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Judo, Grand Slam Tokyo: Giappone da record, Giuffrida unica azzurra promossa

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Con il Grand Slam di Tokyo si è archiviato il calendario 2015 della federazione internazionale. Il Giappone padrone di casa, non ha mancato questa occasione per dimostrare un’imbarazzante superiorità nei confronti degli avversari, che certamente ha pochi riscontri nella storia recente del judo: undici medaglie d’oro con ventitré atleti saliti sul podio, senza dimenticare i tredici piazzamenti tra la quinta e la settima posizione.

La formazione nipponica, che ha schierato tutti i suoi migliori elementi al netto di qualche infortunato (vedi il campione mondiale dei 73 kg Shohei Ono) ha annichilito la concorrenza in quasi tutte le categorie, portando sul gradino più alto del podio un mix di atleti affermati e giovani promettenti. La Coppa Kano è servita anche per regolare i conti, almeno per ora, in alcune categorie dove la lotta interna è particolarmente aspra per conquistare la qualificazione a Rio 2016: pensiamo ad esempio alla categoria 48 kg, dove Ami Kondo ha sconfitto Haruna Asami in finale, in quella che è forse una delle rivalità più aspre in casa nipponica, ma anche ai +100 kg, dove l’emergente Hisayoshi Harasawa sta continuando a far segnare vittorie ai danni del due volte vicecampione del mondo Ryu Shichinohe. Importante anche il successo di Misato Nakamura su Ai Shishime nella categoria 52 kg, mentre a sorpresa Tomofumi Takajo ha sconfitto il tre volte campione mondiale dei 66 kg Masashi Ebinuma: in quest’ultimo caso, però, crediamo che la leadership di Ebinuma si ancora abbastanza solida da garantirgli un pass a cinque cerchi.

Nella categoria 60 kg, Naohisa Takato ha oramai confermato di essere tornato a pieno titolo il numero uno nipponico, mentre tra i 73, con l’assenza del già citato Ono e la sorprendente sconfitta di Riki Nakaya, il redivivo Hiroyuki Akimoto ha approfittato della situazione per vincere una medaglia d’oro che difficilmente lo vedrà inserirsi nella lotta tra i due campioni mondiali più recenti per la qualificazione olimpica. Il campione mondiale Ryunosuke Haga (100 kg) e Mashu Baker (90 kg) hanno confermato il loro primato nazionale nelle rispettive categorie. Ottima la prova di Chizuru Arai tra i 70 kg, mentre ha sorpreso Tsukasa Yoshida, nome nuovo della categoria 57 kg. Infine, tra le +78 kg, Nami Inamori ha battuto la favorita Kanae Yamabe, approfittando però del forfait di Megumi Tachimoto.

Gli incredibili risultati della formazione nipponica rendono però ulteriore onore agli unici tre non giapponesi capaci di vincere la medaglia d’oro: si tratta infatti di tre atleti di alto spessore, come la campionessa olimpica Kayla Harrison (Stati Uniti, 78 kg) ed i campioni europei Avtandili Tchrikishvili (Georgia, 81 kg) e Martyna Trajdos (Germania, 63 kg), con quest’ultima che ha superato in finale la slovena Tina Trstenjak, campionessa mondiale in carica.

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Per l’talia, presente con sei atleti, il bilancio della prova è stato piuttosto negativo. L’unica a realizzare una prestazione convincente è stata Odette Giuffrida, che ha chiuso al settimo posto della categoria 52 kg, ritrovando così delle buone sensazioni dopo il lungo infortunio e la delusione per l’eliminazione al secondo turno del Grand Prix di Jeju. Questo risultato ha permesso all’Italia di classificarsi venticinquesima nella classifica per nazioni, ma in realtà per il resto sono arrivate quattro sconfitte al primo incontro, con la sola Edwige Gwend (63 kg) che è riuscita a vincerne uno, restando però lontana dalle prestazioni dell’anno scorso, quando fu argento. Ora non resta altro che rimboccarsi le maniche in vista di un 2016 che sarà fondamentale vista la scadenza olimpica.

Queste le parole dell’allenatore delle nazionali Dario Romano dopo i combattimenti dell’ultima giornata: “Facente sta facendo fatica a trovare la condizione giusta, mentre Di Guida sta affrontando dei problemi alle ginocchia che non gli consentono di spingere al massimo ed appena rientra a Roma è necessario approfondire questa situazione. In generale, escludendo la prestazione di Odette, non siamo andati affatto bene“. Sul sito federale si è espresso anche il coach Paolo Bianchessi: “È stata una gara di livello, al pari di un mondiale ed in tutti i casi i ragazzi hanno combattuto. Non ho visto da parte loro una cattiva condizione fisica perché hanno finito gli incontri organicamente bene, ma rimangono intrappolati da situazioni evitabili, come gli shido presi all’inizio o qualche errore tattico che li porta a subire azioni poi difficili da recuperare. Ormai manca poco tempo alla fine della qualificazione e ce la mettiamo tutta per portarla a casa“.

MEDAGLIERE GRAND SLAM TOKYO 2015

#

NAZIONE

O

A

B

TOT

1.

Giappone (JPN)

11

5

7

23

2.

Georgia (GEO)

1

0

1

2

3.

Germania (GER)

1

0

0

1

4.

Stati Uniti d’America (USA)

1

0

0

1

5.

Corea del Sud (KOR)

0

3

3

6

6.

Cuba (CUB)

0

2

0

2

7.

Russia (RUS)

0

1

3

4

8.

Francia (FRA)

0

1

3

4

9.

Slovenia (SLO)

0

1

1

2

10.

Paesi Bassi (NED)

0

1

0

1

11.

Brasile (BRA)

0

0

2

2

12.

Mongolia (MGL)

0

0

2

2

13.

Ucraina (UKR)

0

0

2

2

14.

Gran Bretagna (GBR)

0

0

1

1

15.

Azerbaijan (AZE)

0

0

1

1

15.

Ungheria (HUN)

0

0

1

1

15.

Israele (ISR)

0

0

1

1

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@oasport.it

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