Nuoto
Nuoto, Europei vasca corta Netanya 2015: l’Italia prende tutto! Due ori, cinque medaglie e un WR
La storia del nuoto italiano passa da un Europeo che Francia e Spagna hanno snobbato, al quale Federica Pellegrini nemmeno voleva partecipare per paura di attentati l’indomani della strage di Parigi e a cui Gregorio Paltrinieri si è presentato – a detta sua – non al top della forma dopo aver nuotato 100 chilometri alla settimana per oltre un mese con Stefano Morini allenatore.
La storia del nuoto italiano, però, da oggi si chiama (anche) Greg, oro europeo – ma era prevedibile – e soprattutto record del mondo nei 1500 stile libero. Grant Hackett, The Machine australiano, saluta le statistiche dopo una militanza di oltre 14 anni: il 14’10”10 durava dall’agosto 2001, l’emiliano classe 1994 già iridato nella specialità in vasca corta (Doha 2014) e lunga (Kazan 2015) decide di non aspettare il ricco montepremi offerto dal Duel in the Pool americano della prossima settimana e mette la freccia già in Israele, con un 14’08”06 che entra di diritto tra i ricordi di una vita, sportiva e non.
La gioia più bella? Vederlo festeggiare sul podio al fianco di Gabriele Detti, coetaneo e amico di sempre, purtroppo – per il toscano – anche rivale in vasca. Detti ha saltato gli ultimi Mondiali per un’infezione maledetta, ma è tornato ad allenarsi con più voglia di prima e ora sta raccogliendo i frutti di un talento indiscutibile. Ottimo il 14’18” netto con cui si prende l’argento, seconda medaglia dopo il bronzo nei 400 stile libero di mercoledì. Terzo gradino del podio per il norvegese Henrik Christiansen (14’23”60). Gli altri avversari sono addirittura doppiati in quella che è una prova di forza assolutamente straordinaria, da narrare ai posteri.
In una giornata memorabile, senza fiato ma grandiosa per i colori azzurri, c’è un Marco Orsi ancora argento nei 50 stile libero. Il rivale numero uno, il francese Florent Manaudou, lascia il passo al russo Evgeny Sedov, che vince in 20”87 battendo il Bomber di Budrio per soli cinque centesimi. Non nascondiamo l’amarezza: con il record italiano dello scorso inverno – servì per l’argento mondiale – Orsi si sarebbe preso quell’oro che tanto merita per le doti in vasca corta. Terzo il polacco Sebastian Szczepanski (21”21), settimo Federico Bocchia (21”48).
Come chiudere al meglio la giornata? Con un altro oro. Lo aveva fatto ieri la 4×50 mista mista, si ripete oggi la 4×50 stile libero al femminile che polverizza fin dalla partenza record su record: il 24”03 d’apertura vale a una Silvia Di Pietro formato show il nuovo primato nazionale. Poi ci sono Erika Ferraioli (23”59), Aglaia Pezzato (24”14) e Federica Pellegrini (24”29). Il totale è di 1’36”05, l’Italia è in estasi davanti a Olanda (1’36”20) e Russia (1’36”62).
Dopo quelle di Simone Sabbioni nei 200 dorso e Silvia Di Pietro nei 50 farfalla, ci piace salutare con un grande sorriso un’altra medaglia ‘inattesa’ della spedizione azzurra a Netanya. La firma una pimpante Alessia Polieri nei 200 farfalla orfani di Katinka Hosszu, con tanto di record italiano di 2’04’37 (cade il 2’04″92 di Francesca Segat ottenuto nel 2008 a Genova) e progresso di oltre un secondo sul personale. Come del resto va menzionata la prestazione di Stefania Pirozzi, quarta in 2’05”05 e nove decimi abbassati dal tempo che le era valso la qualificazione. Oro per la tedesca Franziska Hentke (2’03”01), argento per la francese Lara Grangeon (2’03”85).
Federica Pellegrini mira con decisione ai 200 stile libero di domani e si regala il record italiano nella mezza distanza, inusuale per lei soprattutto in vasca corta, migliorando di due centesimi il crono del Gran Premio Italia di Erika Ferraioli. E proprio la romana segue la veneta nella classifica finale: 52”56 a 52”71, quinta e sesta piazza. La svedese Sarah Sjoestroem si prende un altro oro in 51”37, battendo l’olimpionica olandese Ranomi Kromowidjojo (che non sa più vincere, 51”59) e la russa Veronika Popova (52”02).
Quinta piazza e primato nazionale anche per Simone Sabbioni, a cui non riesce il terzo podio in tre giorni nei 100 dorso. Bronzo virtuale a metà gara, chiude in 50”57 a oltre venti decimi dal podio (il polacco Radoslaw Kawecki fa 49”64, il russo Stanislav Donets 50”30 e il britannico Christoph Walker-Hebborn 50”35) ma può ritenersi soddisfatto per un altro record gommato che va in soffitta. Il 50”65 di Damiano Lestingi di Istanbul 2009 è ora il passato.
Altra finale per Fabio Scozzoli, chiamato a cancellare la parziale delusione del settimo posto nei 50 rana della prima giornata. Il romagnolo entra con il quarto miglior tempo nei 100 (57”54) in cui la lotta per l’oro sembra un discorso a due tra il britannico Adam Peaty (56”84) e il tedesco Marco Koch (57”02). Eliminato Andrea Toniato, 11esimo con 58”66, peggioramento rispetto alla batteria. La rana sorride anche al femminile: doppio pass per l’atto conclusivo con tanto di primato personale e muro dell’1’06” abbattuto per Martina Carraro (quinta, 1’05”48) e Ilaria Scarcella (sesta, 1’05”71). Miglior crono momentaneo per l’olandese Moniek Nijhuis (1’04”67).
Katinka Hosszu continua il suo Europeo show: altro trionfo con record dei campionati nei 200 dorso (1’59”84), letteralmente demolite le avversarie. Sul podio, ma staccate, salgono la russa Daria Ustinova (2’01”57) e l’islandese Eyglo Osk Gustafsdottir (2’03”52), alla seconda medaglia della competizione. Settima Margherita Panziera, che toccando in 2’05”60 toglie due decimi al personale. E la doppietta della macchina magiara arriva con i 100 misti, nuotati in 56”67 che significa anche record del mondo dopo quello di mercoledì nelle batterie dei 400. Seconda la britannica Siobhan-Marie O’Connor (57”65), terza l’olandese Marrit Steenbergen (59”00).
Parallelamente a Iron Lady, che potrebbe benissimo disputare la rassegna continentale come nazione a sé, l’Ungheria continua a mietere ori grazie a un Laszlo Cseh in forma spaziale, da record europeo nei 200 misti in 1’51”36. Argento per il tedesco Philip Heintz (1’53”21), bronzo al portoghese Diogo Filipe Carvalho (1’53”45).
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia