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Formula 1

F1: il ritorno al vertice della Ferrari nel 2015. Ora serve battere la Mercedes

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VETTEL FESTEGGIA CON LA BANDIERA @FOTOCATTAGNI17

Potremmo quindi definirlo un anno trionfale quello della Rossa, visti i presupposti dei massimi responsabili della scuderia. Una resurrezione che affonda le radici su due aspetti fondamentali: Sebastian Vettel e James Allinson. Senza alcun dubbio, l’arrivo del tedesco ha dato quell’entusiasmo ed unità di intenti che, per tanti motivi, era venuto a mancare nel periodo di Fernando Alonso, nel quale più che esserci un Team c’era soprattutto un pilota, artefice unico dei successi. Con l’arrivo di Vettel la musica è cambiata. I clan e le divisioni nello “spogliatoio” hanno lasciato spazio ad un piano progettuale unito in cui le prestazioni eccezionali del teutonico hanno dato ancor più fiducia a tutti gli uomini in Rosso. 278 punti, frutto di 3 vittorie e 13 podi, ed il terzo posto finale nella classifica piloti sono statistiche che parlano chiaro sul comportamento di Seb in pista. Il tris di successi stagionali ha in sè dei significati particolari:

  • In Malesia un primo posto del tutto inatteso, conquistato grazie a sagacia tattica e sfruttamento degli pneumatici in condizioni ambientali al limite (caldo afoso)
  • In Ungheria, una partenza folgorante dalla terza casella ed un ritmo di corsa da qualifica che ha tagliato le gambe alle Mercedes, colte alla sprovvista. La dedica a Jules Bianchi, scomparso qualche giorno prima del weekend di Budapest, è senza alcun dubbio il momento top della stagione Ferrari che noi vogliamo ricordare con questo video.

  • A Singapore una superiorità pilota-monoposto del tutto inattesa che nelle luci affascinanti del tracciato cittadino d’Oriente conferiscono a quella vittoria un gusto ancor più speciale.

Dicevamo non solo Vettel. Un driver pur bravo e affamato di successo come il 4 volte campione del mondo (2010-2011-2012-2013 a bordo della Red Bull) non può bastare per rendere una vettura prestazionale. E’ chiaro che la gestione tecnica di James Allison, favorito dallo snellimento dei ruoli all’interno del reparto corse di Maranello, ha contribuito a ristabilire delle basi solide che già nella realizzazione della SF15-T si sono viste. Come accennato in precedenza, la monoposto di quest’anno aveva in sè una grande dote ovvero la “gentilezza sugli pneumatici”. In condizioni di grande caldo, infatti, la Rossa è risultata una macchina ancor più veloce della Mercedes, come nei casi citati di Sepang e Marina Bay, e pertanto le gioie di Sebastian hanno anche questo importante “segreto”.

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