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Olimpiadi Rio 2016 – Italia, quale sarà il tuo portabandiera? Pellegrini favorita? Parte la staffetta

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Tania Cagnotto, Aldo Montano, Federica Pellegrini, Giovanni Pellielo, Clemente Russo. In rigoroso ordine alfabetico. A sentore (e non solo) sarà uno di questi cinque meravigliosi atleti il portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi 2016.

Inutile dire che qualunque scelta verrà fatta avremo comunque un super atleta a guidare la nostra spedizione all’interno dello Stadio Olimpico di Rio de Janeiro.

Cinque persone diverse caratterialmente e mediaticamente ma accomunate dalla cosa più importante: l’aver dato tantissimo al nostro Paese, ogni qualvolta hanno vestito l’azzurro.

 

Tutti gli atleti sono già certi del pass olimpico (con l’eccezione di Montano, comunque ad un passo). Il CONI effettuerà la scelta nei prossimi mesi. Federica Pellegrini rifiutò il tricolore a Londra 2012 perché la cerimonia d’apertura precedeva la sua gara d’apertura. La nuotatrice sembra partire avvantaggiata rispetto agli altri atleti, complice il suo immenso appeal internazionale, la riconoscibilità nazionale anche tra le frange di chi non segue quotidianamente lo sport e il fatto che sia una Campionessa Olimpica (oro a Pechino 2008).

Una candidatura forte, solida e apprezzata. Più volte, nel corso degli ultimi mesi, le è stato sottoposto il quesito sulla sua disponibilità a essere portabandiera dell’Italia e ha sempre risposto con entusiasmo.

 

Aldo Montano ha anch’egli vinto un oro olimpico (ad Atene 2004). Anche il toscano è molto ben conosciuto al di fuori del ristretto cerchio sportivo, molto ben apprezzato anche presso il pubblico femminile. Persona sempre a modo, carismatico e agonista nato. La scherma è sempre stata il grande forziere di medaglie per l’Italia alle Olimpiadi e spesso gli schermitori sono stati dei nostri portabandiera: questo potrebbe essere un punto a sfavore? Magari si vuole dare visibilità ad altre discipline.

 

Clemente Russo ha vinto due argenti olimpici e vola a Rio 2016 sognando l’oro. Il pugile di Marcianise è un volto universalmente riconosciuto e questo è un punto assolutamente a suo favore. Tatanka è fin dall’inizio uno dei papabili per il ruolo di portabandiera e la candidatura non ha certo perso di peso nel corso degli ultimi mesi.

Tania Cagnotto chiuderà la propria carriera a Rio. La tuffatrice non è mai saluta sul podio olimpico e spera che questa sia davvero la volta buona: nessuno lo merita più di lei. Un carattere pacato, dolce, simpatico, simbolo di una bella Italia. Una ragazza che trova l’approvazione da diverse frange e che potrebbe essere premiata con l’onore degli onori.

E infine Giovanni Pellielo. L’infinito Giovanni Pellielo. A 45 anni suonati è ancora qui a combattere (e a vincere) con ragazzi che gli potrebbero essere figli. Il tiratore è stato più volte Campione del Mondo, ha conquistato una sfilza di medaglie olimpiche ma mai quell’oro che lo consacrerebbe. Un conto aperto da una vita e che deve saldare assolutamente a Rio (ma siamo sicuri che smetterà lì?). Un veterano che meriterebbe assolutamente il tricolore, un uomo dei grandi anni ’90 che tanto ci hanno regalato. Il suo unico “difetto” è la poca notorietà al di fuori del ristretto cerchio degli appassionati sportivi.

 

3 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    4 Gennaio 2016 at 23:42

    Certo, siamo assolutamente d’accordo: il portabandiera deve essere un simbolo dei valori e del movimento (per intenderci, non può farlo Mike Tyson!). Ma io volevo semplicemente sottolineare che, non solo in Italia, la tradizione predilige un atleta che ha vinto almeno un oro olimpico. Una scelta che rompe con la tradizione e si ispira ad altri principi, beh, perché no? Anche se personalmente amo questa tradizione sarebbe bella lo stesso. A patto che non si ripetano scelte come quelle di Myers e Kostner che francamente ho trovato un po’ retoriche.
    In ogni caso sai che ti dico? Che su Molmenti hai proprio ragione! Forse è proprio lui il candidato migliore.

  2. Luca46

    4 Gennaio 2016 at 00:03

    Io la vedo un po’ diversamente. Innanzitutto non credo che il portabandiera debba essere scelto esclusivamente riguardo i traguardi raggiunti ma in quanto simbolo di valori e di un intero movimento. Federica Pellegrini è sicuramente un atleta planetaria come si usa dire tuttavia io non credo che sia così ininfluente la questione del rifiuto di Londra. Se è stato un errore rendere pubblica la cosa allora credo sia un errore sceglierla a maggior ragione dopo che è stato reso pubblico il rifiuto. Mi stupisce che tra i nomi non si sia pensato ad un atleta come Molmenti. Tatanka ha una storia che per il posto da cui arriva può rappresentare un simbolo un vanto ed uno stimolo per tanti che in quella terra si trovano in difficoltà. Tania Cagnotto sarebbe altrettanto un candidato eccezzionale. Anche Nibali dovrebbe essere preso in considerazione. Se poi si guarda i movimenti sportivi sport come scherma e tiro a volo per quelloo che hanno dato e continuano a dare meriterebbero di vedere un loro atleta tra i candidati e quindi uno come Pellielo ed una delle ragazze del fioretto. Personalmente mi piacerebbe vedere Molmenti perchè è uno che la bandiera se la sente addosso.

  3. Gabriele Dente

    3 Gennaio 2016 at 23:34

    Per tradizione il portabandiera è un atleta distintosi il più possibile nelle precedenti edizioni dei Giochi. E che possibilmente è ancora molto competitivo. In questo senso va privilegiata la scelta di chi ha vinto almeno un oro ed ha ancora la possibilità di vincere una medaglia. Dunque Tania Cagnotto, persona e atleta eccezionale, non avendo mai vinto medaglie ai Giochi non dovrebbe essere scelta. Così come Clemente Russo e Giovanni Pellielo pluricampioni del mondo ma mai campioni olimpici, credo debbano essere considerati solo in seconda battuta. Penso che la scelta migliore sia Federica Pellegrini, per le ragioni dette da Stefano ma soprattutto per il grande valore tecnico e sportivo delle sue vittorie (che qui Stefano non menziona ma che conosce meglio di me 🙂 ). La polemica sul presunto rifiuto di Londra 2012 secondo me è stata creata dai suoi detrattori per antipatie personali: Federica aveva tutte le ragioni del mondo. Sbagliò Petrucci a porre la questione pubblicamente senza parlarne prima con lei.
    In second’ordine andrebbe scelto Aldo Montano. Ma personalmente, se il Setterosa dovesse qualificarsi, terrei in grande considerazione anche Tania Di Mario.
    Ciao a tutti!

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