Nuoto
Nuoto: Sabbioni, Rivolta e Di Pietro. Un tris che potrebbe sorprendere a Rio 2016
Si sono da poco conclusi i campionati europei di vasca corta a Netanya (Israele) e l’Italia è reduce da una rassegna continentale estremamente positiva: 17 medaglie (7 ori, 5 argenti e 5 bronzi) che hanno reso la spedizione azzurra esaltante. Il record del mondo sui 1500m stile libero di Gregorio Paltrinieri è stato la ciliegina su una torta gustosa e ricca di tanti emozioni. Non solo però i soliti noti sono entrati alla ribalta nella piscina israeliana. Al di là di Paltrinieri e Pellegrini, infatti, si sono messi in particolare evidenza anche atleti giovani o con maturazione “lenta”, esplosi come tutti noi ci auguravamo.
La nostra analisi vuol focalizzarsi su 3 nuotatori, valutando quali potrebbero essere le loro chance nelle prossime Olimpiadi di Rio 2016 che, volendo essere pragmatici, sono il vero target dell’annata. Ebbene i nomi sono quelli di Simone Sabbioni, Matteo Rivolta e Silvia Di Pietro.
Partendo dal 19enne romagnolo, gli Europei menzionati sono stati una competizione “coi fiocchi” colma di soddisfazioni e prestazioni notevolissime: 5 primati tricolore distribuiti su 50, 100 e 200 metri dorso, mettendo in soffitta i record con “costumoni” di Damiano Lestingi (23.09 nei 50m, 50.57 nei 100m e 1:50.75 nei 200m).
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Crono accompagnati da un argento sulla distanza più breve, un bronzo su quella più lunga e un quinto posto nei 100 dove il livello era a dir poco stellare. Una crescita esponenziale per l’allievo di Luca Corsetti andando solo a valutare i tempi di iscrizione poco prima di Netanya:
Specialità | Tempo pre-Europeo | Tempo post-Europeo |
50 metri dorso | 23″58 | 23″09 record italiano |
100 metri dorso | 51″01 | 50″57 record italiano |
200 metri dorso | 1’53″62 | 1’50″75 record italiano |
Un miglioramento incredibile per un atleta molto giovane, classe ’96, che ha ancora ampi margini negli aspetti più tecnici del dorso come virata, subacquea e partenza. Un predestinato Sabbioni, premiato poco più di un anno fa dai comitati olimpici europei riunitisi a Baku miglior atleta under 18, tenendo conto anche delle sue vittorie nelle Olimpiadi giovanili di Nanchino nelle quali arrivarono due medaglie d’oro. Un percorso che per certi versi può ricordare quello di Paltrinieri nel 2011, quando il carpigiano entrò in Nazionale, qualificandosi per i Mondiali di Shanghai e iniziando la sua fantastica carriera che ormai tutti quanti noi conosciamo. Ora la domanda è: che cosa potrà fare il giovane nuotatore dell’Esercito ai Giochi Olimpici? Difficile rispondere a tale quesito. Di sicuro, i riscontri della vasca corta fanno capire che un’evoluzione nel ragazzo c’è, verso standard ancora più qualitativi di quelli raggiunti in primavera e quest’estate.ai Mondiali di Kazan 2015. Il romagnolo, infatti, si era conquistato la partecipazione ai campionati iridati grazie al nuovo record italiano sui 100m dorso, nuotati in 53″49, e le semifinali dei 100 metri e 50 metri in Russia, con tempi vicini ai suoi personali. Qualità che vanno in controtendenza rispetto alle abitudine italiche sull’incapacità confermare nell’appuntamento clou della stagione i propri limiti. Simone, infatti, sembra essere fatto un’altra pasta, approcciando ai grandi eventi internazionali con la giusta carica emotiva senza lasciarsi schiacciare dall’importanza della gara. Vero è che attualmente il livello nella specialità del dorso è altissimo: Mitchell Larkin e il suo record del mondo nei 200m in vasca corta in 1’45″63 e 49″04 sui 100m, gli americani Matt Grevers e Ryan Murphy e i francesi Camille Lacourt e Jeremy Stravius. Tutti grandi campioni che non renderanno di certo agevole la vita a Sabbioni ma forse, continuando su questa strada, nessun traguardo può essere impossibile ed in Brasile potremmo avere una lieta novella che, allo stato attuale delle cose, prefigurerebbe una finale olimpica come massimo risultato.
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Rassegna continentale che come dicevamo ha rilanciato le quotazioni di altri atleti. Uno tra questi è senza dubbio Matteo Rivolta. Il farfallista varesino, infatti, reduce da un pessimo 2014, era riuscito a ricostruirsi già nell’estate del 2015 a Kazan un ottimo 100m nuotato in 51.64, replicando al centesimo il suo record italiano, risalente ai Mondiali di Barcellona di 2 anni fa. Un tempo che, nell’immediato post gara, non soddisfaceva Rivolta convinto di poter siglare un tempo di almeno un mezzo secondo più veloce. Prospettive e ambizioni che poi, qualche settimana dopo, l’hanno portato a prendere una decisione radicale: interrompere la collaborazione con il suo allenatore Gianni Leoni e trasferirsi a Roma alla corte di Mirko Nozzolillo. Un passaggio che, cronometro alla mano, sembra aver premiato e la piscina da 25m, sempre avara di soddisfazioni per l’atleta di Arconate, è diventata improvvisamente amica, ricca di metalli e tempi ragguardevoli.
Specialità | Tempo pre-Europeo | Tempo post-Europeo |
50 metri farfalla | 23″11 | 22″83 record italiano |
100 metri farfalla | 50″10 | 49″55 record italiano |
In questo senso l’argento della finale dei 100 delfino con leggero peggioramento per Rivolta, alle spalle dell’inarrivabile Laszlo Cseh può essere da ulteriore stimolo per Matteo per continuare a lavorare soprattutto dal punto di vista mentale. L’abitudine a lottare con i migliori del mondo la si costruisce gareggiando ed il primo podio in vasca corta può essere un buon viatico per un nuotatore che nella piscina olimpica ha sempre espresso il suo meglio. Per Rio cosa possiamo aspettarci? Vale lo stesso discorso di Sabbioni. Il 24enne lombardo ha iniziato un percorso nuovo con Nozzolillo e quindi è lecito pensare che la continuità del progetto appena avviato possa dare gli sperati frutti. Indubbiamente la distanza comprende avversari fortissimi come il citato Cseh ma anche il fenomeno di Baltimora Michael Phelps, tornato alle competizioni e sempre in grande evidenza nel delfino, nonché il campione del mondo Chad Le Clos. Avversari fortissimi che però rappresentano uno stimolo per superare i limiti appena raggiunti e già dai prossimi campionati assoluti di Riccione, in programma il 18 e 19 dicembre, avremo delle risposte interessanti a riguardo.
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Venendo all’ultima atleta della lista, cioè Silvia Di Pietro, la delfinista romana classe ’93, anch’essa allenata dal citato Nozzolillo, sembra aver ritrovato quello smalto che tanto aveva impressionato in età giovanile. Silvia, infatti, dopo i 2 ori, 6 argenti e 1 bronzo degli eurojunior era una di quelle ragazze sulle quali da tempo si puntava. Sfortunatamente, problemi fisici e psicologici, hanno spesso ostacolato il definitivo lancio di una nuotatrice a cui il talento non è mai mancato. Nonostante infatti non sia un’atleta potentissima, la Di Pietro ha sempre avuto nella sua “acquaticità” il proprio punto di forza che a Netanya ha espresso in tutto suo splendore.
Specialità | Tempo pre-Europeo | Tempo post-Europeo |
50 metri farfalla | 25″38 | 25″22 record italiano |
100 metri farfalla | 57″40 | 56″63 |
50 metri stile libero | 24″30 | 24″03 record italiano |
Due primati tricolore e uno personale abbassato di quasi un secondo parlano chiaro sulla crescita notevole avuta dall’azzurra che anche in termini di medaglie non se l’è cavata affatto male: 3 ori (4x50m stile libero, 4x50m stile libero mista, 4×50 mista mista) e 2 bronzi (50m farfalla, 4×50 mista).
Scores da ricordare e sottolineare, specie il bronzo sui 50m farfalla storico per la nostra tradizione che mai aveva visto alcun atleta andare in medaglia in questa specialità nella piscina da 25m, in un contesto molto competitivo per la presenza di campionesse quali Sarah Sjöström e Jeanette Ottesen. Di Pietro che, in tal senso, potrebbe rientrare tra le altre sorprese in chiave olimpica, confidando ovviamente che i suoi progressi possano ulteriormente continuare e precisando che, in questo momento, la massima prospettiva sarebbe quella di rientrare nelle otto di una finale a Rio o sui 50m stile libero o sui 100 farfalla.
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Immagine: pagina FB DeepBlueMedia
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