Italia’ è un libro che dovrebbe essere presente in ogni scuola, oserei dire in ogni classe: ogni giorno, ogni settimana, a intervalli regolari insomma, si potrebbe leggere un racconto di Militello e una poesia di Napolitano, lasciando libero spazio ai commenti o al silenzio riflessivo.
Perchè, badate, ‘Cantami Italia’ non è solo un libro di sport: è un libro che insegna a lottare, ad avere fiducia in se stessi, a non darsi per vinti, ad avere passione per ciò che si fa, incitando a coltivare l’impegno, per sé e per gli altri, sentendosi parte di una squadra, una squadra che lotta per riuscire: viene infatti ricordata la Nazionale di Fioretto Femminile (vittorie a raffica da Barcellona 1992 a Londra 2012), il Settebello del nuoto (oro a Barcellona nel 1992) e la “mitica” Nazionale di “Italia Germania 4 a 3” a Città del Messico nel 1970, la “Partita del Secolo” (partita mitica a tal punto da essere ricordata da una targa in bronzo posta all’interno dello stadio Azteca: “Dopo quei trenta minuti, il calcio non fu più lo stesso”, (pag 95).
E nei successi dei singoli atleti la ricerca della vittoria meritevole emerge con ancora maggiore caparbietà, tanto più se tale desiderio viene contrastato da eventi sfavorevoli:
“(..) Russo è la dimostrazione di come nella vita si possa avere successo in maniera pulita, a suon di rinunce e sacrifici. Non si vincono per caso due titoli mondiali dei pesi massimi e due argenti olimpici (..)Eroe d’Italia, ma soprattutto emblema di una gente fiera e di nobile dignità come quella campana, che prende a pugni il presente e guarda a un futuro di nuovo luminoso” – Clemente Russo, boxe, soprannominato ‘Tatanka’, bisonte.
“(…) a circa un mese dall’evento[Olimpiadi di Barcellona 1992, ndr] arrivò però la doccia fredda: rottura del tendine di Achille durante un allenamento; sembrava la fine di qualunque sogno di gloria. Di fronte alle prove del destino, nasce un uomo nuovo. Invincibile. Non perse una sola gara dal 1993 al 1996, stabilendo il record di ori mondiali vinti consecutivamente, ben cinque! (…)” – Yuri Chechi, specialità anelli.
E poi Nino Benvenuti, Felice Gimondi, Alberto Tomba, Carolina Kostner (“da ragazzina spaurita a regina planetaria” pag. 141 ), Federica Pellegrini (“sirena azzurra che ha sedotto gli Dei” pag 136), Jessica Rossi, tiro a volo (“Volto fiero di un paese in crisi” pag. 115).
“E’ la fatica che fa la differenza” ribadisce in un verso Napolitano sottolineando ancora una volta l’importanza dell’impegno e della passione.
Non mancano nel libro omaggi alla bellezza:
“L’apoteosi del talento, della classe, della determinazione, ma anche (e forse soprattutto) di una bellezza venerea, specchio di un’Italia che ammaliava l’America” cosi Militello su Paola Pezzo, specialità mountain bike.
E Salvatore ne innalza ulteriormente il ritratto come solo la poesia può fare:
“Era da un ‘pezzo’
che una tal solare bellezza
non mostrava en plein air
l’italica materna avvenenza,
pur nel brutale sforzo
di potenza ed equilibrio.”
Potenza ed equilibrio.
Impegno e passione.
Sport e Poesia.
“CANTAMI ITALIA”
Un saggio di Federico Militello
Poesie di Salvatore Napolitano
Recensione a cura di Alberto Fantoni
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