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Nuoto, Europei Vasca Corta Netanya 2015. Il pagellone: Greg infinito, donne jet, Italia da sogno!

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GREGORIO PALTRINIERI 10: perfetto. Aveva ingannato un po’ tutti alla vigilia parlando di condizione non soddisfacente. Già in batteria si era capito che era il Greg dei giorni migliori. Si poteva pensare al record europeo ma cancellare Hackett dalle liste dei primati mondiali è un sogno. Mai meno di 28”57 a 50, un orologio in testa e nel fisico che gli permette di tenere ritmi impensabili per chiunque altro. Un modo fantastico per unire il trionfo mondiale alla rincorsa olimpica. Ha fatto qualcosa di impensabile, una delle più grandi imprese del nuoto e dello sport azzurro di sempre.

SILVIA DI PIETRO 9: è il suo Europeo. L’oro, il secondo in due giorni, della 4×50 stile libero porta la sua firma. Lancio da urlo con 24”03 che è il nuovo record italiano. Scuote tutte le compagne e fa ancora festa.

ERIKA FERRAIOLI 8.5: E’ vero, La Di Pietro fa il record ma lei nuota la migliore frazione lanbciata in assoluto, esclusa la marziana Sjostroem (23”59 contro 23”21) e getta definitivamente le basi per l’oro azzurro. Un ottimo modo per lenire il dolore del sesto posto nella finale dei 100 stile libero e del doppio record perduto nello stesso giorno.

AGLAIA PEZZATO 8.5: non perde un centimetro rispetto alle rivali e come elemento di “difesa” della staffetta si comporta non bene, di più. Raccoglie un testimone pesante e ne fa tesoro, tenendo a distanza di sicurezza tutte le rivali.

FEDERICA PELLEGRINI 8.5: contro i jet della specialità, in particolare l’olandese Kromowidjojo, c’erano tutti i presupposti per perdere la tramontana ma lei si chiama Pellegrini ed ha una classe ed una intelligenza tattica immensa. Quella che le permette di controllare la situazione e gestire un finale difficilissimo dove riesce a toccare per prima e a regalare la prima vittoria nella staffetta femminile veloce.

MARCO ORSI 8: stessa storia di Rivolta. Di fronte a un argento europeo con un tempo sotto i 21” non si può storcere il naso, però stavolta il titolo continentale è stato davvero ad un soffio. Trovi il giorno apparentemente storto di Sedov, che sembrava inattaccabile, arrivi davanti a dieci metri dal traguardo e non riesci a vincere. Non puoi gioire fino in fondo anche perché non arriva il record, difficile sa migliorare perché tempo di altissimo livello. L’impressione, comunque, è che manchi qualcosa rispetto all’Orsi strepitoso di un anno fa.

GABRIELE DETTI 8.5: un argento che vale oro perché questo Paltrinieri fa parte di un’altra dimensione. Quella degli umani ha un dominatore che è Gabriele Detti, completamente ritrovato dopo un annata storta. Già il record italiano di due giorni fa era un segnale chiaro dello stato di forma ritrovato ma il 1500 di oggi è stratosferico. Quarto tempo mondiale all time, con la capacità di leggere la gara e di non farsi trascinare in avventure strane tipiche del grande stratega. L’Italia non ha una sola carta da medaglia nel mezzofondo, adesso ne siamo certi.

ALESSIA POLIERI 8: spettacolare. La medaglia meno attesa ma sfavillante più o meno quanto un oro. Si conferma specialista della vasca corta anche se al mattino rischia di farsi portare nel baratro da Szuzanna Jakabos, prendendola a riferimento nell’ultima batteria e rischiando seriamente l’eliminazione. Al pomeriggio è la Polieri migliore di sempre, quella preannunciata dal suo tecnico Casella. Un’atleta sbocciata definitivamente di testa e di fisico. Record italiano, terza medaglia europea in questa specialità e certezza che la corsa verso la prima Olimpiade ha ottime possibilità di andare a buon fine.

SIMONE SABBIONI 7: lascia la copertina (che è stata sua per due giorni) ai compagni di squadra. Che nei 100 il traffico di specialisti fosse sfavorevole si sapeva. Però lui non fa una piega e cancella dal libro dei record Damiano Lestingi con l’ennesimo primato nazionale. Come sempre imposta la gara veloce ma stavolta per il bronzo il britannico Walker Hebborn è più forte, per ora…

MARGHERITA PANZIERA 6.5: strappa con i denti la finale nei 200 dorso, la gara che predilige e porta a casa già un bel risultato ma in finale, nonostante la solita prima parte molto controllata, sfodera una prestazione molto positiva e ottiene il personale con un settimo posto che è una dichiarazione di intenti. E’ cresciuta tanto nel 2015 e può arrivare un ulteriore salto di qualità.

FEDERICO BOCCHIA 6.5: si prende la prima finale europea che è già un ottimo risultato. All’appello manca il personal best (che resta lontano due decimi) e una finale da leone. Sarebbero bastati quei due decimi in meno per giocarsi la medaglia di bronzo. Il rimpianto c’è ma l’impressione è che i tanti cambiamenti abbiano portato una crescita generale.

FABIO SCOZZOLI 7: si rivede uno Scozzoli competitivo ad alto livello. Si gioca il primo posto in batteria con Peaty e Koch. Non è ancora competitivo ai massimi livelli ma tira giù il personale stagionale di un secondo e passa tra mattina e pomeriggio e dovesse migliorare ancora qualcosa domani potrebbe anche pensare al bersaglio grosso.

ANDREA TONIATO 6: si illude al mattino di poter partecipare al banchetto della finale dei 100 rana. Poi si spegne in semifinale peggiorando di quattro decimi, dopo una prima parte di gara molto promettente. Occasione persa ma il 58”26 del mattino è un ottimo crono.

STEFANIA PIROZZI 7: anche per lei, come per la Polieri, gara di attacco e gran tempo finale. Le manca qualcosa nella seconda parte di gara, sembra ancora trattenuta, non riesce a scatenare i cavalli. Il 2’05”05 lascia comunque ben sperare per un completo recupero di una risorsa imprescindibile per il movimento azzurro, sia a livello personale che in prospettiva staffetta.

MARTINA CARRARO 7: due secondi di miglioramento in una giornata su un 100 rana sono tanta roba. Brava in batteria, bravissima in semifinale dove, nonostante le tante imprecisioni tecniche, una subacquea approssimativa e migliorabile, chiude in 1’05”48 che le vale la finale di domani e dovesse ancora migliorarsi si aprirebbero scenari insperati alla vigilia.

ILARIA SCARCELLA 7: anche per la rediviva finalista mondiale di Roma 2009 arriva l’accesso alla finale dei 100 rana con doppio personal best. Gara coraggiosa, un piccolo calo nel finale ma la capacità di resistere al ritorno delle rivali che la puntano nell’ultima vasca. E’ una campionessa ritrovata che potrà stimolare le più giovani e prendersi ancora tante soddisfazioni, magari a iniziare da domani.

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