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Sci Alpino, Coppa del Mondo: Kristoffersen tra i grandi dello slalom. Schladming resta un tabù per l’Italia

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Sesta vittoria su sette slalom disputati, quarta consecutiva dopo quelle di Adelboden, Wengen e Kitzbuehel. Henrik Kristoffersen è l’assoluto dominatore tra i pali stretti ed ormai a suon di vittorie sta diventando uno dei più forti slalomisti di tutti i tempi. Per la seconda volta in carriera ha trionfato a Schladming, sulla mitica Planai, nella “Night Race”, lo slalom più bello ed affascinante della Coppa del Mondo

A soli 21 anni ha già ipotecato la coppetta di specialitá e non sembrano poterci essere degli avversari che possano fermare questo dominio. Un talento eccezionale quello del nativo di Lorenskog, la stessa città natale di Aksel Lund Svindal. Kristoffersen sembra ormai pronto a prendere l’eredità dell’illustre connazionale per quanto riguarda la Coppa del Mondo generale: in slalom è quasi imbattibile, in gigante va forte e dovrà solo lavorare sul Super G anche in chiava combinata. Messa a posto la velocità probabilmente lo sci mondiale avrebbe trovato il suo dominatore nei prossimi anni.

Quello che è stato in queste ultime quattro stagioni Marcel Hirscher. Il grave infortunio ha precluso a Svindal di contendergli il primato e l’austriaco si è trovato ormai la strada spianata verso il pokerissimo. Questa situazione, peró, non deve precludere i meriti di Marcel, che proprio ieri sera sulla Planai ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei più grandi campioni della storia dello sci alpino. Una rimonta sensazionale, grazie ad una seconda manche perfetta, che gli ha permesso di recuperare dal 22esimo posto e di piazzarsi alle spalle del solo Kristoffersen.

Ancora una volta Schladming restà un tabù che l’Italia non riesce davvero a sfatare. L’ultima vittoria azzurra risale addirittura al 1998 con Alberto Tomba. Sembrava esserci l’occasione buona dopo il secondo posto nella prima manche di Stefano Gross, ma qualche erore di tropp nella seconda prova lo ha fatto scivolare al sesto posto complessivo.

Un enorme applauso va tributato all’eterno Patrick Thaler, che a 38 anni riesce ancora ad essere protagonista. Ottavo posto complessivo per il veterano della squadra azzurra che conferma il buon piazzamento di Kitzbuehel; mentre Manfred Moelgg è uscito nella seconda manche, sprecando comunque una buona possibilità di entrare tra i primi dieci (quarta uscita negli ultimi cinque slalom).
Manca ancora la continuità a Riccardo Tonetti, che non si è qualificato tra i primi trenta dopo la prima manche ed anche gli altri giovani azzurri (Ronci, Liberatore, Bacher) faticano ad effettuare quel salto di qualità richiesto per poter essere costantemente qualificati per la seconda manche.
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andrea.ziglio@oasport.it

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