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Nuoto, Europei vasca corta Netanya 2015: Sabbioni e Detti di bronzo. Argento per la 4x50sl e Rivolta da primato

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Nella prima giornata di semifinali e finali degli Europei di Netanya 2015 di vasca corta, grandi riscontri per la nostra nazionale nella piscina da 25m israeliana.

Pronti, via ed è subito record italiano per un sorprendete Simone Sabbioni, bronzo sui poco amati 200m dorso. Il 19enne romagnolo, grazie ad una gestione di gara semplicemente perfetta, ottiene un crono strabiliante per le sue caratteristiche da velocista in 1:50.75. Un tempo che rilancia per la sua distanza “preferita, ovvero i 100 dorso, nella quale Simone è sempre riuscito ad esprimersi su livelli eccellenti. Tempo assai considerevole è stato anche quello del vincitore, il polacco Radoslaw Kawecki, che ha stabilito il nuovo primato dei campionati in 1:48.33, davanti al padrone di casa Yan Yakov Toumarkin in 1:49.84.

Neanche il tempo di prendere nota della splendida nuotata di Sabbioni che subito Gabriele Detti sciolina nei 400 stile libero da urlo, centrando un altro terzo posto in 3:37.22, mettendo in soffitta un limite storico che apparteneva ad un mito del nostro nuoto come Emiliano Brembilla (3:37.57 ad Istambul 2009 ed in gomma). Un controllo della gara ottimo per l’allievo di Stefano Morini, compagno di allenamenti di Gregorio Paltrineri, capace di regolare in uno sprint serratissimo il norvegese Henrik Christiansen per soli 4 centesimi. La medaglia d’oro continentale è andata al favorito della vigilia, il magiaro Peter Bernek, in 3:35.46 che è riuscito a mettere la mano davanti ad un Paul Biedermann, secondo in 3:35.96, autore di una seconda parte di gara incredibile e un’ultima vasca in 25.79.

Venendo alla semifinale dei 100 farfalla uomini e guardando la prestazione di Matteo Rivolta si fa fatica a trovare le parole giuste. Secondo primato nazionale per lui, in 49.55, miglior crono di ingresso nella finale di domani e l’impressione di ulteriori margini per l’ultimo atto. Un Rivolta che, infatti, non è stato esente errori con un tocco nella prima virata “rivedibile” e pertanto è auspicabile che l’atleta lombardo abbia nella braccia ulteriori cartucce da sparare. Una soddisfazione completata anche dallo splendido 50.19 di Piero Codia, terzo miglior crono dei finalisti, dietro all’inossidabile Laszlo Cseh.,

Un’altra gran bella medaglia, questa sulla carta più attesa, è stata quella della 4×50 stile libero maschile che con il quartetto composto da Federico Bocchia, Marco Orsi, Giuseppe Guttuso e Filippo Magnini ha agguantato l’argento in 1:24.44 alle spalle dell’inarrivabile Russia (1:23.49). Un secondo posto frutto soprattutto della solita grande prestazione interna di Orsi in 20.46 che rilancia per le gare individuali del Bomber di Budrio. In terza piazza, vista l’assenza anche della squadra francese, troviamo la Bielorussia in 1:25.01.

Un Day 1 quindi da 3 medaglie per la nostra rappresentativa con l’Ungheria a quota 2 successi firmati Bernek e Katinka Hosszu, protagonista nella mattinata israelina di uno strepitoso record del mondo sui 400 misti (clicca qui per saperne di più). Nella gara pomeridiana l’iron lady, forse per aver forzato eccessivamente nei passaggi intermedi, non è riuscita ad abbassare ulteriormente il riscontro di qualche ora prima aggiudicandosi comunque la vittoria in 4:19.75, ampiamente avanti a tutte le altre. La seconda e terza della graduatoria sono state l’inglese Hannah Miley (4:26.87) e la francese Lara Grangeon (4:27.31). Erano presenti in finale anche due azzurre, ossia Stefania Pirozzi e l’esordiente Luisa Trombetti, ed entrambe sono riuscite a migliorare i propri personali. La napoletana, allenata dal “Moro” (Stefano Morini) è scesa a 4:31.39 (precedente personal best in 4:33.28) mentre la Trombetti con il crono di 4:31.59 ha abbassato il proprio limite di poco meno di un 1 secondo (4:32.15).

I 50 rana maschili e femminili, purtroppo, non hanno portato ai “metalli” come magari si sarebbe aspettato Fabio Scozzoli. L’emiliano, infatti, non è riuscito ad andare oltre il settimo posto finale in 26.46, replicando praticamente il tempo ottenuto nella semifinale (26.41) di inizio pomeriggio. In finale avevamo anche Andrea Toniato il quale si è classificato in ottava posizione in 26.64. Il successo è andato allo sloveno Damir Dugonjic, in 26.20, che ha preceduto il fenomeno della rana Adam Peaty, tutt’altro che perfetto in virata, in 26.21. Sul gradino più basso del podio il russo Oleg Kostin in 26:35, in coabitazione, con l’irlandese Alexander Murphy.

Settimo posto anche per Martina Carraro nella versione al femminile con un buon 30.52 che è di pochissimo più alto del crono ottenuto nella semifinale (30.50), valsa la qualificazione tra le migliori otto e il proprio personal best.

Per chiosare, forse l’unica nota stonata della giornata in chiave azzurra sono stati i 100 dorso dove sia Margherita Panziera (59.24) che Elena Gemo (59.64) non sono riuscite a centrare l’obiettivo della finale.

 

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Immagine: pagina FB Matteo Rivolta

twitter: Giandomatrix

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