Tennis
Tennis, il 2015 degli italiani: non solo Pennetta. Fognini/Bolelli doppio da sogno, bene le donne
Per quanto riguarda il tennis italiano al femminile, dopo un avvio stentato in Australia, le nostre connazionali hanno innescato la sesta, riuscendo ad ergersi a protagoniste indiscusse del circuito, al pari delle più quotate Serena Williams, Simona Halep e Maria Sharapova.
Flavia Pennetta, prima di sorprendere tutti gli addetti ai lavori centrando la clamorosa perla a Flushing Meadows, ha fatto i conti con una stagione altalenante. Partita male, la brindisina ha raggiunto i quarti a Dubai, Indian Wells, Marrakech e gli ottavi al Roland Garros. Sconfitta al primo turno a Wimbledon, Flavia è giunta agli US Open senza impressionare, cogliendo soltanto due vittorie nei tre tornei propedeutici allo Slam americano. A New York l’azzurra ha eliminato nell’ordine Gajdosova, Niculescu, Cetkovska, Stosur, Kvitova, Halep e sconfitto Roberta Vinci nella storica finale tutta tricolore. Guadagnandosi l’accesso alle WTA Finals di Singapore, Pennetta ha chiuso la sua carriera senza riuscire a superare il round robin.
Il 2015 di Roberta Vinci verrà ricordato per la grande impresa messa a segno agli US Open. La tarantina ha infatti battuto in rimonta Serena Williams, negandole la possibilità di portare a termine il leggendario Grande Slam. La numero 16 del ranking WTA ha disputato in questa stagione un’altra finale tutta italiana, a Norimberga, cedendo a Karin Knapp. I quarti ad Hobart, Istanbul e Toronto, ma soprattutto le semifinali raggiunte a Wuhan e nell’Elithe Trophy di Zhuhai, abbelliscono la sua annata.
Sara Errani si è dimostrata sempre una tennista su cui poter fare pieno affidamento. L’emiliana, sulla sua amata terra rossa, ha centrato la vittoria nel WTA di Rio de Janeiro, la finale a Bucharest, la semifinale a Bad Gastein, i quarti a Stoccarda e soprattutto al Roland Garros, sconfitta da Serena Williams. Ma l’azzurra ha saputo ritagliarsi spazi anche sul veloce, a testimonianza della sua evoluzione tennistica. Sara è giunta infatti in semifinale a Monterrey, Toronto (battendo Azarenka) e Guangzhou, quarti a Charleston (terra verde) e Pechino, prima di fermarsi nel round robin del WTA Elithe Trophy.
Come non citare anche le stagioni di Camila Giorgi e Karin Knapp. La prima, dopo aver sfiorato il titolo in quel di Katowice, ha trovato la sua prima vittoria in carriera sull’erba olandese di ‘s-Hertogenbosh, battendo in finale Belinda Bencic. La seconda, che ha chiuso da numero 51 WTA, è riuscita a dare un’impennata ad una fino a quel punto anonima stagione con l’avvento della stagione sul rosso. La trentina ha trionfato nel WTA di Norimberga aggiudicandosi il derby contro la Vinci, prima di accarezzare l’idea di aggiudicarsi il titolo a Bad Gastein (sconfitta dalla Stosur sul filo di lana). Semifinalista a Baku, la Knapp ha terminato anzitempo il 2015 a causa di un infortunio al ginocchio.
Infine, spendiamo qualche parola per Francesca Schiavone, l’intramontabile 35enne. Molte le sconfitte al primo turno, eppure le perle non sono mancate. La milanese, in quel di Antwerp, è riuscita a stordire la tedesca Kerber, all’epoca numero 10 del mondo, lasciandole appena due game. Tre mesi più tardi, nel suo Roland Garros, ha firmato una delle imprese migliori di questo 2015, piegando al secondo turno Svetlana Kuznetsova per 10-8 al terzo set dopo quasi 4 ore di fantastico tennis.
Unica nota stonata del 2015 al femminile è la sconfitta al primo turno di Fed Cup, cancellata poi dal successo delle ragazze di Barazzutti negli spareggi contro gli Stati Uniti di Serena Williams.
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Fonte foto: pagina Facebook Supertennis