Formula 1
F1: Sebastian Vettel, il tedesco…italiano che ha stregato la Ferrari col suo modo di fare
In piena astinenza dal rombo dei motori di F1 e pronti a salutare il 2015, sfogliamo il nostro ideale album dei ricordi, dell’annata appena trascorsa, cercando alla voce “Sebastian Vettel”. Tanti dubbi e perplessità notiamo nelle prime righe del nostro ‘raccoglitore’:
- “Che senso ha prendere un pilota che è stato “massacrato” da Daniel Ricciardo nel 2014 (terzo l’australiano in classifica generale a quota 238 punti mentre il tedesco sesto con 167), lasciando partire Fernando Alonso, miglior pilota indiscusso del lotto?”
- “Vettel? Quello che ha vinto solo grazie al ‘missile’ progettato da Adrian Newey?”
- “Un sopravvalutato aiutato dalla FIA nei suoi 4 successi iridati. In Ferrari per dimostrare la sua pochezza?”
Considerazioni molto critiche che nelle prime settimane di Seb in Rosso erano quasi all’ordine del giorno. Un astio dettato dall’essere stato rivale numero 1 di Alonso nella lotta al titolo, negli anni in Red Bull dal 2010 al 2013, persa dal driver di Oviedo. Non era dunque facile per Vettel riuscire ad entrare nelle grazie della tifoseria. Inoltre, la scuderia era reduce da un annus horribilis ed un quarto posto nella classifica costruttori a dimostrarlo. Tante difficoltà a cui però Vettel, dai primi chilometri compiuti in quel freddo e nebbioso mattino di Fiorano, ha saputo porre rimedio. Un approccio subito spontaneo ed umile quello del teutonico con i tecnici di Maranello. Una grande voglia di fare e girare in pista, in cerca subito del feeling giusto con la vettura, per fornire più informazioni possibili ai tecnici.
Un impatto felice e proficuo, quindi, con una squadra in ricostruzione, per i cambiamenti anche in sede dirigenziale: Sergio Marchionne (Presidente della Ferrari), Maurizio Arrivabene (Team Principal) e James Allison (Direttore della gestone tecnica del progetto). Nomi nuovi che, inseriti in un’organigramma più snello, hanno favorito un linking diretto tra i vari reparti dell’azienda modenese, agevolando una più efficace interazione ed i cui riflessi si sono ripercossi in pista nella stagione agonistica 2015.
CLICCA PAGINA 2 PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO
Nel GP di Australia, sul tracciato cittadino di Albert Park, la Rossa, dopo un’assenza di 8 gare dal podio, ritrova la top3 con il tedesco, autore di una gara solida, primo degli umani dietro le inarrivabili frecce d’argento di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Un piccolo passo in avanti, soprattutto considerando il pessimo 2014, che però si riverbera in modo del tutto inatteso nell’appuntamento di Sepang. Nel caldo torrido della Malesia il pacchetto Vettel/SF15-T, infatti, sorprende tutti, Mercedes comprese, aggiudicandosi la vittoria quando questa mancava da 676 giorni, un’infinita per le ambizioni del Cavallino Rampante. Un successo frutto di sagacia tattica e sfruttamento perfetto degli pneumatici, in condizioni limite, in cui la guida del teutonico ha fatto il resto. Immagini ed emozioni che cominciano ad entrare nel cuore dei ferraristi, mettendo in un cassetto l’immagine del “Sebastian nemico”.
Dopo la strabiliante prestazione di Kuala Lumpur Vettel colleziona altri 4 podi (1 secondo 3 terzi posti), prima di tornare a vincere in Ungheria, frutto di gare sempre all’attacco, come a Monaco, pronto a sfruttare ogni briciola lasciata dalle frecce d’argento, tecnicamente superiori. Una voglia di imporsi e fare gruppo contagiosa quella di Seb, rafforzata anche dagli ottimi rapporti con il compagno di squadra Kimi Raikkkonen, anch’egli tornato nella top3 in Bahrain e successivamente ad Abu Dhabi, ed il Team Principal Arrivabene. Ogni corsa affrontata con il coltello tra i denti che, come dicevamo, porta al round di Budapest ad un successo del tutto particolare.
CLICCA PAGINA 3 PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO
Nei giorni che hanno preceduto il weekend ungherese il Circus rimane scosso dalla scomparsa di Jules Bianchi, pilota della Manor Ferrari e sfortunato protagonista di un grave incidente a Suzuka (Giappone) nel 2014. Una notizia sconvolgente per tutti piloti, amici e rivali di Jules, che porta a diverse manifestazioni di vicinanza nel corso delle prove e della domenica di gara. Un affetto sincero che lega l’immagine di Bianchi alla Rossa, visto il suo ruolo di terzo pilota e l’amicizia con lo staff. Emozioni contrastanti che caratterizzano una domenica felice/triste per il successo di Sebastian, la sua strepitosa partenza dalla casella 3 e la toccante dedica ad un collega che non c’era più.
Un momento di grande umanità che lega indissolubilmente i colori del Cavallino Rampante al 4 volte campione del mondo. Al di là delle prestazioni sui nastri d’asfalto di tutto il mondo, il modo di comunicare così “italiano” ed estroverso conquista anche chi, fino a qualche mese prima, guardava il tedesco come una sbiadita imitazione del Kaiser (Michael Schumacher). Invece, se possibile, Sebastian è riuscito in meno tempo, di quanto abbia fatto il suo illustre predecessore, ad accattivarsi le simpatie di tutti, diventando un membro della famiglia di Maranello.
Il campionato riserva un’altra grandissima soddisfazione al nuovo idolo delle masse rosse, cioè il podio più alto nell’affascinante appuntamento di Singapore. Sotto le luci artificiali del circuito cittadino di Marina Bay, infatti, Vettel coglie il terzo successo stagionale, timbrando anche pole position e giro veloce, e gestendo da autentico campione i momenti topici della corsa. Un controllo assoluto che gli vale la quarta vittoria in Oriente.
CLICCA PAGINA 4 PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO
Sebastian conclude la sua cavalcata trionfale, targata 2015, in terza posizione assoluta, nella graduatoria iridata capeggiata da Hamilton, a quota 278 punti con 3 vittorie e 13 podi. Dati confortanti, viste le premesse tutt’altro che entusiasmanti di fine 2014, che hanno visto il ritorno al vertice della Ferrari e il tedesco tra le certezze di un Team in costante crescita. Ora nel 2016 servirà un ulteriore step in avanti per contrastare la Casa di Stoccarda ancora più da vicino, puntando al bersaglio grosso. Le dichiarazioni del Presidente Marchionne e dello stesso Seb sono significative: “La cosa importante è vincere il primo GP della stagione della F1, in Australia. I conti della Ferrari vanno bene, ma ora servono risultati in pista” – queste la parole del massimo dirigente del Cavallino Rampante a cui fanno eco anche quelle del pilota tedesco: “L’anno prossimo vogliamo essere competitivi contro la Mercedes. Dobbiamo certamente migliorare ma penso che i risultati di questa stagione abbiano dimostrato che siamo sulla strada giusta”. Seb, secondo quanto riporta l’ANSA, ha tracciato anche un mini-bilancio della sua prima stagione in Ferrari. “Quello che mi ha sorpreso di più sono stati i risultati – dice il tedesco al sito del Cavallino – Sinceramente non mi aspettavo una stagione così, siamo andati forte”. Obiettivi assai ambiziosi che, ovviamente, troveranno risposte nel prossimo prototipo in fase di realizzazione ed in Vettel, punto di riferimento ormai consolidato.
giandomenico.tiseo@oasport.it
FOTOCATTAGNI