Artistica
Oscar 2015 – Il grande flop dell’anno è… Atletica e Ginnastica (maschile) da horror, incubo U21
Il 2015 non ha regalato solo grandi successi per l’Italia ma anche diverse delusioni e prestazioni scadenti per il blasone del nostro Paese.
OASport distribuisce gli Oscar 2015 per gli sportivi più meritevoli ma evidenzia anche i grandi flop dell’anno che si sta per concludere. Una top 5 di grandissime delusioni che hanno lasciato sgomenti e che meritano di essere segnalate e criticate, alla pari dei grandi trionfi.
Per questa categoria abbiamo individuato una top 5. Per conoscere i cinque grandi flop del 2015 clicca in ordine sulle pagine 2, 3, 4 e via dicendo: dalla quinta alla prima posizione, per scoprire dal basso verso l’alto (o, in questo caso, dall’alto verso il basso) la nostra speciale classifica.
NAZIONALE ITALIANA di GINNASTICA ARTISTICA (maschile):
La disfatta di Glasgow ha ufficialmente segnato l’anno zero dell’artistica maschile in Italia. Ai Mondiali il sestetto azzurro si è reso protagonista di una serata indecorosa e infarcita di errori che ha portato a una precoce eliminazione dalle Olimpiadi 2016!
Bastava un modesto e tutt’altro che irraggiungibile 16esimo posto per proseguire la rincorsa a Rio e giocarsi il tutto per tutto al Test Event. Macché! Non c’è limite al peggio e una formazione deludente affonda portandoci agli abissi della 19esima posizione. Robe da Serie C della Polvere di Magnesio che esclude l’Italia dalla rassegna a cinque cerchi dove potrà portare solo un uomo (pass peraltro ancora da conquistare, ma è impossibile farselo sfuggire), sperando che sia un veterano che possa regalarci qualche gioia.
Una preparazione farraginosa e non adatta per un Mondiale, un presunto talento da parte di un gruppo giovane che però non è emerso nell’occasione più importante, tanti risultati scadenti durante la stagione (tra Europei, Giochi Europei, tappe di World Challenge) che non sono stati valutati come dei campanelli d’allarme, poca umiltà da parte degli interpreti e una continua difesa a spada tratta di una prestazione imbarazzante e di un risultato ingiustificabile.
Un risultato che non può essere nascosto dietro alla classica dicitura di “serata no” perché il percorso che ha portato a Glasgow dà ben altre responsi.
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NAZIONALE ITALIANA di RUGBY (maschile):
Un flop che era quasi scontato ma che si è materializzato in tutta la sua forza, come da pronostico. I Mondiali hanno sostanzialmente sancito il decesso del rugby italiano, ormai sport ai margini e che ha perso notevolmente interesse dopo oltre un decennio di prestazioni sconfortanti e di mancati risultati. Le sconfitte onorevoli (recentemente inferiori per quantità rispetto al passato) non possono più bastare.
Inammissibile anche lo sciopero per il mancato accordo sugli ingaggi (volevano i gettoni anche per perdere?), poi in campo non c’è stata la dovuta riscossa. Il tentativo di provarci si è visto solo contro l’Irlanda dove, a onor del vero, gli azzurri hanno giocato un’ottima partita. Emblematica però la resa contro una Francia tutt’altro che irresistibile e soprattutto inaccettabili i rischi visti contro il Canada e la sofferta vittoria sulla Romania.
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NAZIONALE ITALIANA di VOLLEY (femminile):
Un flop inaspettato e inatteso. L’anno scorso la stessa squadra (salvo piccole variazioni) era tra le migliori della stagione grazie al quarto posto colto ai Mondiali casalinghi al termine di una cavalcata che ha entusiasmato l’intero Paese.
Dodici mesi dopo la Nazionale Italiana di volley femminile si ritrova dall’altra parte della barricata, al termine di un Europeo purtroppo giocato troppo sottotono e terminato ben prima del previsto.
Le azzurre hanno terribilmente complicato il loro percorso perdendo nettamente contro l’Olanda, in un girone in cui avevano sofferto anche contro formazioni di seconda fascia. Ai quarti di finale è arrivata poi la quasi scontata sconfitta contro la Russia, nella partita meglio giocata nel torneo ma in cui gli episodi sono pesati in maniera determinante.
È mancata la cattiveria agonistica che da sempre contraddistingue il gruppo di Bonitta, ha latitato il gioco che non è mai riuscito a trovare dei buoni sbocchi in una squadra sfilacciata e probabilmente non al top della forma.
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NAZIONALE ITALIANA U21 di CALCIO (maschile):
L’esclusione dalle Olimpiadi 2016 è un peso gravissimo, un passo falso che non ammette scusanti anche perché a Rio si sarebbe potuta seriamente sognare una medaglia.
L’Italia fatica con i suoi giovani che trovano sempre meno spazio in Serie A, fattore che obbliga il CT Di Biagio a inventarsi un gruppo che sicuramente ha qualche marcia in meno già in partenza rispetto ai pari età del resto d’Europa.
Arrivati però agli Europei, con tutte le grandi del Continente già eliminata in un sorprendente playoff, ci si aspettava quantomeno di conquistare il pass per le Olimpiadi visto che bastava accedere alle semifinali. Il girone, però, si rivelerà uno scoglio insormontabile: partenza in salita con quella clamorosa sconfitta contro la Svezia dopo essere passati in vantaggio, il pareggio a reti bianche con il Portogallo e poi l’inutile vittoria sull’Inghilterra.
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NAZIONALE ITALIANA di ATLETICA LEGGERA:
Indegna, indecorosa, vergognosa, imbarazzante, umiliante. Si possono sprecare gli aggettivi per il grande flop dell’anno, per descrivere un movimento che è sostanzialmente morto e che non riesce più a riprendersi.
Ai Mondiali si sono collezionate una serie infinita di figuracce, di prestazioni così desolanti e tristi che neanche i capelli di tutti gli italiani sarebbero bastati per chi voleva strapparsi l’instrappabile. A Pechino una sfilza di errori tecnici, prestazioni così modeste e improponibili per una rassegna iridata, l’Italia da casa guardava e si sentiva presa in giro.
Praticamente si sono collezionate solo eliminazioni al primo turno, l’unica finale in pista è arrivata grazie a Tamberi (salto in alto), la marcia non ci ha dato soddisfazioni (emblematiche le squalifiche di Giorgi e Rigaudo), aggrappati solo ai punti della maratona maschile. Un autentico disastro, un incubo, un film horror degno non solo degli Oscar di OA ma anche di quelli di Hollywood: neanche lo sceneggiatore più brutale avrebbe potuto pensare uno sfacelo del genere.
Senza dimenticare l’assurdo, cioè che i pessimi attori a cui il pubblico avrebbe voluto tirare solo dei pomodori erano pagati forzatamente proprio da quel pubblico che assisteva mestamente a uno spettacolo vedendo spesi malamente i propri soldi per pagare gli stipendi a quel cast indecoroso e da 0 in pagella. E che discussioni (giustamente!) sugli stipendi dei gruppi militari…
Una preparazione completamente errata, rimarcata anche dai troppi infortuni (Trost, Greco, Donato, Straneo, Fassinotti, Del Buono etc) che sono cartina di tornasole del pessimo lavoro generale che si sta facendo.
I troppi arruolamenti nei gruppi militari sono finiti (giustamente) nell’occhio del ciclone: inammissibili, dispendiosi, non hanno portato risultati. Così si diceva. Poi, però, si è andati avanti sulla stessa strada…
Questo è stato davvero l’anno 0 dell’atletica italiana, ma non si ha il benché minimo sentore che possa rappresentare la stagione della ripartenza. I 26 deferimenti per i famosi whereabouts hanno chiuso un 2015 da incubo.