Editoriali
Pagellone sport italiano 2015: nuoto e tennis colmi d’alloro; atletica e rugby, disastro colossale
Golf, 5. Non può bastare il solo Francesco Molinari a salvare l’intera baracca. Il movimento ha ottenuto una straordinaria vittoria con l’assegnazione della Ryder Cup 2022 a Roma, ma sui green le grandi soddisfazioni sono mancate. Chicco Molinari, per l’appunto, si è ben distinto soprattutto nel suo periodo migliore (il mese di maggio) con dei piazzamenti importanti e ha anche concluso l’annata con un bel quarto posto al Dubai World Championship. Al torinese, tuttavia, è mancato lo spunto decisivo in un paio di occasioni (al Memorial e all’Open di Spagna) per puntare al bersaglio grosso, un tabù ormai da tre anni e mezzo. Il periodo interlocutorio in estate e ad inizio autunno, inoltre, lo ha fatto scivolare nuovamente fuori dai primi 50 del ranking mondiale. L’altra nota parzialmente positiva dell’anno è poi Renato Paratore, protagonista di una stagione fatta di tanti alti e bassi ma sostanzialmente solida, considerando che si trattava dell’esordio su un circuito difficile e agguerrito come l’European Tour. Il 19enne romano, ora, è atteso ad una crescita esponenziale e decisa. Un totale disastro, invece, la stagione di Edoardo Molinari e Matteo Manassero. Il primo (frenato anche da qualche infortunio) ha dovuto riconquistarsi la carta alla Qualifying School dopo una stagione anonima, mentre per il veronese prosegue la caduta libera iniziata un anno e mezzo fa a cui non sembra riuscire a porre un freno. Soltanto la vittoria del 2013 a Wentworth gli ha evitato i sei infernali round di qualificazione che, considerando quanto fatto vedere nei mesi scorsi, difficilmente il 22enne avrebbe superato. Della stella che il mondo ci invidiava, al momento, non resta nulla. Stagione difficile anche per le golfiste, che non hanno raccolto nessun piazzamento di rilievo. Anzi. Giulia Sergas ha addirittura perso la carta per il LPGA Tour americano, per cui sarà costretta a giocare il circuito cadetto, il Symetra Tour. Da cui, invece, è uscita prepotentemente Giulia Molinaro, vincitrice della money list ed unica rappresentante italiana nel circuito statunitense nel prossimo anno. Pochi sorrisi anche sull’European Tour, dove Diana Luna non è andata oltre un 12esimo posto nell’ultimo torneo stagionale. Troppo poco per la romana, che fino al 2011 aveva vinto ben cinque volte sul LET.
Vela, 7. Il triplete di Giulia Conti e Francesca Clapcich, campionesse d’Italia, d’Europa e del mondo, i podi in World Cup, la crescita dei giovani laseristi Francesco Marrai e Martha Faraguna, dei windsurfisti Mattia Camboni e Marta Maggetti, il pass olimpico centrato nei Finn da Giorgio Poggi, la conferma ad alti livelli di Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri nei Nacra 17. Sono tante le note positive della vela olimpica tricolore che a Rio avrà due classi olimpiche da podio (49er FX e Nacra 17) e almeno altre tre (Laser standard, RS:X maschile e femminile) in cui potrà recitare il ruolo di outsider. La classe che fatica a uscire dall’anonimato rimane il 470, sia maschile che femminile. Rammarico soprattutto tra gli uomini dove si è rivelato un fuoco di paglia il ritorno della coppia d’oro Zandonà-Trani.
Foto: Valerio Origo
PAGELLONE A CURA DELLA REDAZIONE DI OA
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