Sci di fondo
Sci di fondo, Coppa del Mondo 2015-2016: Sundby, Johaug e la Norvegia per continuare il dominio a Lillehammer
Dopo il Ruka Triple di apertura, la Coppa del Mondo 2015/2016 si sposta in un’altra località simbolo dello sci di fondo come Lillehammer che torna ad ospitare una tappa tradizionale del circuito itinerante visto il Nordic Opening organizzato un anno fa. Sarà la settima volta che la città olimpica del 1994 accoglierà i grandi nomi degli sci stretti, inclusi proprio i Giochi a cinque cerchi ricordati dai colori azzurri soprattutto per il successo in staffetta proprio ai danni dei padroni di casa della Norvegia, con la volata di Fauner su Daehlie entrata di diritto nei libri di storia.
I sudditi di re Harald, soprattutto al maschile, difficilmente si lasceranno sfuggire l’occasione di fare bottino pieno. Le premesse, d’altronde, parlano chiaro: nel mini tour disputato un anno fa la classifica fu letteralmente monopolizzata dai norvegesi, capaci di inserirsi ai primi cinque posti dell’ordine d’arrivo. A vincere, ça va sans dire, fu Martin Johnsrud Sundby, dominatore assoluto in Finlandia e favorito numero uno anche per lo skiathlon. Il vincitore delle ultime due sfere di cristallo non ha mai vinto in gare importanti nella specialità che prevede 15km in tecnica classica e15km in tecnica libera, ma il momento sembra essere davvero propizio vista la netta superiorità dimostrata in ambedue gli stili dal 31enne. Sundby potrebbe pagare dazio soltanto un possibile arrivo in volata, in cui diversi atleti di prima fascia potrebbero essergli superiori. Uno su tutti? Petter Northug, sempre molto a suo agio in gare con partenze di massa e il più veloce in caso di sprint finale tra i big della disciplina. Può essere uno dei protagonisti Finn Haagen Krogh, ma sui 30km possono dire la loro anche atleti come Didrik Tønseth, Niklas Dyrhaug e Sjur Røthe. E i norvegesi in gara, perlomeno domani, saranno addirittura 20 visto il contingente di casa.
Trovare l’anti-Norvegia, ora come ora, appare quasi un’impresa, ma Francesco De Fabiani a Ruka ha dimostrato di aver compiuto grandi progressi e di poter impensierire lo strapotere vichingo in taluni format. Il valdostano potrebbe incontrare difficoltà nel mantenere il passo dei migliori nei 15km a skating, ma la buona prestazione sfornata in Finlandia nel pattinato lascia ben sperare per un possibile piazzamento nella Top 10. Vorrà riscattare il brutto esordio di Kuusamo (13°), invece, Dario Cologna, che nello skiathlon ha sempre raccolto eccellenti risultati (e una medaglia d’oro in Val di Fiemme). Cercherà il colpaccio anche il campione del mondo della specialità, Maxim Vylegzhanin, così come il connazionale Alexander Legkov. E’ apparso già in buona forma anche il canadese Alex Harvey, mentre ha senz’altro margini di miglioramento il francese Maurice Manificat. Senza Hellner e Halfvarsson, invece, la Svezia reciterà presumibilmente un ruolo di comprimaria.
In casa Italia, oltre a De Fabiani, non si intravedono altre possibili carte importanti da giocare. Roland Clara sarebbe un potenziale Top 15, ma l’altoatesino visto a Ruka sembra ancora lontano dalla condizione ideale. Può entrare in zona punti Dietmar Nöckler, mentre c’è grande curiosità intorno a Federico Pellegrino. Sui 10 e sui 15km di Ruka il valdostano ha destato un’ottima impressione, a conferma dei progressi compiuti sulla distanza, per cui non è improbabile vederlo al via della 30km.
L’asso delle sprint, però, sarà chiamato soprattutto a chiudere la staffetta 4×7,5km di domenica. Il quartetto sarà composto dagli altri azzurri sopraccitati, con De Fabiani e Nöckler in classico e Clara in terza frazione. Il podio appare fuori portata, ma non è escluso che gli azzurri possano sorprendere. I favoriti per il team event? La Norvegia potrebbe concedersi il lusso di comporre ben cinque staffette in linea teorica, di cui due di altissimo profilo. Il dominio, insomma, sembra essere già assicurato. Per le posizioni di rincalzo, la Russia potrebbe essere l’alternativa più credibile, così come la Francia medagliata sia alle Olimpiadi che ai Mondiali.
Foto: pagina Facebook FIS Cross Country
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Tra le donne, di fatto, non c’è storia già in partenza. Therese Johaug al momento sembra di un altro pianeta per tutte le altre possibili avversarie, sempre se ce ne sia davvero qualcuna. La norvegese si presenta allo skiathlon tra l’altro come campionessa del mondo in carica della specialità, a dare ulteriore forza alle ipotesi di strapotere della 26enne. I pericoli per Johaug, naturalmente, provengono dall’interno. Heidi Weng non sembra essere ancora al suo massimo, ma il talento e il potenziale a disposizione la pongono come una delle principali outsider insieme aIngvild Flugstad Oestberg. Tra le fila norvegesi potrebbe aspirare al podio anche Astrid Jacobsen, mentre in Svezia le donne possono vantare armi migliori rispetto agli uomini grazie a Charlotte Kalla e a Ida Ingemarsdotter, sebbene mancherà per un problema fisico la seconda classifica del mini tour di Ruka, la giovane Stina Nilsson. La Finlandia si affida principalmente a Kerttu Niskanen e, in seconda battuta, a Krista Parmakoski. Al resto del mondo, in pratica, resta pochissimo spazio.
L’Italia non si presenta con grandi ambizioni di classifica, ma llaria Debertolis, Virginia De Martin Topranin e Lucia Scardoni potrebbero potenzialmente entrare in zona punti se le gambe dovessero girare al meglio. Al loro fianco ci sarà anche Debora Agreiter che, eccezion fatta per la gara di Oestersund, non si è mai vista in Coppa del Mondo lo scorso anno. La 24enne dei Carabinieri completerà una staffetta che punterà a raggiungere il miglior piazzamento possibile, ma inevitabilmente senza troppe pretese. Anche in questo caso, per quanto riguarda la vittoria, il discorso appare chiuso a doppia mandata, con la Norvegia nettamente favorita su tutte le altre.
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Foto: pagina Facebook Debora Agreiter