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Ginnastica, Oscar 2015 – I Premi di OA per la stagione: 13 statuette per le migliori dell’anno! Da Biles a Fasana e…

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Ultimo giorno dell’anno. Con questo articolo OASport vuole chiudere il 2015 della ginnastica artistica rivolgendo a tutti i lettori un caloroso augurio di Buon 2016. Sarà una stagione imperdibile, emozionante, intensa, da vivere sempre in compagnia con noi che, proprio come fatto nei 365 giorni che ci apprestiamo a salutare, garantiremo una copertura capillare di tutti gli eventi tra cronache, approfondimenti, notizie, pagelle e tutto quelle che vorrete sapere: Olimpiadi, Europei, Serie A, Assoluti, tutti gli eventi in giro per il Mondo, tutte le gare in preparazione a Rio e tanto altro ancora.

Ultimo giorno dell’anno che è però anche la miglior occasione per consegnare virtualmente i nostri Oscar 2015, i vari Premi per la stagione che volge al termine. I migliori ginnasti dell’anno, stranieri e italiani, i momenti più importanti, le grandi imprese, i grandi flop, le grandi delusioni e tanto altro ancora.

Per scoprire ogni singolo Oscar 2015 dovrete semplicemente cliccare sui vari numeri di pagina e scoprirete uno a uno tutti i nostri premiati. Ancora Buon Anno a tutti!

 

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GINNASTA DELL’ANNO (femminile) – Simone Biles

Un trionfo scontato, annunciato e mai così meritato. Simone Biles è semplicemente la ginnasta più forte dell’ultimo lustro, probabilmente può anche diventare la migliore di tutti i tempi (valutando determinati parametri e sempre stando a quello che dicono le grandi icone del passato).

La Campionessa del Mondo è sempre più l’incarnazione della Polvere di Magnesio e lo ha ribadito a Glasgow dove ha conquistato il terzo iride consecutivo nel concorso generale individuale. Nella gara delle gare la statunitense si è confermata la numero 1 per la terza volta di fila, un numero mai riuscito in precedenza a nessuna!

Le affermazioni alla trave e al corpo libero l’hanno resa la ginnasta più vincente della storia ai Mondiali. Come se non bastasse aggiungiamoci i super punteggi (dagli over 62 nell’all-around agli over 16 al corpo libero) e soprattutto il suo essere personaggio, disponibile e spettacolare: ha capito che un buon sportivo non deve limitarsi a vincere ma deve anche crearsi un’immagine. Detto fatto: apprezzatissima in tutti i contesti, a lei anche l’onore di entrare in acrobazia prima dell’inizio del classico match di football del Giorno del Ringraziamento. Sportiva dell’anno negli USA davanti a mostri sacri del calibro di Katy Ledecky e Serena Williams secondo il comitato olimpico stelle e strisce.

 

GINNASTA DELL’ANNO (maschile) – Kohei Uchimura

Sesto titolo mondiale consecutivo! Una macchina da guerra imbattibile che travolge tutto e tutti. Davvero spettacolare, un dominio che dura da due cicli olimpici e che sembra inarrestabile. Il giapponese ha trascinato anche la sua Nazionale al trionfo nella gara a squadre che mancava da 37 anni. Epico e leggendario.

 

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GINNASTA ITALIANA DELL’ANNO – Erika Fasana

I risultati sono abbastanza evidenti. Indubbiamente Erika Fasana ha ottenuto le migliori prestazioni stagionali con il body azzurro, mantenendo un alto livello da febbraio a ottobre, nonostante una frattura da stress alle tibie e poi l’infortunio finale al gomito.

Il bronzo all’American Cup, prima italiana a salire sul podio negli Stati Uniti d’America e a conquistare la medaglia nella tappa più prestigiosa della Coppa del Mondo. Due quarti posti agli Europei (all-around e corpo libero) con il bronzo sfuggito davvero per una manciata di centesimi. Ha sconfitto la Campionessa Olimpica Aly Raisman al corpo libero durante il Trofeo di Jesolo, ha trascinato l’Italia alla qualificazione olimpica conquistando l’unica finale di specialità della nostra spedizione ai Mondiali (poi non disputata per problemi fisici).

Tra gli uomini il premio va naturalmente ad Alberto Busnari (bronzo agli Europei al cavallo con maniglie), unico a salvarsi insieme a Matteo Morandi e ai soliti veterani in una stagione tristissima che ci ha estromesso dalle Olimpiadi.

 

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SQUADRA DELL’ANNO – Stati Uniti d’America

Un premio alquanto scontato e dovuto per la miglior squadra dell’ultimo decennio. Un movimento che si sta comportando da vero dominatore della disciplina, faro guida dell’intero circuito, imbattibile e inscalfibile. L’Armata risiede oltreoceano e a ogni sua uscita assistiamo a dei numeri da circhi impareggiabili da ogni avversario.

Martha Karolyi può fare affidamento su un fenomeno come Simone Biles, su due Campionesse Olimpiche, si prende il lusso di lasciare a casa Key e Ross (atlete che sarebbero capitane in qualsiasi altra Nazionale) e infligge distacchi pesanti a tutta la concorrenza. Il terzo titolo mondiale consecutivo arriva con estrema facilità e suggella uno dei momenti più prolifici dell’artistica statunitense come testimonia il medagliere generale dei Mondiali vinto a mani basse.

 

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SQUADRA RIVELAZIONE DELL’ANNO – Paesi Bassi

Chi se lo aspettava! Neanche le stesse oranjes erano così fiduciose eppure ai Mondiali hanno sbancato, cogliendo un risultato storico che non era nemmeno tra le più rosee speranze di ginnaste e allenatori. A Glasgow il sestetto dei Paesi Bassi si è trasformato, ha approfittato della giornata no della Romania, ha fatto meglio di Australia e Germania e si è guadagnato la qualificazione alle Olimpiadi dopo 40 anni di digiuno!

 

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IMPRESA DELL’ANNO – Sfondare il muro dei 62 punti

Aspettavamo questo momento da tre anni, da quando è stato introdotto il nuovo codice dei punteggi. Ci si chiedeva se qualcuna sarebbe mai stata in grado di sfondare la barriera dei 62 punti, cioè di realizzare 15.5 di media su ogni attrezzo. Simone Biles ce l’ha fatta! Chi se non lei. E per tre volte di fila: American Cup, Trofeo di Jesolo, US Classic col poker sfumato solo per la caduta nel day dei P&G Championship. Ai Mondiali poi la stoccata definitiva.

Impresa dell’anno anche quella compiuta da Larisa Iordache che, dopo un pessimo turno di qualificazione dei Mondiali, ha saputo riprendersi nella Finale del concorso generale individuale fino ad agguantare la medaglia di bronzo.

E cosa dire di Brenna Dowell che ha esibito il suo corpo libero senza base musicale ai Mondiali…

 

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IMPRESA ITALIANA DELL’ANNO – La qualificazione alle Olimpiadi 2016

Erika Fasana, Carlotta Ferlito, Vanessa Ferrari, Enus Mariani (riserva), Elisa Meneghini, Lara Mori, Tea Ugrin. Questa la formazione che ci ha regalato uno spettacolare venerdì sera ai Mondiali e che si è qualificato con pieno merito alle Olimpiadi 2016. Una gara praticamente perfetta ed emozionante conclusa al quinto posto che ripaga di tanti sacrifici e del duro lavoro svolto nell’intero triennio. Incerottate ma con tanto cuore, le gambe hanno risposto alla grande: si vola a Rio.

 

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MOMENTO DELL’ANNO – Quattro Campionesse del Mondo

È questa la foto che rimarrà a lungo nella storia dell’artistica. Mai nella storia dello sport, di tutti gli sport, era capitato di vedere contemporaneamente quattro Campionesse del Mondo nella stessa specialità.

Lo abbiamo ripetuto più volte, risulteremo anche noiosi, ma questo risultato rimarrà a lungo impresso nella memoria di appassionati e non. Un qualcosa che non va bene per l’agonismo (il numero 1 deve essere solo uno, per definizione insita nello stesso concetto di Campione) ma che sicuramente ha fatto scena.

Fan Yilin, Madison Kocian, Viktoria Komova, Daria Spiridonova. Cina, USA, Russia, Russia. 15.366. Quattro ori. Una foto epica.

 

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RITORNO DELL’ANNO – Gabby Douglas

La Campionessa Olimpica in carica è tornata in campo in coppia con l’altra Fierce Five Aly Raisman. Un tandem di successo, pilastro dello squadrone USA.

Premiamo però lo Scoiattolo Volante che, dopo tre anni di inattività (proprio come la connazionale), è stata richiamata in Nazionale ed è subito riuscita a mettersi in luce. Dal trionfo all-around di Londra 2012 all’argento nel concorso generale dei Mondiali 2015 alle spalle dell’inarrivabile Simone Biles.

 

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FLOP DELL’ANNO – La Romania fuori dalle Olimpiadi 2016

Uno psicodramma che ha steso l’intera Nazione che ha poi criticato aspramente lasquadra, ritenendo (giustamente) inammissibile la mancata qualificazione alle Olimpiadi 2016 attraverso il Mondiale. La Romania, una delle grandi Patrie della Polvere di Magnesio, è incappata nella peggior rassegna iridata della sua storia. Larisa Iordache e compagne hanno disputato un pessimo turno di qualificazione infarcito di cadute ed errori che ha lasciato attoniti tutti gli appassionati. Ad altre latitudini le ragazze possono essere criticate e non si difendono dietro nulla (qualcuno dovrebbe impararlo…).

Certo in casa Italia il flop dell’anno è la pessima prestazione della Nazionale maschile ai Mondiali… Non possiamo purtroppo dimenticarcela.

 

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SHOCK DELL’ANNO – Le squadre tagliate alle Olimpiadi

Criticato da atleti e molti addetti ai lavori. Rovinata la gara a squadre delle Olimpiadi: il team event, a partire da Tokyo 2020, verrà disputato solo da quattro atlete! Ogni Nazione potrà convocare solo quattro ginnaste (contro le attuali cinque) oltre a due individualiste che dovranno qualificarsi personalmente.

 

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TENEREZZA DELL’ANNO – La Namibia ai Mondiali

Criticate perché troppo scarse e non ritenute degne di un Mondiale. Mondiale che, per definizione (spesso il circuito ha problemi con il vocabolario), è aperto a qualsiasi Paese del nostro Pianeta. Le ginnaste africane non erano certamente all’altezza tecnica di una competizione di questo livello ma avevano tutto il diritto di rappresentare la propria Nazione nell’evento più importante dell’anno. A loro il premio tenerezza dell’anno per il coraggio con cui si sono espresse. Certo se fosse stata un’Olimpiade e avessimo visto certi esercizi sarebbe stato tutto un altro discorso…

 

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RIVELAZIONE DELL’ANNO – Maria Paseka

Di certo non è una sconosciuta che abbiamo scoperto quest’anno ma aspettarsi che si laureasse Campionessa d’Europa e Campionessa del Mondo al volteggio era impensabile.

Non doveva neanche essere a Montpellier, viene richiamata il giorno prima per sostituire una compagna, fa saltare il banco, stende un’incredula Giulia Steingruber e fa centro sfoderando il suo Amanar che nessuno di aspettava. A Glasgow è invece tra le favorite, surclassa la Campionessa uscente Un Jong Hong e la grande Simone Biles.

Come nome nuovo si potrebbe proporre quello di Pauline Schaefer (bronzo iridato alla trave) oppure quello della cubana Marcia Videaux. Per intenderci: il premio nel 2014 sarebbe andato ad Ashton Locklear, sbucata fuori dal nulla e autrice di una stagione incredibile. Difficile trovare qualcuno di quel livello nel 2015 perché anche Madison Kocian e Brenna Dowell erano ragazze inserite nel circuito. Non prendiamo volutamente in considerazione il settore juniores.

 

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ALLENATRICE DELL’ANNO – Martha Karolyi

Ha dato ufficialmente l’addio alla panchina degli USA (che lascerà dopo le Olimpiadi 2016). Una Direttrice Tecnica nel vero senso della parola che ha svolto un lavoro egregio in tutta la propria carriera. Stravolta l’artistica oltreoceano, terza volta consecutiva da Campionesse del Mondo e in mezzo l’apoteosi olimpica.

 

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