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Scherma: cannibale Errigo, fiorettisti alle Olimpiadi

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Il ritorno di Andrea Cassarà dopo l’infortunio è servito agli uomini per conquistare il primo podio di squadra della stagione. Il bresciano, Andrea Baldini, Giorgio Avola e Daniele Garozzo sono campioni del mondo in carica e, con l’accesso alla finale di Parigi, hanno anche staccato aritmeticamente il pass per Rio 2016. Pazienza se poi, in vantaggio contro gli Usa di uno scatenato Race Imboden, al livornese si sia spenta la luce: il 43-45 conclusivo lascia l’amaro in bocca, sì, ma è una sensazione temporanea perché quest’Italia ha tutte le carte in regola per ripetere l’oro di Londra 2012.

Avola e Garozzo si sono rivelati i migliori della prova individuale. Qui, gli azzurri sono fermi al terzo posto conquistato da Lorenzo Nista al Grand Prix di Torino. Con il massimo rispetto, un po’ poco visto il potenziale della squadra che si manifesta, puntualmente, nel quartetto. Soprattutto perché le frecce nell’arco del Bel Paese sono cinque o sei. Vero, in autunno è mancato Cassarà, ma serve sbloccarsi del tutto anche nel sabato. Perché la concorrenza è tosta, ma l’Italia è l’Italia. I quarti di finale, nella scherma e soprattutto nel fioretto, devono tornare a essere l’obiettivo minimo, non massimo.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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