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Tiro a segno: il 2015 di un’Italia che guarda alle prossime Olimpiadi

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Con l’ultima partecipazione di alcuni esponenti all’Open di Belgrado, in Serbia, si è conclusa la stagione internazionale, ed in particolare italiana, del tiro a segno su cui come al solito quando si arriva vicini alla fine dell’anno è giusto redigere un bilancio.

Certamente, nell’anno che fa da “traghetto” fra i Mondiali 2014 e le Olimpiadi 2016, il resoconto azzurro alla fine, seppur con qualche passaggio a vuoto, può ritenersi positivo ed in vista di Rio l’ottimismo non deve mancare alla nazionale guidata dal direttore tecnico Valentina Turisini.

Senza ombra di dubbio alcuno, Petra Zublasing si è guadagnata i gradi di leader del movimento: dopo l’alloro iridato nella carabina 10m a Granada di un anno e mezzo fa, l’altoatesina si è ufficialmente consacrata nel 2015. Dall’argento di Changwon, nella prima tappa di Coppa del Mondo, al doppio oro di Baku, con tanto di record del mondo nella gara 3posizioni, ed infine l’argento di Maribor negli Europei a Fuoco; con la consapevolezza di non temere nessuno quando si arriva sulla linea di tiro e di infondere contestualmente coraggio sia alla squadra femminile, con elementi quali Elania Nardelli e Sabrina Sena, sia al compagno di arma e di vita Niccolò Campriani che, dopo l’oro a squadre ai Giochi Europei potrebbe aver svoltato ed essere tornato competitivo (ai massimi livelli si intende) proprio nel momento giusto, in vista della kermesse a Cinque Cerchi; magari insieme all’eterno veterano Marco De Nicolo, anch’egli capace di conquistare ancora Finali nelle tappe di Coppa del Mondo ed allori pesanti in Azerbaijan, soprattutto nella gara “A terra” da 50m.

Dopo la polaroid sul comparto di carabina, è però corretto parlare anche della sezione delle pistole.
Al femminile il piatto piange: la sofferenza e la mancanza di competitività a certi livelli è tanta e si vede, inutile negarlo; ma in ottica futura disperarsi non serve, anzi. E’ il momento di puntare sugli investimenti giovanili promuovendo qualche leva dal vivaio e dandogli l’opportunità di fare esperienza in tanti contesti di alto lignaggio.
Il settore maschile invece, ha il problema opposto: un’abbondanza di atleti competitivi, considerando anche l’avvento del rampante Dario Di Martino, che però bisogna capire quando far scendere in campo.
Come per De Nicolo fra le carabine, gli esperti “pistoleri” Giuseppe Giordano e Francesco Bruno non hanno tradito le attese conquistando il loro pass olimpico per il Bel Paese, mentre Luca Tesconi è stato più volte vicino alla carta per la kermesse carioca non riuscendo però a compiere il balzo decisivo verso l’ottenimento del target.

Sicuramente quindi i prossimi Europei a 10m di Gyor in Ungheria, proiettandosi nella prima parte del 2016, saranno decisivi se si vorrà aumentare il contingente da mandare a Rio. Cosa che invece, purtroppo, non potranno fare nè Riccardo Mazzetti nè Andrea Spilotro, i quali non sono riusciti a primeggiare nel gotha delle gare maschili di pistola automatica da 25m.

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

Foto: UITS

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