Combinata nordica
Combinata nordica, finalmente si riparte: dopo un mese tutti a Chaux-Neuve
Dopo un mese di agonia, tra cancellazioni e rinvii per temperature alte e mancanza di neve, la Coppa del Mondo di combinata nordica 2015-2016 ritorna finalmente sul palcoscenico e lo fa con una delle grandi classiche dell’inverno, ovvero con la tappa di Chaux-Neuve. Anch’essa, oltretutto, non è stata esente da complicanze, visto che la FIS ha deciso di spostarla di una settimana per favorire una migliore preparazione delle piste.
Quella transalpina sarà l’inizio di un tour de force sfiancante per l’intera carovana, che dopo un mese di inattività si ritroverà a dover disputare ben diciassette tappe in quaranta giorni. Anche per questo motivo, non mancano le incognite per quanto riguarda le due gundersen dal Large Hill in programma sulle nevi della località alpina. Il pettorale di leader di Coppa sarà sulle spalle di Magnus Krog, vincitore di una tappa a Lillehammer e sul podio anche a Ramsau. Il norvegese è stato senz’altro il più regolare (sempre nella Top 8 finora) insieme a Fabian Riessle, ad otto punti di distanza dallo scandinavo (257 contro 249) e capace di sfatare il tabù vittoria nella prima gara dell’anno. Più staccati, ad una cinquantina di punti, stazionano per il momento il giappnese Akito Watabe e Eric Frenzel; quest’ultimo, dopo un inizio in sordina, aveva vinto l’ultima gara di Ramsau e potrebbe seriamente accendersi in un periodo dell’anno a lui favorevole. Non resterà a guardare nemmeno il resto dello squadrone norvegese, formato da Magnus Moan, dal giovanissimo Jarl Magnus Riiber e da Jurgen Graabak.
L’Italia si presenta principalmente ai ricordi della tripla impresa di Alessandro Pittin del 2012, visto che il carnico difficilmente potrà essere competitivo su un trampolino grande. Potrebbe ben figurare, invece, Samuel Costa, apparso pimpante a Ramsau dove ha conquistato un 11esimo ed un 13esimo posto. Il gardenese, di fatto, è l’unico che potrebbe aspirare ad un piazzamento positivo nel segmento di salto, viste le note difficoltà di Lukas Runggaldier.
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Credit Pentaphoto