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Motomondiale: il triste declino di Marco Melandri

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Negli ultimi scampoli di 2015, i bilanci annuali sono tratti caratterizzanti del periodo anche in ambito sportivo. Una stagione che sta andando in archivio e che senza dubbio verrà ricordata da Marco Melandri. La disastrosa esperienza in Aprila, in MotoGP, e la rescissione consensuale del contratto che legava il pilota ravennate alla Casa di Noale è solo la punta dell’ iceberg di un’annus horribilis. I mesi che sono seguiti hanno visto, infatti, il campione del mondo della 250cc nel 2002 alla disperata ricerca di una sella per la volontà di tornare a correre in SBK. Non sono mancati neanche i contatti con Carmelo Ezpeleta, boss della Dorna, società iberica che gestisce i campionati di MotoGP e delle derivate di serie.

Una mossa disperata per i tanti “No” che Melandri ha ricevuto da Ducati, Yamaha e Bmw e che ora, probabilmente, lo vede vicino ad un accordo con la MV Augusta (Superbike), anche se i problemi economici non mancano. Ad un’intervista rilasciata ai colleghi di GpOne.com Marco ammette: “Il mio problema è che in questo ambiente c’è tanta politica e devi sapere fingere, cosa che io non faccio. Sono un po’ scomodo in tante situazioni perché c’è tanta gente in ruoli importanti che fa il proprio interesse e non quello dell’azienda. Non lascio correre certe cose, perché il risultato poi ne risente”. In merito i problemi economici del Team, il romagnolo chiarisce: “L’importante è la motivazione, avere un’azienda che abbia voglia di fare. Non mi importa che si parta per vincere o per fare decimo, ma che si vada in pista sapendo di avere dato il massimo, vale sia per me che per la squadra. Ho trovato gente che non conoscevo ma molto preparata. La moto non è vincente, ma credo che abbia più potenziale di quello che ha mostrato fino adesso e mi aspettavo”.

Un modo per vedere il bicchiere mezzo pieno che però non può certo nascondere il triste declino che sta accompagnando Melandri, in una carriera che nei presupposti avrebbe dovuto ripercorrere le stesse orme di Valentino Rossi. Sfogliando, infatti, l’album dei ricordi notiamo alcuni episodi importanti:

  1. (Assen 1997) Pilota più giovane a vincere una gara del Motomondiale all’età di 15 anni e 324 giorni in 125cc
  2.  (Portogallo 2000) Pilota più giovane a salire su un podio in 250cc a 18 anni e 27 giorni, battendo il record di Mike Hailwood.
  3. Campione del mondo nel 2002 in 250cc a 20 anni migliorando il primato che apparteneva a Valentino Rossi (record che poi è stato superato da Dani Pedrosa prima e Jorge Lorenzo poi, che hanno vinto il Mondiale a 19 anni).

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Il ravennate che nella sua storia tra categoria prototipi e SBK ha ottenuto i seguenti riscontri:

MOTOMONDIALE

Seas Class Moto Team Race Win Pod Pole FLap Pts Plcd WCh
1997 125cc Honda RS125R 1 0 0 0 0 0 NC 0
1998 125cc Honda RS125R 14 2 8 3 1 202 3rd 0
1999 125cc Honda RS125R 14 5 9 3 4 226 2nd 0
2000 250cc Aprilia RSV250 16 0 4 1 0 159 5th 0
2001 250cc Aprilia RSV250 15 1 9 0 4 194 3rd 0
2002 250cc Aprilia RSV250 MS Aprilia Racing 16 9 12 2 4 298 1st 1
2003 MotoGP Yamaha YZR-M1 Fortuna Yamaha 13 0 0 0 0 45 15th 0
2004 MotoGP Yamaha YZR-M1 Fortuna Tech 3 15 0 2 0 0 75 12th 0
2005 MotoGP Honda RC211V Movistar Honda MotoGP 17 2 7 0 3 220 2nd 0
2006 MotoGP Honda RC211V Fortuna Honda Gresini 17 3 7 0 0 228 4th 0
2007 MotoGP Honda RC212V Gresini Racing 17 0 3 0 0 187 5th 0
2008 MotoGP Ducati Desmosedici GP8 Ducati Marlboro 18 0 0 0 0 51 17th 0
2009 MotoGP Kawasaki Ninja ZX-RR Hayate Racing Team 17 0 1 0 0 108 10th 0
2010 MotoGP Honda RC212V San Carlo Honda Gresini Team 17 0 0 0 0 103 10th 0
2015 MotoGP Aprilia RS-GP Aprilia Racing Team Gresini 8 0 0 0 0 0 NC 0
Total 215 22 62 9 16 2096

 

MONDIALE SUPERBIKE

Seas Moto Team Race Win Pod Pole FLap Pts Plcd WCh
2011 Yamaha YZF-R1 Yamaha World Superbike Team 26 4 15 1 3 395 2nd
2012 BMW S1000RR BMW Motorrad Motorsport 25 6 11 0 4 328.5 3rd
2013 BMW S1000RR BMW Motorrad Motorsport 26 3 12 0 2 359 4th
2014 Aprilia RSV4 Aprilia Racing Team 24 6 11 0 3 333 4th
Total 100 19 49 1 12 1415.5

 

26 vittorie e 62 nel Motomondiale, 19 successi e 49 volte nella top3 in SBK. Dati che non mentono sulla velocità indubbia di un pilota che, però, nei fatti è andato di anno in anno in calando senza mai riuscire a concretizzare queste sue doti con l’iride, fatta eccezione per il caso citato del 2002 in 250cc. Questo perchè? A detta di chi ha lavorato con lui, il driver ha palesato una certa fragilità mentale, come gli errori e le cadute nelle fasi decisive di una corsa confermano, ed una una scarsa propensione a fornire indicazioni funzionali allo sviluppo tecnico della moto. Argomenti che trovano appigli forti nella realtà pensando all’esperienza in Ducati nel 2008 con Casey Stoner in cui erano più frequenti le lamentele nei confronti di una moto che andava bene solo con l’australiano piuttosto che un impegno concreto nel trovare delle soluzioni concrete. Pertanto, guardandola da questo punto di vista, non sorprende che Melandri abbia finito un po’ per perdersi, non essendo certo, allo stato attuale, di essersi conquistato un posto in Superbike in una squadra con difficoltà economiche. Ci si augura che il nostro portacolori, nonostante tutto, sappia concludere tra le derivate di serie il proprio darsi in pista più che dignitosamente anche se il rammarico di ciò che sarebbe potuto essere e non è stato rimane intatto.

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Foto da fonte libera Aprilia

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