Nuoto
Nuoto, Europei Vasca Corta Netanya 2015, Il pagellone della prima giornata
FABIO SCOZZOLI 5.5: ancora una volta la finale costa cara al romagnolo che fa tutto bene fino agli ultimi 25 metri di una giornata lunga. Discreto in batteria dove non serviva tirare, ottimo in semifinale dove si rivedono lampi del “vero”Scozzoli, non riesce a portare a termine l’operazione podio per un decimo, poco più. Serve un’inversione di tendenza.
ANDREA TONIATO 5: non brilla mai. Con uno Scozzoli ancora non al meglio ci si aspetta che provi quantomeno a togliere lo scettro di miglior ranista italiano al rivale e invece rischia di rimanere fuori dalla finale e, una volta dentro, non riesce mai ad essere della partita.
ILARIA SCARCELLA 6: non è la sua gara preferita ma conferma il suo ritrovato stato di grazia conquistando la semifinale nei 50 rana e sfiorando addirittura l’accesso in finale che sarebbe stata cosa fatta con un decimo in meno. Lascia ben sperare per le distanze più lunghe.
MARTINA CARRARO 6.5: buon avvio della genovese che si allena a Bologna. Conquista la sua prima finale al termine di una lunga giornata che la vede protagonista sia nelle batterie che nelle semifinali dove migliora nettamente il suo personale portandolo a 30”50 da 30”83. Peccato che in finale non riesca a fare ancora meglio in finale dove peggiora di due centesimi e chiude settima ma restando in corsa per metà gara.
SIMONE SABBIONI 8.5: la medaglia che non ti aspetti. Che fosse competitivo sui 200 si era già visto anche a Massarosa ma che potesse conquistare il podio continentale non lo credeva nessuno, forse nemmeno dopo il record italiano ottenuto in mattinata. Invece compie l’impresa, impostando una gara sfrontata e intelligente al tempo stesso. E siamo solo all’inizio…
LUCA MENCARINI 5: a Massarosa era lì a giocarsela con Sabbioni, qui becca la bellezza di tre secondi e non riesce mai ad entrare in gara. Rinvia ulteriormente il decollo a grandi livelli anche se la vasca corta non è la specialità della casa.
LORENZO MORA 7: che autorità il ragazzino modenese che va ad ingrossare la lista degli emiliano romagnoli di spicco nel mondo del nuoto azzurro. Esordio ad una manifestazione internazionale assoluta e subito finale sfiorata per il dorsista diciassettenne che stupisce per autorità.
STEFANIA PIROZZI 6.5: la risalita parte da qui, al termine di un 2015 da dimenticare. Un quinto posto finale che tutto sommato soddisfa soprattutto perché ottenuto migliorando nettamente il personale con 4’31”39. Con una rana meno farraginosa avrebbe potuto anche puntare più in alto, vista la squalifica di Jakabos.
LUISA TROMBETTI 6.5: anche per lei un miglioramento (non netto ma importante) e una condotta di gara al contrario rispetto alla compagna di squadra in crescendo. Con una farfalla così, però, non si va molto lontani. Paga forse anche la tensione per la prima finale internazionale però 5”3 concessi a Hosszu dopo la frazione a farfalla e 3”3 a Grangeon che è salita sul terzo gradino del podio sono veramente troppi e non può bastare un’ottima rana per rientrare in gioco.
GABRIELE DETTI 8,5: rientra dopo un anno in una grande manifestazione internazionale e centra subito il podio in un 400 stile libero schizofrenico che lui interpreta alla grande con la ciliegina sulla torta del nuovo record italiano in 3’37”22 strappato a sua maestà Emiliano Brembilla. Un fine stratega, Detti che capisce ben presto che non può puntare al bersaglio grosso e aspetta al varco i due rivali che può lasciarsi alle spalle infilandoli con una grande ultima vasca.
ELENA GEMO 5,5: non è la gara per cui è qui. Strappa con i denti la qualificazione alla semifinale dove invece resta al di sotto dei suoi standard commettendo anche qualche errore. La aspettiamo nelle gare più brevi.
MARGHERITA PANZIERA 6: va vicinissima al personale e svolge un buon allenamento in vista dei 200 dove punta alla finale. Primo turno superato, semifinale combattiva ma troppo lontana dagli standard che permettono di entrare nella finale.
MATTEO RIVOLTA 8.5: record italiano sbriciolato. Scende per la prima volta sotto la barriera psicologica dei 50” in mattinata e poi si migliora ulteriormente al pomeriggio con un 49”55 che, Cseh permettendo, lo pone come grande favorito per l’oro domani. E’ tornato il Rivolta di Barcellona e di questo passo in vista di Rio si può anche sognare di vederlo sedere al tavolo con i più grandi di una specialità “trafficatissima”.
PIERO CODIA 7.5: non esalta al mattino in batteria ma evidentemente tiene tutto per il pomeriggio dove tira giù di un secondo il personale e resta in scia ad un Rivolta inarrivabile. Per la medaglia c’è anche lui se riuscirà a scacciare i fantasmi da finale.
BOCCHIA, ORSI, GUTTUSO, MAGNINI 8: solo un errore o qualche controprestazione clamorosa degli avversari avrebbe permesso agli azzurri della 4×50 stile libero di sopravanzare i russi campioni del mondo. Niente di tutto questo ma gli azzurri portano a casa un argento che vale perché ottenuto con un crono di 1’24”44 che è record italiano e lascia ben sperare per le gare individuali.