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Ciclismo: Mareczko-Viviani, piccolo pasticcio. Pozzovivo, Ulissi e Nizzolo ok, forza Malori

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Nell’analizzare quanto messo in luce dai corridori italiani nell’ultima settimana, in cui si sono disputati Tour Down Under e Tour de San Luis, è doveroso iniziare con un pensiero rivolto ad Adriano Malori.

Un grave incidente per il passista azzurro in Argentina che l’ha costretto in terapia intensiva nell’Ospedale di San Luis. Le sue condizioni sembrano stabili e in miglioramento, tanto che nelle scorse è stato trasferito alla clinica Fleming di Buenos Aires dove il parmense continuerà le cure effettuando anche ulteriori e più approfondite analisi. L’augurio è che la situazione possa risolversi nel migliore dei modi per l’atleta.

Tornando al ciclismo pedalato ci tuffiamo nell’ultima tappa del San Luis. Doppietta italiana con Jakub Mareczko ed Elia Viviani rispettivamente in prima e seconda posizione con la maglia della nazionale davanti a Peter Sagan. Sicuramente una prova più che onorevole per i due sprinter nostrani che hanno denotato una buona condizione pur con obiettivi diversi in vista dei prossimi mesi. Invece che festoso, però, il clima è parso teso. Viviani non si è presentato sul podio delle premiazioni: ancora da capire la dinamica e le vere motivazioni di quanto successo ma il veronese ha già chiesto scusa per questa scelta mediante i social network ma sarebbe stato più importante una spiegazione in privato dei due sprinter (che comunque potrebbe esserci stata). Viviani, nelle prime sei tappe, si è distinto con qualche piazzamento che fa ben sperare in vista della prima parte di stagione. Per il resto, poco da segnalare per quanto fatto vedere da un Vincenzo Nibali lontano dai migliori nelle tappe più impegnative. Inutile sottolineare la mancanza di condizione nel mese di gennaio quanto i principali obiettivi del siciliano saranno a maggio (Giro d’Italia) e agosto (Giochi Olimpici di Rio 2016).

Più nutrita e convincente la presenza italiana al Tour Down Under. Il migliore, in classifica, è stato Domenico Pozzovivo. Il lucano, in forze all’AG2R La Mondiale, è una vera e propria certezza in questa corsa. Pur senza brillare è riuscito a tenere il ritmo dei migliori in salita chiudendo settimo a 28” da Gerrans. Il fisico compatto gli permette di entrare in condizione in breve tempo e le sensazioni sono già buone in attesa dell’ennesimo attacco al podio in una corsa di tre settimane. 

Undicesimo nella generale ma due volte tra i migliori 5 di tappa, Diego Ulissi (Lampre-Merida) ha iniziato bene una stagione che potrebbe essere fondamentale per la sua carriera. Dopo 20 mesi non facili per diverse vicissitudini il toscano potrebbe finalmente trovare la continuità per esprimersi al meglio nelle corse per lui più importanti: le Ardenne. Quattro mesi per preparare al meglio Amstel, Freccia e Liegi. L‘inizio è incoraggiante e l’età, 26 anni, è quella giusta per fare il salto di qualità.

Giacomo Nizzolo è tornato alle corse esattamente come le aveva lasciate: da piazzato. Troppo superiore, data una condizione di forma più brillante, Caleb Ewan ma il brianzolo della Trek Segafredo è salito due volte sul podio. Anche per lui gli appuntamenti importanti arriveranno più avanti (Milano-Sanremo?) e questo esordio non è per nulla male. Nota di merito per Davide Martinelli, due volte tra i migliori 10 nella prima breve corsa a tappe disputata dal passaggio ufficiale tra i professionisti. Considerando che non è uno sprinter puro il bresciano della Etixx-QuickStep ha mostrato buonissime cose.

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