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Oscar 2015 – Il grande flop dell’anno è… Atletica e Ginnastica (maschile) da horror, incubo U21

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Tamberi Londra

 

NAZIONALE ITALIANA di ATLETICA LEGGERA:

Indegna, indecorosa, vergognosa, imbarazzante, umiliante. Si possono sprecare gli aggettivi per il grande flop dell’anno, per descrivere un movimento che è sostanzialmente morto e che non riesce più a riprendersi.

Ai Mondiali si sono collezionate una serie infinita di figuracce, di prestazioni così desolanti e tristi che neanche i capelli di tutti gli italiani sarebbero bastati per chi voleva strapparsi l’instrappabile. A Pechino una sfilza di errori tecnici, prestazioni così modeste e improponibili per una rassegna iridata, l’Italia da casa guardava e si sentiva presa in giro.

Praticamente si sono collezionate solo eliminazioni al primo turno, l’unica finale in pista è arrivata grazie a Tamberi (salto in alto), la marcia non ci ha dato soddisfazioni (emblematiche le squalifiche di Giorgi e Rigaudo), aggrappati solo ai punti della maratona maschile. Un autentico disastro, un incubo, un film horror degno non solo degli Oscar di OA ma anche di quelli di Hollywood: neanche lo sceneggiatore più brutale avrebbe potuto pensare uno sfacelo del genere.

Senza dimenticare l’assurdo, cioè che i pessimi attori a cui il pubblico avrebbe voluto tirare solo dei pomodori erano pagati forzatamente proprio da quel pubblico che assisteva mestamente a uno spettacolo vedendo spesi malamente i propri soldi per pagare gli stipendi a quel cast indecoroso e da 0 in pagella. E che discussioni (giustamente!) sugli stipendi dei gruppi militari…

Una preparazione completamente errata, rimarcata anche dai troppi infortuni (Trost, Greco, Donato, Straneo, Fassinotti, Del Buono etc) che sono cartina di tornasole del pessimo lavoro generale che si sta facendo.
I troppi arruolamenti nei gruppi militari sono finiti (giustamente) nell’occhio del ciclone: inammissibili, dispendiosi, non hanno portato risultati. Così si diceva. Poi, però, si è andati avanti sulla stessa strada…
Questo è stato davvero l’anno 0 dell’atletica italiana, ma non si ha il benché minimo sentore che possa rappresentare la stagione della ripartenza. I 26 deferimenti per i famosi whereabouts hanno chiuso un 2015 da incubo.

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