Editoriali
Pagellone sport italiano 2015: nuoto e tennis colmi d’alloro; atletica e rugby, disastro colossale
Volley maschile, 8. Da Rio a…Rio. Curioso come il cerchio si sia aperto e chiuso: a luglio, alla vigilia delle Final Six di World League, esplode il caos nello spogliatoio azzurro e coach Berruto spedisce letteralmente a casa quattro uomini per motivi disciplinari (tra cui la stella Zaytsev e il capitano Travica, mai nella storia dello sport italiano era successo un episodio del genere); a settembre l’Italia si riprende Rio grazie a uno strepitoso secondo posto in Coppa del Mondo che consegna alla nostra Nazionale il pass per le Olimpiadi 2016.
La nostra Nazionale ha centrato il traguardo subito al primo colpo, senza dover passare dalla tagliola del tostissimo torneo preolimpico e volando ai Giochi per l’undicesima volta consecutiva.
In mezzo un cambio di CT (da Berruto a Blengini), l’inserimento della stella Osmany Juantorena (ormai azzurro imprescindibile e determinante per spostare gli equilibri), il ritorno di Ivan Zaytsev da opposto (lo Zar è l’uomo di punta, quello da cui dipende l’intero rendimento), l’esplosione della stellina Simone Giannelli (19enne regista e ormai titolarissimo nel nostro sestetto).
Lo spogliatoio ha ritrovato la quadratura del cerchio dopo una stagione travagliata, sprofondata nel 13esimo posto dei Mondiali, tra tanti litigi e incomprensioni. La nostra Nazionale era diventata una polveriera ma proprio da quelli ceneri è risorta come un’Araba Fenice capace di prendersi quanto le spetta.
La Coppa del Mondo si è rivelata un’autentica cavalcata: 10 vittorie su 11 incontri giocati, sconfitti i Campioni del Mondo (Polonia) e i Campioni Olimpici (Russia), crollati solo al cospetto degli USA (vincitori della Coppa), sempre attenti, precisi e determinati in un torneo logorante e intenso, giocato a ritmi folli in sole due settimane.
In Giappone la vera Italia è rinata e ha ripreso fiducia, convinta di potersela giocare con tutti e in grado di sognare con una formazione davvero di lusso
Sestetto che sperava di vincere gli Europei, tornando a mettersi al collo quell’oro che ormai manca da 10 anni nelle competizioni internazionali. Dopo aver sconfitto la Russia ai quarti di finale, Zaytsev e compagni erano lanciatissimi ma si sono scontrati contro la sbalorditiva Slovenia di Giani che in quel sabato è stata imprendibile. Gli azzurri hanno poi conquistato una bella medaglia di bronzo sconfiggendo la Bulgaria nella finalina ma è rimasto l’amaro in bocca per un epilogo non previsto, visto che ormai ci si aspettava la rivincita contro la Francia (poi meritata trionfatrice del titolo continentale per la prima volta nella sua storia) da cui ci eravamo fatti rimontare nel girone eliminatorio.
Se l’Italia è ufficialmente rinata, va detto anche che mancavano anche uomini importanti (su tutti capitan Birarelli e Parodi) e che la formazione sarebbe anche da puntellare in alcuni reparti, in modo da avere sempre un ricambio valido e una panchina lunga (mancanza che si è rivelata problematica anche quest’anno, fortunatamente ci abbiamo messo una pezza).
Ottimismo viene anche dall’eccellente livello della nostra SuperLega, campionato in cui sono tornati a giocare tanti big e con squadre di rilevante fattura. Spettacolo al vertice tra cinque squadre, in coda però la musica è totalmente diversa. Forse troppi stranieri (ma di livello molto elevato) e battaglie punto su punto in ogni giornata. La stagione internazionale ha portato i quarti di finale di Champions League con Perugia e la finale della Coppa CEV con Trento. Si spera di poter fare meglio nell’annata in corso.
Volley femminile, 4,5. Che amarezza. Un Europeo troppo brutto per essere vero, troppo al di sotto delle aspettative per la nostra Nazionale che aveva nella rassegna continentale il suo massimo obiettivo stagionale visto che uno stupido regolamento l’aveva esclusa dalla Coppa del Mondo (nonostante avesse vinto le ultime due edizioni e fosse seconda nel ranking continentale al pari della Serbia).
Le ragazze di Bonitta, reduci dallo strepitoso quarto posto dei Mondiali casalinghi, sono state sconfitte nel girone eliminatorio dall’Olanda padrona di casa e poi sono state superate dalla Russia ai quarti di finale, ma è stato l’intero gioco a non convincere: poca fluidità, troppa discontinuità di reparto e troppe incertezze. In campo è mancata proprio quell’aggressività che aveva contraddistinto le azzurre, uscite mestamente e addirittura costrette alle qualificazioni per i prossimi Europei.
Un gruppo da ricostruire in fretta perché a inizio gennaio si dovrà battagliare ad Ankara per qualificarsi alle Olimpiadi 2016, obiettivo da non fallire: vincere per volare direttamente a Rio o quantomeno salire sul podio per giocarsi le ultime chance nel facile torneo di ripescaggio in programma a maggio.
Hanno deluso le stelle, al di sotto del loro consueto rendimento, ma alle spalle si sono fatte valere le giovani. E con che risultati! Campionesse del Mondo U18, al termine di una cavalcata stellare da imbattute e con addirittura i complimenti del premier Renzi: Egonu, Guerra, Orro e compagne sono state fenomenali in Perù e saranno proprio loro il nostro imminente futuro. I talenti non mancano a questa Italia.
L’incidente di percorso in Olanda ha lanciato sì qualche campanello d’allarme ma c’è la convinzione che il gruppo sia eccellente (i risultati del 2014 non possono essere casuali) e che possa sognare in grande anche in ottica Olimpiadi, naturalmente incrociando le dita per la qualificazione.
A livello di club immensa soddisfazione per la Finale di Champions League agguantata da Busto Arsizio, purtroppo persa contro l’inarrivabile Eczacibasi Istanbul di coach Caprara. La Serie A1 ha aumentato il proprio tasso tecnico, diverse big sono tornate a giocare nei nostri confini e il livellamento verso l’alto si è subito visto.
Foto: Pier Colombo
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