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Formula 1
F1: Sebastian Vettel, il tedesco…italiano che ha stregato la Ferrari col suo modo di fare
Nel GP di Australia, sul tracciato cittadino di Albert Park, la Rossa, dopo un’assenza di 8 gare dal podio, ritrova la top3 con il tedesco, autore di una gara solida, primo degli umani dietro le inarrivabili frecce d’argento di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Un piccolo passo in avanti, soprattutto considerando il pessimo 2014, che però si riverbera in modo del tutto inatteso nell’appuntamento di Sepang. Nel caldo torrido della Malesia il pacchetto Vettel/SF15-T, infatti, sorprende tutti, Mercedes comprese, aggiudicandosi la vittoria quando questa mancava da 676 giorni, un’infinita per le ambizioni del Cavallino Rampante. Un successo frutto di sagacia tattica e sfruttamento perfetto degli pneumatici, in condizioni limite, in cui la guida del teutonico ha fatto il resto. Immagini ed emozioni che cominciano ad entrare nel cuore dei ferraristi, mettendo in un cassetto l’immagine del “Sebastian nemico”.
Dopo la strabiliante prestazione di Kuala Lumpur Vettel colleziona altri 4 podi (1 secondo 3 terzi posti), prima di tornare a vincere in Ungheria, frutto di gare sempre all’attacco, come a Monaco, pronto a sfruttare ogni briciola lasciata dalle frecce d’argento, tecnicamente superiori. Una voglia di imporsi e fare gruppo contagiosa quella di Seb, rafforzata anche dagli ottimi rapporti con il compagno di squadra Kimi Raikkkonen, anch’egli tornato nella top3 in Bahrain e successivamente ad Abu Dhabi, ed il Team Principal Arrivabene. Ogni corsa affrontata con il coltello tra i denti che, come dicevamo, porta al round di Budapest ad un successo del tutto particolare.
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