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Editoriali

Pagellone sport italiano 2015: nuoto e tennis colmi d’alloro; atletica e rugby, disastro colossale

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Schwazer e Donati Atletica Pagina FB Schwazer

Atletica: 0. Italia semplicemente vergognosa, impalpabile e insignificante ai Mondiali. A Pechino si è manifestata la pochezza dell’intero movimento, mai così in basso nella nostra storia e che ha ormai raschiato il barile. Non si vede la luce in fondo al tunnel e non sembra che si abbia la voglia nemmeno di ricostruire la disciplina che dovrebbe essere la base dello sport.
Una rassegna iridata chiusa con 0 medaglie, una sola finale in pista (quella di Tamberi nell’alto), delusioni anche dalla marcia (emblematiche le squalifiche di Giorgi e Rigaudo), una sfilza di imbarazzanti eliminazioni al primo turno frutto di errori tecnici e di una preparazione completamente errata, rimarcata anche dai troppi infortuni (Trost, Greco, Donato, Straneo, Fassinotti, Del Buono etc) che sono cartina di tornasole del pessimo lavoro generale che si sta facendo. Si salvano davvero in pochissimi, tra cui proprio l’alto con i record italiani e il bel duello tra Tamberi e Fassinotti.
Alle spalle giovani sì interessanti ma purtroppo l’atletica italiana ha spesso dominato tra gli under per poi trovarsi con un pugno di mosche in mano quando davvero contava. Non possono di certo bastare dei discreti Europei di cross, culminati con il successo tra gli juniores (giust’appunto) di Crippa.
I troppi arruolamenti nei gruppi militari sono finiti (giustamente) nell’occhio del ciclone: inammissibili, dispendiosi, non hanno portato risultati. Così si diceva. Poi, però, si è andati avanti sulla stessa strada…
I vertici federali hanno analizzato la situazione, pressati dai media che giustamente hanno criticato l’intero operato di atleti e piani alti (e tutti pronti a difendere l’indifendibile), ma poi nulla è cambiato. Tarallucci e vino.
Questo è stato davvero l’anno 0 dell’atletica italiana, ma non si ha il benché minimo sentore che possa rappresentare la stagione della ripartenza. I 26 deferimenti per i famosi whereabouts (con tanto di difese da ogni lato quasi inspiegabili e tanti nomi nel calderone tra cui quelli di Meucci, Donato, Howe etc) hanno chiuso un 2015 da incubo.
Con che materiale andiamo alle Olimpiadi 2016? Questi 26 vestiranno l’azzurro? E come si concluderà il processo? Dipendiamo davvero solo da Schwazer, giusto per rimanere in materia di doping? Tante domande a cui è davvero difficile dare una risposta al termine di una stagione da dimenticare velocemente.

Foto: Pagina FB Alex Schwazer

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