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Scherma, Coppa del Mondo: a Parigi la “classica” del fioretto maschile. Torna Cassarà

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Se parlassimo di ciclismo, sarebbe una “classica“. Il Challenge International de Paris, appuntamento tradizionale della Coppa del Mondo di fioretto maschile, torna nel weekend per aprire il 2016 di Andrea Cassarà e compagni, reduci dall’oro iridato di Mosca e lanciati verso il Brasile – la qualificazione di squadra è ormai in cassaforte, anche se mancano due gare alla fine del percorso – con l’obiettivo di difendere il titolo olimpico conquistato tre anni e mezzo fa a Londra.

Abbiamo citato il bresciano come leader del gruppo, e non a caso. Perché con i suoi 32 anni appena compiuti, i suoi due ori a Cinque Cerchi, i sei mondiali e gli 11 europei (di cui quattro individuali), effettivamente lo è. Nella prima parte di stagione è stato bloccato da un problema al gomito del braccio armato: ha tirato poco e l’Italia ne ha risentito, non riuscendo a salire sul podio con il quartetto campione del mondo in carica monco. Un quarto e un quinto posto, finora, il bottino degli azzurri, con lo ‘zero’ alla voce medaglie evitato solo dalla terza piazza di Lorenzo Nista al Grand Prix di Torino.

 

On my way to Paris for first competition of 2016 #italiateam #fencing #sport #scherma #paris #roadtorio #rio2016 #Olimpiadi

Posted by andrea cassarà on Giovedì 14 gennaio 2016

 

In mezzo, come al solito, tanti Stati Uniti d’America, la solita Russia e, sorprendentemente, una presenza continua di atleti asiatici – Corea del Sud, Giappone e Cina – che conferma la rapida crescita di questi paesi in tutte e tre le armi. A Tallinn, nella spada maschile, i nipponici hanno fatto pure doppietta. Tornando al fioretto, l’Italia è pronta a cambiare marcia: con Cassarà è pronta la rodata squadra completata da Andrea Baldini, Giorgio Avola e Daniele Garozzo.

Il siciliano, esattamente un anno fa, saliva per la prima volta sul podio nella Coppa del Mondo assoluta proprio nella “classica” di Parigi, regalandosi una giornata di grazia compromessa solo in finale contro l’americano Race Imboden. In una stagione che, oltre al già citato Nista, aveva visto esplodere anche Edoardo Luperi per il sano dualismo anni ’80-anni ’90 (e il ricambio generazionale, seppur limitato, ha già portato i suoi frutti in estate), il fratello dello spadista Edoardo è poi stato probabilmente il più continuo. Ormai è anche lui una certezza: altro tango a Parigi?

 

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Twitter: @FCaligaris

Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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