Golf
Golf: la lettera di Natale di Tiger Woods
Che il 2015 sia stato l’anno più difficile della sua carriera golfistica è sotto gli occhi di tutti. Undici tornei giocati, un decimo posto come miglior risultato, quattro tagli mancati ed un ritiro per i cronici problemi alla schiena, a causa dei quali ha riscritto alcuni personali record negativi come il peggior round (un 85 siglato a giugno al Memorial Tournament) e il peggior Major giocato nella propria storia (lo US Open chiuso con un pesante +16). Tiger Woods, insomma, ha toccato abbondantemente il fondo e lo ha anche raschiato parecchio, pur mantenendo un inguaribile ottimismo talvolta anche fuori luogo. Ma, soprattutto, senza mai mollare. Cosa che l’ex numero uno al mondo non è intenzionato a fare nemmeno in vista del 2016 – nonostante l’americano sia sprofondato al 414esimo posto nel ranking -, come dimostra il lungo post pubblicato sul suo sito ufficiale. Ve ne riportiamo alcuni passaggi (a questo link il testo completo).
“Mi sono chiesto molto ultimamente come ci si sente ad aver giocato per 20 anni sul PGA Tour – esordisce Woods – Da quando sono passato professionista nel 1996 ho vissuto la mia vita come quelle dei cani, per cui sembrano 140 anni. Ma sembrano anche soltanto cinque anni. E’ incredibile la velocità con cui è passato il tempo, ma anche la sua lentezza. So che è una contraddizione, ma mi sento così”.
“Nella mia carriera spiccano tante cose (e Tiger cita il primo Masters, i tanti Major, la striscia di 142 tagli consecutivi superati) […] Ci sono stati giorni negativi, settimane negative, ma sono orgoglioso di aver combattuto e di aver saputo resistere”
“Per quanto riguarda il 2015 – continua Woods – è stato un anno duro fisicamente e il mio corpo ha dovuto pagare un pedaggio. Non ho giocato per lungo tempo perché sono rimasto bloccato. Al ritorno, sul percorso più duro per il gioco corto, l’Augusta National, sono arrivato 17esimo ed è stato speciale ritrovarmi proprio lì. La parte più frustrante è stata non riuscire a costruirci sopra nel resto dell’anno. Dopo aver giocato il Wyndham Championship non potevo fisicamente farlo più. Da allora ho subito due interventi alla schiena e ci sono stati tanti alti e bassi”
“Quello che non vedo l’ora di fare nel 2016 è di tornare là fuori di nuovo. E mi piacerebbe farlo libero dal dolore. Spero di essere in grado di giocare per entrare nella squadra di Ryder Cup. Ad ogni modo, sono soddisfatto di essere stato nominato vice-capitano. I miei amici continuano a chiedermi come ci si sente ad essere vicini ai 40 anni che compirò alla fine del mese e la mia risposta è ‘dipende da quando me lo chiedete’. La gente che mi conosce sa che io sono come un bambino di cinque anni. Fisicamente, a volte mi sento vecchio, a volte come un teenager. Mi piacerebbe essere da qualche parte nel mezzo, in cui sentirmi un quarantenne”
Tiger poi ringrazia il suo staff e i suoi sponsor per quanto fatto per la Tiger Woods Foundation e i suoi fan per il supporto, senza di cui “questa giornata sarebbe impossibile” per poi chiudere con un proclama ben deciso. “Dove mi vedo tra i prossimi 5 e 10 anni? A giocare ancora a golf ai massimi livelli e a vincere tornei e Major”. Per il momento pare essere soltanto l’ennesimo l’annuncio campato in aria, in futuro chissà…
Credit: Wikipedia