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Tennis, lo straordinario 2015 di re Novak Djokovic “senza terra”

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La stagione 2015 di Novak Djokovic è stata praticamente perfetta. 73 vittorie su 78 incontri disputati, 9 titoli conquistati, di cui 3 Slam, nei 14 tornei a cui ha preso parte, 13 finali raggiunte consecutivamente. Beh, cosa aggiungere? Un’annata incredibile, ritenuta da molti addetti ai lavori superiore alle stagioni 2005 e 2006 di Roger Federer, e 2010-2013 di Rafael Nadal.

Australian Open, Indian Wells, Miami, Monte-Carlo, Roma, Wimbledon, US Open, Pechino, Shanghai, Parigi-Bercy ed ATP Finals. Un bottino impressionante e difficile da replicare per chiunque.

Concluso il 2015 ovviamente in vetta al ranking con la bellezza di 16 mila 785 punti, il serbo è entrato prepotentemente nella storia di questo sport. Basti pensare che per superarlo nella classifica ATP bisogna accorpare i punti del numero 2 e del numero 3 del mondo, ovvero Roger Federer ed Andy Murray.

Solido al servizio, dove è primo nella casella dei punti vinti con la seconda palla (60 %, meglio di battitori come John Isner ed Ivo Karlovic), aggressivo in risposta, dove comanda in quanto a punti portati a casa sulle seconde palle degli avversari (addirittura il 57 %). Djokovic può considerarsi la macchina perfetta, l’emblema del tennista moderno a 360°.

La collaborazione con il tedesco Boris Becker gli ha portato inoltre evidenti migliorie in quanto a tocco e chiusure nei pressi della rete. “Nole” è il tennista totale per eccellenza. Infine, la minuziosa preparazione fisica, ricordiamo che il numero uno del mondo segue una particolare dieta che non prevede l’assunzione di alimenti contenenti glutine, rende l’atletismo di Novak un ennesimo punto di forza.

I 10 Slam conquistati finora nella sua carriera, sottolineano la crescita e la costanza del 28enne di Belgrado. Tutte queste doti sopracitate sono essenziali per essere lì, al comando del ranking, senza rivali prossimi nel punteggio. Ma anche Djokovic ha una pecca: non aver ancora vinto il Roland Garros.

Tre volte finalista, Nole non è mai riuscito ad imporsi nello Slam Parigino, pur avendo obiettivamente le carte in regola per aggiudicarsi la coppa dei moschettieri. Chiuso da Nadal (9 volte campione del Roland Garros) nell’ultimo atto del 2012 e del 2014, il serbo in quest’ultima edizione ha mancato obiettivamente la sua più ghiotta occasione di imporsi sulla terra rossa dell’Open di Francia. Sconfitto nettamente l’iberico ai quarti di finale, Djokovic sembrava lanciato verso la vittoria, ma ha dovuto fare i conti con un super Stanislas Wawrinka.

Con l’avvento della stagione 2016, e la presenza dei Giochi Olimpici, siamo sicuri che “Re Novak senza terra” si concentrerà in primis su due appuntamenti, ovvero Roland Garros e Rio, con la voglia di completare il suo “Career Grand Slam”, e perchè no, provare ad emulare Steffi Graf, l’unica a riuscire nell’impresa di conquistare il “Golden Grand Slam” (i 4 Major e l’oro Olimpico) nello stesso anno solare (1988).

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Fonte foto: sports illustrated

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